Non merita di essere considerato un uomo – Consulenza online

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Non merita di essere considerato un uomo – Consulenza online

Dr. Giuliana Proietti Consulenza online

CONSULENZA ON LINE
A cura di:
Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
Tel. 347 0375949
www.giulianaproietti.it

 

Sono un uomo single di 45 anni, con forte timidezza e introversione. Ho avuto in tutta la vita solo un breve periodo (un paio di mesi) caratterizzato da esperienze sessuali di coppia, all’età di 40 anni. Prima di quell’età ero ancora vergine.

Sono entrato in uno stato depressivo in conseguenza dell’ospitalità che ho offerto, tramite il couchsurfing, ad alcune ragazze molto giovani e molto attraenti, impegnate a viaggiare in giro per il mondo, che hanno risvegliato in me forti desideri sessuali.

La constatazione dell’inaccessibilità sessuale di quelle ragazze, e contemporaneamente l’osservazione del fatto che esse fossero facilmente disponibili al  contatto sessuale con uomini più giovani e attraenti (di cui loro stesse mi hanno parlato), ha scatenato il fenomeno del confronto fra me e gli altri: per me ora gli altri uomini sono degli dei, estroversi, sicuri di sé, sessualmente potenti e quindi vivono una vita sublime e accedono al piacere supremo del sesso con bellissime ragazze. Io invece sono un subumano, privo di qualunque attrattiva a causa della mia timidezza, scarsa attrattività fisica, introversione. Non merito di essere considerato un uomo e la mia vita è quindi priva di senso e di valore. Oppure, altre volte, provo una grande rabbia contro l’ingiustizia della Natura, che offre ad alcune persone la capacità di attrarre l’altro sesso e quindi di vivere la sessualità in modo pieno e gratificante, mentre ad altre persone nega ogni attrattività costringendole all’astinenza forzata.

So che il mio valore di uomo non dipende da quanto le donne si sentono attratte da me, ma dalle mie qualità intrinseche: riflessività, capacità di introspezione, saggezza, ricchezza spirituale, generosità. Sono qualità che so di possedere e che mi sono state riconosciute innumerevoli volte. Ciononostante non riesco a liberarmi da quei pensieri disfuzionali e dalla sensazione opprimente che non posso continuare a vivere, se non ottengo almeno da una ragazza, giovane e bella, le stesse attenzioni che quelle ragazze che ho conosciuto hanno dedicato agli altri uomini da loro incontrati durante i loro viaggi.

Mi sono anche impegnato in una psicoterapia, che però è stata fallimentare e l’ho sospesa dopo cinque mesi: la terapeuta usava delle visualizzazioni guidate per farmi rivivere esperienze del passato (infanzia o adolescenza), ma queste visualizzazioni mi lasciavano del tutto indifferente e non incidevano minimamente sulle mie emozioni e sui miei pensieri.
Chiedo consiglio a voi sull’eventualità di trovare uno sfogo nel ricorso a professioniste del sesso, oppure rivolgermi a un sessuologo che potrà affrontare il mio problema con un approccio completamente diverso da quello dello psicologo.
Grazie e cordiali saluti

A14

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Gentilissimo,

Con tutte le differenze del caso, leggere questa lettera mi ha riportato alle tematiche predilette da Giacomo Leopardi, un altro campione di pessimismo, che attribuiva alla Natura l’origine di tutte le sue sfortune, anche per quanto riguarda la vita amorosa.
Credo che questa visione delle cose non sia oggettiva, perché la Natura sicuramente può renderci vittime di situazioni che non abbiamo la possibilità di scegliere, come ad esempio l’aspetto estetico, la famiglia d’origine, i luoghi della nostra infanzia e adolescenza… Per tutto il resto però imputare alla Natura le sfortune della propria vita mi sembra una mancanza di rispetto per la propria intelligenza.

Facciamo un esempio: un uomo di 45 anni, con scarsissima esperienza sessuale e, di conseguenza, zero capacità relazionali con l’altro sesso, si propone di fare colpo su ragazze talmente giovani che potrebbero essere sue figlie, e per di più ragazze che girano il mondo, conoscono persone, hanno rapporti con persone dell’altro sesso… Che ne dice? Non le sembra un po’ eccessivo pretendere di piacere a questo genere di persone? Lei non è subumano, è semplicemente umano: semmai non è un super-eroe, non appartiene certamente alla categoria degli “uomini che non devono chiedere mai”, come diceva un vecchio slogan pubblicitario.

Nella disamina delle qualità intrinseche di cui si sente dotato e che, giustamente, fanno il valore della persona, aggiungerei anche la voce “capacità relazionali” o anche “intelligenza emotiva”. Si tratta della capacità di mettersi nei panni dell’altro, di sentire ciò che l’altro sente, di ascoltare, di comprendere, di conoscere e ri-conoscere le emozioni. Su questo piano lei mi sembra che debba ancora lavorare molto, concentrato come è su di sé e sui pensieri auto-distruttivi dai quali si lascia cullare.

Quanto alle terapie, psicologiche o sessuali, ve ne sono molteplici, ma in questo campo è importante incontrare la persona giusta: quella che capisca il problema e che poi abbia gli strumenti tecnici per affrontarlo, oltre che la capacità di entrare in sintonia con i bisogni ed i problemi del paziente.

Il sessuologo è uno psicologo che tratta i problemi soprattutto sessuali della persona: nel suo caso, a mio avviso, i suoi problemi sono in primis relazionali; quelli sessuali sono solo una conseguenza. Per questa ragione le suggerirei di provare e riprovare, fino a che non riuscirà a trovare un terapeuta che possa aiutarla, soprattutto nel cambiare stile del pensiero, comportamenti ed obiettivi.
Con molti auguri.

Dr. Giuliana Proietti

“Non si progredisce migliorando ciò che è già stato,
bensì cercando di realizzare ciò che ancora non esiste”.
(Khalil Gibran)
Clinica della Coppia Online Therapy



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