Dirsi ti amo: la prospettiva evoluzionistica-economica
Molte ricerche hanno evidenziato differenze di genere nelle relazioni romantiche, a partire dal modo in cui i due partner si comunicano reciprocamente di provare un sentimento d’amore.
In genere si pensa che siano le donne le più interessate ai sentimenti (vedi Balswick, 1988; Pellegrini, 1978), quelle che provano sentimenti più intensi (vedi Fabes & Martin, 1991; Pines, 1998), che sono più interessate all’amore romantico e alle relazioni di lungo termine (vedi Peplau, 2003; Simpson & Gangestad, 1992), che soffrono di più il tradimento emotivo rispetto a quello fisico (vedi Sagarin, 2005), che non si vergognano di mostrarsi vulnerabili, se sono innamorate (vedi Grossman & Wood, 1993; Notarius & Johnson, 1982; Sprecher & Sedikides, 1993) e che parlano molto di sé, rivelando al partner anche le cose più intime (vedi Morgan, 1976).
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Dunque, ci si potrebbe coerentemente aspettare che siano loro, le donne, a dire per prime “ti amo”. Ed invece le cose non stanno così: a dichiararsi per primi sono gli uomini. ( vedi J. M. Ackerman, V. Griskevicius, Norman P. LI, 2011)
Il dato lascia sorpresi, ma non è il solo: altri studi dimostrano ad esempio che gli uomini sono più convinti delle donne che ci si debba sposare per amore e che l’amore debba durare per sempre (vedi Cunningham & Antill, 1981; Knox & Sporakowski, 1968; Peplau & Gordon, 1985; Sprecher & Metts, 1989; but see Garcia & Carrigan, 1998; Medora, Larson, Hortacsu, & Dave, 2002). Di fronte a questi risultati inattesi i ricercatori tentano in genere di capirne le ragioni. Nel caso degli uomini che vogliono sposarsi solo per amore, ad esempio, si è detto che l’uomo, avendo maggiore indipendenza economica rispetto alla donna, può desiderare più di lei di sposarsi solo per amore, visto che non ha bisogno di una sistemazione sociale (Dion & Dion, 1985).
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Nel caso degli uomini che dichiarano per primi il loro amore (in un rapporto da 8 a 2) i ricercatori hanno cercato spiegazioni in una prospettiva evoluzionistica, combinata con una prospettiva economica.
La prospettiva evoluzionistica si basa sul concetto di selezione sessuale, un processo evolutivo che può produrre delle differenze fra i generi, dal momento che la donna investe nel processo riproduttivo molto più dell’uomo (gravidanza, allattamento, cura della prole), per cui le donne tendono ad essere maggiormente “choosy” rispetto agli uomini, che invece sono meno attenti ai dettagli e, al limite, si curano solo della bellezza femminile e non di altri aspetti (vedi Buss & Schmitt, 1993; Geary, 1998; Kenrick, Groth, Trost, & Sadalla, 1993; Li et al., 2002; Regan, 1998; Schmitt, Shackelford, & Buss, 2001).
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Gli uomini sono meno selettivi nella scelta della partner perché corrono meno rischi, ma sono abili nel mettere in atto strategie per attrarre a sé tutte le possibili partners (Buss, 1988; Daly & Wilson, 1988; Griskevicius et al., 2009; Griskevicius et al., 2007; Miller, 2000; Zahavi & Zahavi, 1997). Le donne che scelgono un compagno di scarso valore, secondo questa prospettiva, hanno tutto da perdere e nulla da guadagnare (farsi ingravidare da un partner non impegnato nel rapporto o di scarso valore sarebbe una rimessa!) e per questo devono scegliere il proprio partner in modo molto attento e oculato. Al contrario, tutte le energie maschili devono essere spese nel cercare di essere scelti (vedi Ackerman & Kenrick, 2009).
Vedendo le cose da una prospettiva economica invece, le relazioni sentimentali non sfuggono alle leggi del mercato, per cui le donne “vendono” la possibilità di avere un rapporto sessuale, mentre gli uomini la “comprano” (vedi Baumeister & Vohs, 2004). Questa teoria non ci si riferisce a quanto accade fra cliente e prostituta nella vendita di un servizio sessuale, ma tenta di accostare le negoziazioni che avvengono nella coppia in formazione con quelle che avvengono nel mercato, cioè fra domanda e offerta di un bene o di un servizio.
Secondo la prospettiva economica dunque, poiché le donne vogliono rendere minimi i possibili errori di vendita (cioè vendere a troppo poco, o addirittura svendere) e gli uomini vogliono minimizzare gli errori di acquisto (es. non aver offerto il possibile per accaparrarsi il bene o il servizio desiderato), gli uomini potrebbero scegliere di rivelare i propri sentimenti d’amore per primi semplicemente perché non vogliono rischiare di perdere un’occasione potenziale di accoppiamento a basso costo e quindi, dichiarandosi innamorati, tendono a limitare i possibili rischi di vedersi scappare l’affare.
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Nelle aspettative degli uomini, dire ad una donna che provano dei sentimenti per lei è un modo per accelerare i tempi e avere più in fretta un rapporto sessuale (perché così la donna si sente più sicura e si concede più facilmente). In realtà, una dichiarazione troppo prematura d’amore, sempre secondo questa prospettiva evoluzionistica-economica, potrebbe mettere in apprensione la donna, che vede nella dichiarazione d’amore una richiesta di un più rapido passaggio all’atto sessuale, cioè un modo di impedirle di “alzare il prezzo”e di fare un buon affare (Baumeister & Vohs, 2004).
Dr. Giuliana Proietti
Fonte: Let’s Get Serious: Communicating Commitment in Romantic Relationship Formation, by J. M. Ackerman, V. Griskevicius, Norman P. LI, Singapore Management University, 2011
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Dr. Giuliana Proietti
Una presentazione sull'orgasmo femminile
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
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