Omofobia ed eterosessismo

Omofobia ed eterosessismo

Omofobia ed eterosessismo

 

Sebbene il concetto di “omofobia” sia stato usato in modo esteso nella letteratura psicologica sin dai primi anni sessanta, ultimamente si preferisce utilizzare il termine “eterosessismo”, per indicare la discriminazione anti-gay.

(N.B: Il termine “gay” viene generalmente utilizzato per rappresentare un particolare gruppo di persone, attratte da altre persone dello stesso genere sessuale. E’ importante tuttavia riconoscere che nella comunità gay esistono diversi gruppi e che il termine gay non è “all-inclusive”: si pensi ai transessuali o ai bisessuali, che non si considerano “gay”. Per questo è stato creato l’acronimo LGBT, lesbiche, gay, bisex e trans, cui alcuni autori aggiungono anche gli intersex e le persone che si fanno delle domande, cioè i “questioning individuals”, il che modifica l’acronimo in GLBTIQ).

A26/A4

La discriminazione nei confronti dell’orientamento sessuale riguarda atti che vanno dalla semplice battuta di spirito a delle violenze vere e proprie contro i non eterosessuali, fino ad arrivare perfino all’omicidio (Silverschanz, Cortina, Konik & Magley, 2008).Per quasi cinquant’anni il costrutto di omofobia è stato definito in molti modi diversi. Eccone qualche esempio:

 
Autore Data Definizione
Weinberg 1960/70 Paura, disprezzo e odio delle persone eterosessuali verso gli LGB
Weinberg 1972 Timore irrazionale o terrore, da parte di un eterosessuale, di venire a contatto con una persona omosessuale
MacDonalds 1976 Paura irrazionale o terrore degli omosessuali
Morin & Garfinkle 1978 Paura irrazionale di matrice culturale che supporta gli stereotipi negativi riguardo alle persone gay
Hudson & Ricketts 1980 Costrutto unidimensionale che comporta risposte emotive (es. paura, rabbia, disgusto) che una persona sperimenta quando interagisce con lesbiche, gay, bisessuali, transgender e “questioning individuals” (LGBTQ)
Fyfe 1983 Atteggiamenti culturali negativi riguardo ai ruoli sessuali tradizionali e ai tratti di personalità.
Brittin 1990
Paura e disprezzo di gay e lesbiche.
Adams et al. 1996
Costrutto che consiste in atteggiamenti, emozioni negative e malevolenza nei riguardi di lesbiche e gay.
Sears 1997 Pregiudizi, discriminazioni, molestie o atti di violenza contro le minoranze sessuali, lesbiche, omosessuali, bisessuali, e trans, evidenziati da una profonda paura e odio verso coloro che provano sentimenti o desiderio sessuale per persone dello stesso sesso.
Adam 1998 Atteggiamenti negativi verso lesbiche, gay e (a volte) persone bisessuali.
Herek 2000 Emarginazione e estromissione di lesbiche e uomini gay
Kritzinger 2001 Modalità per cui gli stereotipi di genere si rafforzano e viene mantenuta l’oppressione di genere.
Herek 2004 Riguarda pensieri e comportamenti dovuti ad una ideologia personale.  Ignoranza sociale o individuale o la paura verso gay e lesbiche. L’azione omofobica può riguardare pregiudizi, discriminazione, molestie e atti di violenza.
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Come si vede, con il termine omofobia si vuole rappresentare in primis la paura del diverso. È importante notare che il termine “omofobia” fu creato in un periodo di forte ribellione politica contro la medicalizzazione e la patologizzazione dell’omosessualità; oggi esso appare non più adeguato e ad esso viene preferito infatti il termine “eterosessismo”.

Il costrutto di “eterosessisimo” è più inclusivo, perché comprende la salute fisica e mentale, i
problemi derivanti dalla marginalizzazione di alcuni ambienti sociali oggetto dello stigma, i pregiudizi e le
discriminazioni effettuate dal gruppo di maggioranza  (Fisher & Shaw, 1999; Gee, 2002; Meyer,
2003). Inoltre, rende conto di una ingiustizia sociale, che contribuisce alla diminuita salute fisica e mentale delle persone LGBT, a causa della loro esposizione ad atti di oppressione, discriminazione e pregiudizio (Matthews e Adams, 2009). Per fare un esempio, un pregiudizio spesso osservato in letteratura riguarda le valutazioni distorte riguardo alla competenza delle persone LGBT nei luoghi di lavoro (Drydakis, 2009), dove si presume che i clienti potrebbero sentirsi a disagio nell’interagire con una persona LGBT.

LGBT friendly

 

Il termine “eterosessismo” fu usato per la prima volta all’interno del movimento gay per connotare la definizione di un significato politico, attraverso il quale sollevare preoccupazioni circa l’oppressione sistematica degli individui appartenenti alla categoria GLBTIQ e non la sola “paura” nei loro confronti (omofobia).

Anche di questo termine sono state date numerose definizioni, a partire dagli anni Ottanta. Vediamole:

Autore Data Definizione
Pharr 1988 Dimostrazione sistemica di omofobia nelle istituzioni della società, creando il clima per l’omofobia, seguendo la convinzione che il mondo è e debba essere eterosessuale.
Neisen 1990 La continua promozione di una vita eterosessuale e la simultanea subordinazione di quelle gay e lesbiche.
Herek 1990 Sistema ideologico che nega, denigra e stigmatizza ogni forma di comportamento, relazione o comunità non eterosessuale.
Herek 1992 Sistema ideologico che nega, denigra e stigmatizza ogni forma di comportamento, identità relazione o comunità non eterosessuale.
Herek 1995 Sistema ideologico che opera a livello individuale, istituzionale e culturale per stigmatizzare, negare o denigrare ogni modo di essere non eterosessuale.
Sears 1997 Riguarda atteggiamenti, pregiudizi e comportamenti discriminatori contro i gay.
Herek 2004
Ideologia culturale che comporta pregiudizi nei confronti delle minoranze sessuali.
Alden e Parker 2005
Sistema di valori che pone l’eterosessualità al di sopra dell’omosessualità.

Clinica della Coppia Ritrovarsi dopo la crisi

 

L’eterosessismo non si limita dunque a descrivere il timore o la fobia che possono generare i contatti con persone non eterosessuali, ma mette in evidenza il pregiudizio di fondo nei confronti dei gay, operato da una cultura che considera l’eterosessualità moralmente superiore all’omosessualità (un concetto che potrebbe esprimersi anche con il termine di “eteronormatività”, cioè norme di vita che partono dal presupposto che vi siano generi diversi e complementari con ruoli naturali e predefiniti. Una visione “eteronormativa” è quella che allinea sesso biologico, sessualità, identità di genere e ruoli di genere).

Dr. Giuliana Proietti

“Non si progredisce migliorando ciò che è già stato,
bensì cercando di realizzare ciò che ancora non esiste”.
(Khalil Gibran)
Clinica della Coppia Online Therapy

Adattato da:
Ian Smith,Lindsay G. Oades, Grace McCarthyHomophobia to heterosexism: constructs in need
of re-visitation, University of Wollongong, Sydney Business School – Papers 2012

Immagine:

Pexels


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