Il matrimonio indù
Dr. Giuliana Proietti
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Psicoterapeuta Sessuologa
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Il matrimonio indù è una unione indissolubile non solo tra gli sposi, ma anche tra le famiglie degli sposi: in genere infatti si tratta di unioni organizzate dalle famiglie. E’ obbligo morale dei genitori prepararsi mentalmente e finanziariamente per compiere correttamente il precetto di “accasare” i figli, quando l’età adatta si avvicina.
Si comincia allora a cercare un partner ideale, considerando diversi fattori come: casta, credo, quadro astrale di nascita, stato sociale ed economico della famiglia. Tradizionalmente i costi della festa di nozze sono a carico della famiglia della sposa, che viene dotata di importante corredo di gioielli e regali vari per impressionare favorevolmente i futuri suoceri. Il dover dare una dote alle figlie è la principale causa di aborto e infanticidio di figlie femmine.
A32/A10
Nell’induismo, il matrimonio non è seguito da rituali tradizionali per la consumazione dell’atto sessuale. Il matrimonio, infatti, è considerato completo o valido anche senza atti sessuali, perché il matrimonio è tra due anime ed è al di là del corpo. Inoltre, è un patto fra famiglie.
I colori più utilizzati per questa occasione sono normalmente il rosso e l’oro.
Non esiste un unico matrimonio indù. Vi sono, infatti, molte varianti regionali e una notevole flessibilità nei rituali. Le variazioni possono essere basate su tradizioni familiari, locali, risorse delle famiglie e altri fattori.
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Qualche argomento del libro:
- Comunicazione e dialogo nella coppia
- Ascolto e comprensione
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- Complicità e condivisione
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Scritto dai fondatori della Clinica della Coppia.
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L’induismo prevede otto tipi di matrimonio:
Matrimonio Brahma – Il padre della sposa trova un uomo istruito e gli propone il matrimonio con sua figlia. Lo sposo, la sposa e le famiglie devono accettare la proposta. Le due famiglie e i parenti si incontrano, la ragazza è cerimoniosamente abbigliata, il padre dona la mano di sua figlia allo sposo e viene realizzato un matrimonio vedico. Questo tipo di matrimonio è ora il più diffuso tra gli indù nell’India moderna.
Matrimonio Daiva – Questo tipo di matrimonio è considerato inferiore perché degradante per la parte femminile, che viene usata come merce di scambio. Infatti, quando non si trova uno sposo adatto, il matrimonio viene combinato da un sacerdote. Questa era la pratica seguita da molti reali nei tempi antichi per stringere legami diplomatici con alleati e nemici, allo stesso modo.
Matrimonio di Arsha – La ragazza viene data in sposa a un saggio, in cambio di alcune mucche.
Matrimonio Prajapatya – Il padre della sposa va alla ricerca di uno sposo, anche se questo non è considerato un buon partito, mentre i genitori dello sposo pretendono una sposa perfetta. Inoltre, a differenza del matrimonio di Arsha, qui non vi sono transazioni monetarie.
Matrimonio Gandharva – Questo è il matrimonio “d’amore”. I due innamorati si sposano senza che i loro genitori lo sappiano o siano autorizzati. La sposa e lo sposo si scambiano i voti in presenza di qualche persona, creatura, albero, pianta o divinità prima di ogni ulteriore azione.
Matrimonio Asura – Quando lo sposo regala, di sua spontanea volontà, tutta la ricchezza che può permettersi, alla sposa e ai suoi parenti. Questo è un matrimonio in cui lo sposo può spesso non essere compatibile con la sposa e può anche possedere qualche anormalità, ma la sposa è obbligata alle nozze dall’avidità del padre. Nei tempi moderni questo matrimonio è inaccettabile perché è molto simile all’acquisto di un prodotto commerciale.
Matrimonio Rakshasa – Questo matrimonio coinvolge il rapimento forzato della sposa dalla sua casa, dopo che i suoi parenti sono stati uccisi o feriti in modo molto simile alla sua pratica nelle culture kazaka e uzbeka dove è ancora praticato come un rituale. A causa dell’ uso della forza, questo matrimonio può definirsi uno stupro nel linguaggio moderno, e non è mai stato considerato giusto – da qui il nome peggiorativo rakshasa ad esso collegato. Nei tempi moderni è considerato un crimine.
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Il matrimonio indù prevede diverse tappe, in una cerimonia unica e coloratissima e i festeggiamenti durano giorni.
Prima del matrimonio:
Il giorno prima del matrimonio i piedi e le mani della sposa vengono dipinti con l’hennè, con la tecnica chiamata Mehndi. E’ una vera e propria cerimonia, una sorta di addio al nubilato a cui partecipano le amiche e le parenti della sposa.
Un grande gazebo (Mandapa) viene montato e decorato con fiori nel luogo dove si celebrerà il matrimonio.
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Il giorno del matrimonio:
Viene acceso un fuoco sotto il Mandapa e comincia la lunga cerimonia di origine vedica.
Baarat. Arriva lo sposo in processione, accompagnato da famiglia e amici festanti e viene accolto dalla famiglia della sposa. Cominciano i riti presieduti dal sacerdote brahmano, che invoca la benedizione di Dio sugli sposi. La sposa offre yoghurt e miele allo sposo e ci si scambiano ghirlande di fiori. Si offrono noci di cocco, petali di fiori, burro chiarificato etc.
