L’età fertile: è possibile allungarla?
A che età diventano mamme le donne oggi?
Oggi le mamme giovanissime (per scelta) non esistono quasi più: le donne attendono infatti i 30-40 anni prima di pensare a mettere al mondo dei figli, per una serie di ragioni: motivi di studio, ricerca del lavoro, ricerca della casa, secondo matrimonio, ecc.
Dopo i 35 anni la fertilità naturale descresce?
Si. Dopo i 35 anni la fertilità naturale descresce, ma oggi sono disponibili vari metodi e tecnologie per permettere alle donne di concepire anche dopo i 35 anni.
Quale è il problema principale che accompagna la ricerca di una gravidanza?
Uno dei principali problemi nel cercare di concepire in età “attempata” è il senso di urgenza che accompagna questa ricerca. Vi sono infatti spesso le pressioni da parte dei genitori o dei nonni, la consapevolezza che tutti i propri amici hanno dei figli. Il timore maggiore è quello di perdere l’ultima fermata di un treno in corsa.
Quale è la percentuale di decrescita della fertilità?
La ricerca (Steiner A.Z., A.M. Jukic. Fertil Steril. 2016) mostra questo tasso di descrescita della fertilità, in base all’età:
- 30-31 anni – 86%
- 34-35 anni – 83%
- 36-37 anni – 70%
- 38-39 anni – 47%
- 40-41 anni – 41%
Quando consultare uno specialista?
In genere si consiglia alle donne di età compresa fra i 35 e i 40 anni di consultare uno specialista dopo 6 mesi di tentativi andati a vuoto.
Si può sempre essere sicure del periodo della propria ovulazione?
No, non bisogna dare per scontato che una donna sappia sempre quando ovula. L’ovulazione avviene in genere quattordici giorni prima dell’inizio delle prossime mestruazioni, indipendentemente dalla durata del ciclo. In realtà però non è così per ogni donna e, anche nella stessa donna, non è così per ogni ciclo. Il periodo fertile (cinque giorni precedenti l’ovulazione + il giorno dell’ovulazione) può variare notevolmente, anche in donne che hanno cicli regolari di 28 giorni. Inoltre, dato che il ciclo mestruale tende a diventare più irregolare con l’aumentare dell’età, predire il periodo fertile di una donna dopo i 35 anni può diventare particolarmente difficile.
Ci sono mezzi per capire il periodo di fertilità?
Si. Ad esempio:
- Misurare la temperatura corporea basale. La temperatura aumenta dal giorno immediatamente successivo all’ovulazione: non appena viene rilevato un valore più alto rispetto ai giorni precedenti, ciò significa che l’ovulazione è avvenuta;
- Utilizzare un dispositivo che individual il momento dell’ovulazione (i test di ovulazione rilevano i principali ormoni della fertilità in un campione d’urina, attraverso la misurazione dell’ormone LH. I modelli più sensibili possono identificare fino a sei giorni fertili durante ogni ciclo, quando è più probabile la fecondazione);
- Osservare i cambiamenti del muco cervicale (nei giorni che precedono l’ovulazione, esso diventa chiaro ed elastico come il bianco dell’uovo).
La temperatura basale può cambiare anche per altri fattori, che niente hanno a che fare con l’ovulazione?
Si. Ad esempio se si ha la febbre, se si sono bevuti alcolici, se si lavora su turni, se si viaggia verso zone con diverso fuso orario, ecc.
Lo stress può influire sulla difficoltà di concepimento?
Si. Lo stress può portare a irregolarità mestruali, per cui trovare modi per alleviare lo stress può effettivamente promuovere la fertilità. (Kalantaridou S.N., et al. J Reprod Immunol. 2004; Domar A.D., et al. Fertil Steril. 2011).
La ricerca si è in particolare concentrata sulle concentrazioni salivari di alfa-amilasi (un biomarker di stress psicosociale cronico). Si è visto che le donne con alti livelli di alfa-amilasi salivare (stress elevato) avevano il 12% in meno di probabilità di concepire all’interno di sei cicli mestruali, rispetto alle donne con bassi livelli di alfa-amilasi. (Louis G.M., et al. Fertil Steril. 2011).
In ogni caso, cercare di ridurre lo stress non è mai una cattiva idea. Diversi studi riportano che alleviare lo stress attraverso attività che inducono il rilassamento come lo yoga, la meditazione e la consapevolezza possono effettivamente promuovere la fertilità. (Yadav R.K., et al. J Altern Complement Med. 2012; Frederiksen Y, et al. BMJ Open. 2015).
A17
Ridurre lo stress è importante anche per la fecondazione in vitro?
Si. La ricerca ha mostrato che le donne che partecipano a un programma mente / corpo per la gestione dello stress e il rilassamento hanno maggiori probabilità di rimanere incinte durante un ciclo di fecondazione in vitro rispetto alle donne che non partecipano a questi programmi per la gestione dello stress. (Domar A.D., et al. Fertil Steril. 2011).
Quanto è importante l’età dell’uomo per la riproduzione?
Il liquido seminale di un uomo diminuisce in modo continuo e così la motilità del suo sperma. La ricerca ha mostrato che il tempo medio necessario a una coppia per concepire è di 4 mesi e mezzo se l’uomo ha meno di 25 anni, di quasi due anni se l’uomo ha più di 40 anni. Nella maggior parte delle gravidanze l’età del padre è poco significativa, se raffrontata all’età della madre. Non a caso sappiamo di uomini che hanno avuto figli anche da anziani. Tuttavia, in quasi la metà delle coppie che non riescono a concepire la causa dell’infertilità può essere dovuta all’uomo: i problemi principali sono il varicocele, le malattie sessualmente trasmissibili e lo stile di vita (fumo, alcol, scarso esercizio fisico, sovrappeso, ecc.)
Come allungare l’età fertile, per avere figli anche in età avanzata?
Per mantenere la propria fertilità occorre anzitutto mantenersi in buona salute. Ecco qualche suggerimento:
- Fare controlli medici regolari,
- Rivolgersi allo psicologo quando ci si sente troppo ansiosi o depressi,
- Evitare rapporti promiscui,
- Controllare il peso (evitare sia il sovrappeso che il sottopeso),
- Fare attività fisica,
- Curare la propria alimentazione,
- Evitare fumo, alcool e droghe,
- Imparare tecniche di rilassamento, yoga e meditazione per gestire lo stress
- Riposare il necessario
- Evitare il pessimismo e i pensieri autodistruttivi
Dr. Giuliana Proietti
“Non si progredisce migliorando ciò che è già stato,
bensì cercando di realizzare ciò che ancora non esiste”.
(Khalil Gibran)
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