Come gestire il conflitto nel rapporto di coppia

Come gestire il conflitto nel rapporto di coppia

Come gestire il conflitto nel rapporto di coppia

Dr. Walter La Gatta

Tutti gli esseri umani sono unici e irripetibili e per questo  non può esserci identità individuale senza diversità; le diversità però inevitabilmente portano con sé  situazioni di disaccordo o di conflitto e questo può accadere anche fra persone che vivono una situazione affettiva positiva e coinvolgente.

In genere queste piccole differenze, di carattere e di vedute, non sono particolarmente importanti in un rapporto se rappresentano un piccolo contrasto fra i partners, ma quando si innesca un vero e proprio conflitto, la relazione viene avvertita come più “fragile” e ciascuno sente il bisogno di essere maggiormente compreso e rispettato.

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I conflitti tipici della coppia riguardano la gestione della casa e del denaro, l’educazione dei figli, l’attività sessuale ed anche scelte molto più banali, come ad esempio dove trascorrere le vacanze.

In ogni conflitto fra partner i livelli di incomprensione portano a percepire l’altro/a come un ostacolo, o perfino una minaccia, per il proprio benessere. Naturalmente ciascuna delle parti ha una sua visione della situazione, che in genere non è mai una visione puramente oggettiva dei fatti (ed infatti spesso il disaccordo viene percepito in modo amplificato rispetto alla realtà).

Del resto, ciascuno tende a filtrare gli avvenimenti  secondo i propri valori, le informazioni che possiede, le esperienze vissute ed altre variabili.  Ad esempio. uomini e donne percepiscono spesso le situazioni in modo diverso, basandosi su esperienze che possono essere molto differenti a causa dei modelli di socializzazione avuti. Stessa cosa quando c’è una certa differenza di età fra le due persone in conflitto, così come l’appartenenza a culture diverse: tutte differenze che nel momento del conflitto appaiono incolmabili e che fanno sentire l’altro/a come molto distante da sé.

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Il modo migliore per affrontare un conflitto è ragionare intanto sulla vera entità della minaccia che si sta vivendo, sviluppando strategie che portino verso una soluzione positiva, anche se occorre essere consapevoli che la gestione di un conflitto è in genere un compito piuttosto impegnativo, che richiede tempo. Ci vuole anche una profonda dose di coraggio: per dichiarare con sincerità le proprie esigenze infatti, così come per sedersi ed ascoltare la controparte con empatia, apertura mentale e rispetto, prendendo in considerazione punti di vista che possono essere molto differenti dal proprio.

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Un conflitto scatena sempre forti emozioni: si possono avvertire tensione corporea, aumento della sudorazione, respirazione superficiale o accelerata, senso di nausea e palpitazioni. Queste risposte sono simili a quelle sperimentate in situazioni ansiogene, e possono essere gestite efficacemente attraverso tecniche di rilassamento, che aiutano a creare un ambiente, interno ed esterno, più tranquillo, per poter elaborare le risposte comportamentali più adeguate. L’incapacità di gestire le emozioni negative può portare ad esplosioni di rabbia, oppure a somatizzazioni (ansia, emicrania, insonnia, problemi gastrointestinali, ecc.) quando si decide di evitare il conflitto, per il timore che che la discussione possa diventare pericolosa e dagli esiti incerti.

«Saper gestire un conflitto» significa riuscire a trasformare un’esperienza negativa e frustrante in una occasione di crescita personale, in cui si possano esprimere le proprie differenze di vedute utilizzando un linguaggio non antagonistico, con la volontà di raggiungere una soluzione gradita ad entrambi, nel più breve tempo possibile, cercando di conservare il rapporto con l’altro/a ed eventualmente di migliorarlo.

La vita quotidiana offre molte opportunità per mettersi alla prova nei piccoli disaccordi (tra genitori e figli, fra amici, colleghi di lavoro ecc.) e di conseguenza, ciascuno ha già nel suo bagaglio comportamentale un certo numero di strategie efficaci per la risoluzione delle liti minori. Per i  conflitti più gravi potrebbe però essere necessario mettere in campo qualche abilità supplementare.

Al fine di risolvere una lite importante è necessario curare la comunicazione: il modo di spiegare le proprie ragioni deve essere chiaro, fermo, sincero, anche se moderato nel tatto. L’importante infatti è il raggiungere il proprio scopo, non ferire o umiliare l’altro! Occorre inoltre esercitare la pazienza dell’ascolto, per capire di più su idee, convinzioni e ideali diversi dal proprio, guardando il conflitto dal punto di vista dell’altro, capendo i suoi punti di vista e le sue motivazioni.

I conflitti richiedono un investimento di risorse, di tempo, di energia e per questo dovrebbero essere sempre affrontati.

Prima di iniziare la discussione con l’altro è bene porsi queste domande: cosa mi interessa raggiungere per superare questo disaccordo? Cosa desidero ? Di cosa ho bisogno? Quali sono le mie preoccupazioni, le mie speranze, le mie paure?
Occorre poi fare una sorta di brainstorming, ipotizzando tutti i possibili esiti, per comprendere quale potrebbe essere quello sul quale si desidera maggiormente puntare.

Terapia sessuale e di coppia

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Ovviamente, la soluzione di un conflitto passa per il raggiungimento di un compromesso, dove le parti cedono entrambe qualcosa, ma in uguale misura. A volte potrebbe essere utile chiedere l’intervento di una “terza” parte neutra (ad esempio un terapeuta), che tenti di ristabilire il dialogo tra le parti per poter raggiungere un obiettivo concreto e soddisfacente per entrambi. Importante è che questa “terza parte” si impegni nella mediazione e non pretenda invece di fungere da arbitro, dettando soluzioni che, se non condivise, non potranno essere rispettate.

L’ideale chiusura di un conflitto sarebbe il “win-win problem-solving” dove la soluzione è migliore rispetto a quella che si sarebbe potuta raggiungere considerando solo il proprio punto di vista: “vincere” entrambi offre la possibilità di integrare nuove idee e nuove energie per risolvere la controversia in modo non solo efficace, ma anche utile per gli equilibri futuri.

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Per prevenire i conflitti è importante stabilire delle regole chiare sui rispettivi ruoli e responsabilità all’interno della coppia, coltivando una certa flessibilità mentale per accogliere empaticamente anche le novità portate dall’altro, senza ancorarsi in modo difensivo ai propri pregiudizi o alle proprie opinioni, senza concentrarsi unicamente sui propri bisogni. La spontaneità non è sempre una virtù: anche nella coppia può essere utile usare tutte le competenze di tipo emotivo e comunicativo che si possiedono, cercando di valorizzare ciò che unisce piuttosto che ciò che divide e considerando la
diversità come una ricchezza e non come un limite.

I conflitti non devono spaventare: essi possono essere un’opportunità di crescita, a livello personale e di coppia, perché quando si è in grado di risolvere un conflitto in una relazione, non solo si  costruisce con l’altro un rapporto di maggiore fiducia, ma si rende il rapporto più forte e più preparato nei confronti del futuro. Non è del conflitto in sé che bisognerebbe avere paura, quanto della incapacità di affrontarlo.

Dr. Walter La Gatta


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psicoterapeuta, sessuologo

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