I donatori di sperma
I donatori di sperma sono persone che offrono una soluzione a un problema spesso altrimenti irrisolvibile per molte coppie: la sterilità. Quando una coppia desidera avere un figlio, ma il lui della situazione non produce spermatozoi sani o vitali, si può pensare di rivolgersi all’esterno, per trovare un donatore.
Quando un uomo non può avere figli?
I casi sono i seguenti:
- Assenza di spermatozoi.
- Presenza di una patologia genetica o di una malattia a trasmissione sessuale.
- Anomalie cromosomiche dello sperma.
Le banche del seme
Le fecondazioni tramite lo sperma di un donatore fino a qualche decennio fa era una pratica di nicchia, ma oggi si ha la certezza che tramite questa tecnica siano ormai nati decine di migliaia di bambini, molti dei quali ormai adulti.
Cosa significano esattamente il termine “eterologo” e “fecondazione eterologa”?
eteròlogo agg. [foggiato su omologo, con sostituzione di etero– a omo-] (pl. m. –ghi). – In biologia e medicina, detto di organo, tessuto o sostanza organica (soprattutto proteina) provenienti da specie animale diversa da quella considerata. Riferito a trapianto (considerando il rapporto tra donatore e ricevente), è sinon. di xenogenico, che avviene cioè tra individui di specie diversa. Analogamente, riferito alla fecondazione artificiale, quando il seme proviene da un donatore e non dal partner. (Treccani)
Si definisce Fecondazione Eterologa una fecondazione assistita nella quale si utilizzano gameti maschili (donazione di sperma) e/o femminili (ovodonazione) da soggetti esterni alla coppia.
A17
La fecondazione non anonima
Non sempre tuttavia la fecondazione eterologa avviene attraverso una banca del seme: i futuri genitori possono usare, ad esempio, un campione di sperma di un amico, un conoscente, o un familiare (questo tipo di donazione si definisce “conosciuta” o “diretta”). Per le donazioni non anonime, è bene che il donatore e la coppia parlino a fondo e stabiliscano delle regole di comportamento riguardo alle aspettative, ai ruoli, ai compiti, alla riservatezza da tenere nei confronti degli altri. Non si può infatti escludere che, nel tempo, la relazione fra partner maschile e donatore possa modificarsi, per cui stabilire delle regole da seguire è fondamentale, anche con l’aiuto di un terapeuta e anche di un avvocato avvocato, che potrebbe aiutare le famiglie a spiegare possibili scenari futuri, in particolare quelli che potrebbero non voler prendere in considerazione.
Dopo la nascita del bambino si potrebbero infatti sviluppare delle tensioni e delle gelosie fra il neo papà ufficiale e il donatore: il primo potrebbe cominciare a temere che il papà naturale possa vantare dei diritti sul proprio bambino e ogni sua anche involontaria intromissione nella vita familiare potrebbe essere sentita come una minaccia.
La depressione degli uomini sterili, prima e dopo la fecondazione eterologa
La sterilità può provocare forti stati depressivi: ci si confronta con la persona che si era convinti di essere, scoprendosi d’un tratto impossibilitati ad avere o essere ciò che sembrava la cosa più naturale del mondo.
Per gli uomini che decidono di accettare che la propria compagna possa essere fecondata con sperma di un’altra persona c’è anche da vincere la irrazionale “gelosia primordiale”, nel sapere che la propria donna possa essere fecondata con lo sperma di un altro uomo.
La partner femminile inoltre, anche se non conosce il donatore, stabilisce comunque una connessione biologica con il bambino, attraverso la gravidanza, mentre l’uomo è totalmente escluso da tutto il processo e questo può essere difficile da accettare.
Prima di accettare questo tipo di fecondazione, gli uomini dovrebbero essere incoraggiati a riconoscere ogni ansia, dolore o senso di vergogna avvertiti durante tutto il processo di fecondazione e a questo scopo potrebbe essere utile una psicoterapia.
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Chi si rivolge a un donatore del seme?
A rivolgersi alle banche del seme sono coppie eterosessuali che non riescono a concepire, coppie lesbiche, ma anche donne single che desiderano diventare madri.
Dare un’identità al donatore oppure renderlo anonimo? Le donne single e le coppie omosessuali in genere preferiscono donatori non-anonimi, mentre le coppie eterosessuali preferiscono donatori anonimi, per proteggere la loro identità familiare, senza mettere in difficoltà il compagno della donna.
Stati Uniti
In America vi è un organismo di regolamentazione che supervisiona la donazione di sperma: è un’organizzazione no-profit chiamata American Society of Reproductive Medicine. L’ASRM ha una serie di raccomandazioni che i medici, gli specialisti della fertilità e le banche del seme sono incoraggiate a seguire. Ad esempio, l’ASRM specifica nelle proprie linee guida come dire ai bambini come sono stati concepiti.
L’ASRM raccomanda inoltre di fissare un limite di 25 nascite per donatore all’interno di una popolazione di 800.000 persone, al fine di ridurre il rischio di relazioni accidentali incestuose. In molti altri paesi, ci sono leggi che stabiliscono un limite al numero di nascite per singolo donatore all’interno di popolazioni di una certa dimensione, ma negli Stati Uniti non vi sono leggi del genere.
Regno Unito
Nel 2008 il Regno Unito ha approvato lo Human Fertilization and Embryology Act (HFEA), che istituiva un organo governativo nazionale per supervisionare tutte le donazioni di gameti e altre tecniche di riproduzione assistita. Quella legge richiedeva che donatori di sperma, destinatarie e loro partner frequentassero delle sedute di psicoterapia, per essere maggiormente consapevoli che l’atto che si accingevano a fare avrebbe potuto cambiare il corso delle vita delle proprie famiglie.
