Le prostitute per scelta
Nel libro Diario Intimo di una squillo perbene, la protagonista sceglie di fare la prostituta, anche se il suo livello di istruzione le potrebbe garantire il successo anche in professioni considerate più “rispettabili”.
E’ infatti una ragazza di ventisei anni, residente a Londra, di buona cultura, indipendente, amante del denaro e del lusso, ma non le dispiace fare la prostituta perché lo trova un lavoro gratificante e soprattutto “non pesante”.
Qualche anno fa, a parlare di questa scelta estrema fu il regista Luis Buñuel, con Bella di giorno, in cui Catherine Deneuve interpretava la moglie di un chirurgo, sola e insoddisfatta, che colmava il suo vuoto esistenziale creandosi una seconda vita in una casa d’appuntamenti, per tre ore al giorno.
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Nella finzione, queste protagoniste non hanno bisogno di denaro per mantenere la loro famiglie, non hanno subito violenze nell’infanzia, non sono obbligate da nessuno a fare quello che fanno, non devono pagare le bollette, o comprarsi la droga. Se hanno scelto di fare questa professione è perché hanno in particolare due interessi nella vita: il denaro e il sesso.
Ma questo succede anche nella realtà? Alcuni studi, come quello condotto da Jennifer Hafer, della University of Arkansas, sostengono che molte donne, istruite e benestanti, decidano consapevolmente, di voler dedicarsi al “mestiere più antico del mondo”.
I risultati della ricerca suggeriscono infatti che molte donne non siano costrette alla prostituzione, ma piuttosto la scelgano, per le stesse ragioni per cui le persone entrano nel mercato del lavoro convenzionale: denaro, stabilità, autonomia e anche soddisfazione sul lavoro.
Il mercato della prostituzione può essere diviso in due categorie: di alta qualità, come ad esempio il servizio offerto dalle escort di lusso, e di bassa qualità, caratterizzato dalle case di appuntamento.
Le donne con meno istruzione e opportunità economiche scelgono di entrare nel mercato di bassa qualità, mentre le più colte e benestanti scelgono il segmento più elevato del mercato. Nessuna donna che sceglie volontariamente di fare la prostituta, sceglie di prostituirsi in strada.
Per deduzione dunque, potremmo dire che la maggior parte, se non tutte, le donne che vediamo prostituirsi in strada, non l’hanno scelto di loro volontà. Forse i clienti dovrebbero tenerne conto.
Dr. Walter La Gatta
Leggi il primo capitolo del libro “Diario di una squillo per bene”: qui.
Fonte:
Some educated women choose prostitution UPI
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