Quando le donne sono poche, la vita dei maschi si accorcia. Il rapporto fra il numero di maschi presenti in un dato ambiente ed il numero delle femmine può influenzare la durata della vita umana.
Un nuovo studio, pubblicato su Demography, dimostra infatti che gli uomini che raggiungono la maturità sessuale in un contesto in cui essi superano numericamente le donne, vivono in media tre mesi in meno degli uomini la cui “fatica” per trovare una compagna non è così pesante. Più è alto il gap numerico fra (numerosi) maschi e (poche) femmine, più è considerevole il calo della durata della vita degli uomini.
Nicholas Christakis, autore dello studio e professore di sociologia presso la Harvard University fa notare che è vero che un quarto di anno da vivere in meno potrebbe non sembrare moltissimo, ma se un uomo di 65 anni ha un’aspettativa di vita di altri 15,4 anni, togliergli tre mesi di vita non è poco…
Un’associazione tra rapporti di genere e longevità era stato già riscontrato in alcuni studi condotti sugli animali, mai su esseri umani prima d’ora. Christakis ha collaborato con alcuni ricercatori dell’Università cinese di Hong Kong, dell’Università del Wisconsin e della Northwestern University.
I ricercatori hanno esaminato anzitutto le informazioni del Longitudinal Study Wisconsin, un progetto a lungo termine che ha coinvolto individui diplomatisi nel 1957, provenienti da scuole del Wisconsin. I ricercatori hanno calcolato i rapporti tra i sessi in ogni scuola superiore, poi accertato quanto tempo questi diplomati hanno continuato a vivere dopo la fine degli studi.
Hanno così scoperto che, 50 anni dopo, gli uomini che avevano poche ragazze nella loro classe hanno vissuto di meno degli uomini le cui classi erano più equilibrate rispetto al genere sessuale. Il tasso di mortalità per un sessantacinquenne con classi piene di maschi è stato di 1,6 per cento superiore a quello di coloro che non avevano dovuto affrontare tale forte concorrenza per ottenere l’attenzione femminile.
Successivamente, il gruppo di ricerca ha studiato i dati del censimento, valutando un campione completo nazionale composto da più di 7.000 mila uomini in tutti gli Stati Uniti giungendo a risultati similari (per ragioni tecniche, non è stato possibile valutare i risultati delle donne che al tempo della scuola erano inferiori numericamente ai compagni maschi).
Molta attenzione è stata posta agli effetti deleteri degli squilibri sociali fra numero di maschi e femmine in Paesi come la Cina e l’India, dove l’aborto selettivo, la migrazione interna e altri fattori hanno, in alcune aree, portato i maschi a superare in quantità le femmine, fino al venti per cento. Un ambiente del genere, già associato a un marcato aumento della violenza e alla tratta di esseri umani, ora si sa che influisce anche sulla durata della vita.
I ricercatori non hanno studiato i meccanismi che potrebbero spiegare questo fenomeno: Christakis sospetta che all’origine vi sia una combinazione di fattori sociali e biologici. Dopo tutto, trovare una compagna può essere stressante, e lo stress come fattore di disturbo alla salute e al benessere, è stato ben documentato.
Questa ricerca è stata finanziata dal National Institutes of Health e dalla Robert Wood Johnson Foundation.
Dr. Walter La Gatta
Fonte: Medical News Today
Immagine: Kevinpoh
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