Francia
In Francia i donatori di seme sono rigorosamente anonimi. Un anonimato assoluto e irreversibile. Vincent Brès, presidente di Pmanonyme, si batte tuttavia perchè questo anonimato venga eliminato in quanto del tutto anacronistico grazie ai test sul DNA. Eliminare l’anonimato sarebbe un sorta di atto risarcitorio nei confronti dei nati con la donazione di seme, che non hanno la possibilità di sapere da chi sono nati.
Per i bambini già nati con la donazione di gameti, la società Pmanonyme chiede che al donatore venga chiesto se è disposto a trasmettere delle informazioni sulla propria identità. In caso di rifiuto, la sua opposizione sarà rispettata.
Sempre più frequente è infatti la ricerca dei propri fratelli e sorelle, padri o madri biologici da parte di chi è nato grazie alla donazione di seme. Questo tema in Francia è molto sentito e dibattuto.
Danimarca
In Danimarca si trova la più grande banca mondiale di sperma, nella città di Aarhus. Il seme dei donatori viene congelato e poi conservato in azoto liquido a meno 196 gradi centigradi. Si stima che 100 litri di seme possano far nascere cinquemila bambini.
Il fondatore danese della banca Cryos International, Ole Schou, nel 1987 era uno studente universitario, che aveva fatto uno strano sogno sugli spermatozoi congelati. Da questa prima fonte di ispirazione è nata un’azienda che oggi ha rapporti con oltre 100 stati, un sito pubblicato in 19 lingue e oltre 700 donatori di sperma.
La Danimarca è diventata dunque una delle principali mete del “turismo della fertilità”. A Copenaghen hanno ormai aperto anche società concorrenti della Cryos, come la European Sperm Bank, che offre l’opportunità di ricevere il seme in esclusiva da un singolo donatore (magari perché affine geneticamente con la madre). Nel caso la donna volesse avere altri figli, può acquistare lo stesso seme, in modo da rendere i figli geneticamente simili.
Italia
In Italia non ci sono banche del seme a fini commerciali, perché la legge non lo consente. Il seme può essere donato, ma non venduto (la donazione deve essere libera e anonima) e pertanto molti italiani si rivolgono all’estero (in particolare Danimarca, Belgio e Spagna). Donatori del seme che “regalano” il loro sperma tuttavia sono presenti su molti siti Internet e Pagine Facebook. La Online sperm donation permette ai donatori la massima libertà nel selezionare le persone che desiderano aiutare e anche nello stabilire le condizioni per la donazione.
La banca del seme è stata dunque re-inventata con questo fai-da-te e questo ha portato a determinati rischi, visto che non vi è alcuna supervisione. (Del resto anche rivolgendosi ad una banca del seme strutturata non c’è mai certezza: basti pensare al caso di quel medico olandese, Jan Karbaat, che all’insaputa delle coppie sostituiva il suo seme con quello del marito, nella fecondazione assistita. Le indagini hanno scoperto che vi sono ben 49 fratellastri considerati «progenie diretta del medico»).
Ultimamente sembra che qualcosa si stia muovendo e, notizia recente, all’ospedale Niguarda di Milano, si sta per cominciare la procedura per la fecondazione eterologa, come “legalizzata” da una sentenza della Corte Costituzionale e successivamente inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) per i quali è possibile pagare soltanto il ticket (in Lombardia circa 500 euro). Al Niguarda si raccoglieranno le donazioni di ovuli e seme.
Un caso emblematico, in Australia
Una ragazza di 11 anni (Billie) e la sorella minore vivono la maggior parte del tempo con le loro due mamme (Susan e Margaret Parsons), ma è stato stabilito che esse vedano regolarmente anche il loro papà biologico (Robert Masson) e il suo compagno Greg.
Ora le mamme vorrebbero trasferirsi in Nuova Zelanda, ma il padre biologico si oppone.
Il diritto di famiglia australiano pone una grande enfasi sul “beneficio del bambino nell’avere una relazione significativa con entrambi i genitori”. Come va definito il superiore interesse del bambino? Robert deve essere considerato il genitore legale di Billie?
Il diritto di famiglia fatica a tenersi al passo con gli sviluppi della riproduzione assistita, i test di paternità e la crescente diversità delle famiglie. In Australia (come in altri Paesi), quando si interpreta il termine “genitore” all’interno del Family Law Act, si parla di massimo due genitori, ognuno dei quali ha “generato” il bambino (a meno che non vi sia un provvedimento di adozione).
Questa interpretazione biologica è in contrasto con la comprensione del significato di “genitore” in altre aree del diritto. Per esempio, nella legge sull’immigrazione australiana il termine genitore è usato oggi anche per indicare una “relazione sociale con un’altra persona” spesso caratterizzata da “intenso impegno verso questa persona che viene trattata come se fosse un figlio proprio”. In altre giurisdizioni, tra cui la British Columbia del Canada, i bambini possono avere più di due genitori legali, laddove ciò riflette le intenzioni di tutti gli adulti prima del concepimento.
Nel caso di Billie, il giudice ha enfatizzato il contributo genetico di Robert, e la sua intenzione di essere un vero genitore (mentre la compagna della madre, che aveva deciso insieme alla madre di volere un figlio, che era stata presente durante il concepimento di Billie, che si era mostrata un genitore premuroso sin dalla nascita della bambina, non lo era).
Questo caso è emblematico, perché mostra come la realtà cambi più velocemente della legislazione esistente: questo richiede urgenti modifiche nelle norme del diritto di famiglia, sempre nel superiore interesse del bambino.
Dr. Walter La Gatta
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