Kanya Danam. Il padre della sposa affida la figlia allo sposo dopo che questi promette di assistere la ragazza nella realizzazione dei tre sacri scopi matrimoniali, Dharma, Artha, e Kama. Lo sposo ripete tre volte la promessa.
Vivaaha. Il Sacerdote lega il lembo finale del Sari della sposa al bordo camicia dello sposo o della sua sciarpa di gala, in un nodo. Gli sposi si scambiano anelli e ghirlande, si prendono per mano e gettano offerte rituali, Samagree, nel fuoco sacro invocando benedizioni sulla loro unione.
Agni Parinaya. Gli sposi per mano camminano 3 volte intorno al fuoco sacro recitando inni vedici per la prosperità, la fortuna e la fedeltà della coppia. Si toccano mutuamente all’altezza del cuore o sul capo, pregando per l’unione delle loro menti e dei loro cuori. L’intero rito è ripetuto altre due volte.
Asmarohana. Al termine di ogni giro intorno al fuoco, lo sposo sale su di una pietra apposita o una piccola pedana, recitando una preghiera per la fermezza della loro unione, al termine della quale la sposa appoggia la punta del piede destro sulla stessa pietra.
Saptapadi. La parte principale e centrale del rito, i sette passi. Gli sposi compiono insieme sette passi intorno al fuoco sacro o lungo un percorso segnato da sette mucchietti di riso, fiori e altri simboli di prosperità sui quali procederà la sposa, ed ad ogni passo reciteranno invocazioni e promesse per la loro futura vita coniugale. Al termine gli sposi sono marito e moglie.
Mangal Sutra Dharana. Lo sposo allaccia alla sposa un girocollo, mangalasutra, contenente i simboli di Shiva o Vishnu e che costituisce l’insegna di donna sposata, a seconda della regione aggiungendo anche gli anelli alle dita dei piedi o una fede nuziale.
Suhaag. Lo sposo pone una polvere rossa, Sindoor, nella scriminatura centrale dei capelli della sposa e sulla fronte, a simbolizzare la sua nuova condizione di donna sposata.
Aashirvaad. La famiglia dello sposo offre doni alla sposa e l’assemblea tutta lancia petali di fiori verso la nuova coppia.
Dopo il matrimonio: Gli sposi partono per la loro casa, spesso quella familiare del ragazzo, portando con loro in un bracere il fuoco sacro di fronte al quale si sono sposati. Anticamente andava tenuto costantemente vivo. Il sacerdote pone una noce di cocco sotto la ruota della macchina o anticamente del carro o sotto lo zoccolo del cavallo e ne attende la rottura alla partenza.
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Diritto
In India, dove vivono la maggior parte degli induisti, le leggi relative al matrimonio differiscono da quelle religiose. Secondo lo Hindu Marriage Act del 1955, approvato dal Parlamento dell’India, a tutti gli effetti di legge, tutti gli indù di ogni casta, credo o setta, sikh, buddisti e giainisti sono considerati indù e possono unirsi in matrimoni misti. Un indù può sposare una persona non indù, utilizzando qualsiasi cerimonia, a condizione che le condizioni legali specificate siano soddisfatte. Secondo la sezione 7 del Hindu Marriage Act e la tradizione, nessun matrimonio indù è vincolante e completo prima della settima fase del rito Saptapadi in presenza del fuoco, della sposa e dello sposo insieme. In alcuni casi, come nei matrimoni nell’India meridionale, ciò non è richiesto.
- La base della vita coniugale felice e appagante è il senso di unità, l’intimità e l’amore tra marito e moglie sia fisicamente, che mentalmente, che spiritualmente. Quindi la moglie è considerata Ardhangani del marito come da tradizione indù. Il matrimonio è considerato una responsabilità sociale e spirituale per tutta la vita. La vita matrimoniale è considerata un’opportunità per crescere come anime gemelle.
Nonostante alcuni matrimoni d’amore, la stragrande maggioranza degli indù continua ad unirsi in matrimoni combinati, anche se le potenziali coppie di solito hanno più libertà d’azione rispetto al passato.
Al momento non è previsto il matrimonio omosessuale.
Fonti
Matrimonio indù, Guida India
https://it.wikipedia.org/wiki/Matrimonio_ind%C3%B9
https://en.wikipedia.org/wiki/Marriage_in_Hinduism
Giuliana Proietti
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Playlist dal Canale YouTube di Psicolinea.it
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ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE TERNI e ONLINE
● Attività libero professionale, prevalentemente online
● Saggista e Blogger
● Collaborazioni professionali ed elaborazione di test per quotidiani e periodici a diffusione nazionale
● Conduzione seminari di sviluppo personale
● Attività di formazione ed alta formazione presso Enti privati e pubblici
● Co-fondatrice dei Siti www.psicolinea.it, www.clinicadellacoppia.it, www.clinicadellatimidezza.it e delle attività loro collegate, sul trattamento dell’ansia, della timidezza e delle fobie sociali e del loro legame con la sessualità.
Sito personale: www.giulianaproietti.it