Disfunzioni sessuali femminili e rapporto di coppia

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Disfunzioni sessuali femminili e rapporto di coppia

 

Una donna può essere frigida?

No: si tratta di un termine obsoleto.  La “freddezza sessuale femminile” non è più considerato un termine medico, in quanto giudicato dalla comunità scientifica fortemente dispregiativo nei confronti della donna. Peraltro, la “frigidità” sessuale di una donna potrebbe facilmente dipendere anche da uno sbagliato approccio maschile alla sessualità della sua partner. Oggi si preferisce parlare di “disfunzioni sessuali femminili”.

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Quali sono le disfunzioni sessuali femminili?

Nel DSM 5 (manuale statistico diagnostico pubblicato dagli psichiatri americani dell’APA) sono elencati tre tipi di disfunzioni sessuali, che riguardano le “donne biologiche” (cioè individui nati con genitali femminili). Essi sono:

  • Disturbo dell’orgasmo femminile;  l’orgasmo viene raggiunto con scarsa frequenza, oppure vi è totale assenza di orgasmo, o anche una ridotta intensità delle sensazioni orgasmiche durante il 75-100% dei rapporti sessuali. Per diagnosticare una eventuale anorgasmia occorre tenere presente l’età della donna, la sua esperienza sessuale, il tipo di stimolazione ricevuta.
  • Disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile. Questo disturbo è determinato dall’incontro di tre o più dei seguenti criteri:

(1) interesse ridotto / assente nell’attività sessuale,
(2) pensieri / fantasie sessuali ridotti / assenti,
(3) riduzione / assenza di iniziativa sessuale o non risposta alle iniziative del partner,
(4) riduzione / assenza di eccitazione o piacere durante il 75-100% degli eventi di attività sessuale,
(5) interesse / eccitazione ridotta / assente nel contesto di qualsiasi segnale sessuale,
(6) sensazioni genitali o non genitali ridotte / assenti durante il 75-100% degli eventi di attività sessuale.

  • Dolore pelvico / disturbo della penetrazione. Questo disturbo può comportare:
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(1) difficoltà nella penetrazione vaginale durante il rapporto sessuale,
(2) dolore vaginale o pelvico durante la penetrazione,
(3) significativa paura / ansia per dolore vaginale o pelvico,
(4) tensione dei muscoli del pavimento pelvico durante i tentativi di penetrazione.

Quali sono i parametri diagnostici per le disfunzioni sessuali femminili?

Secondo il DSM-5  le disfunzioni sessuali devono avere una durata minima di sei mesi, ad eccezione di quelle secondarie all’uso di sostanze psicoattive. Viene raccomandato di considerare i sintomi sessuali come disturbi psichici solo dopo aver escluso ogni componente organica.

Ciascuna delle disfunzioni sessuali potrebbe essere permanente (cioè presente da quando si è diventati sessualmente attivi) o acquisita (successiva al periodo di inizio della attività sessuale), generalizzata (presente in molteplici situazioni) o situazionale (presente solo con determinate stimolazioni, situazioni o partner).

La diagnosi deve specificare se l’angoscia sui sintomi è lieve, moderata o grave.

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Quali sono le cause principali del disturbo del desiderio nelle donne?

I fattori che influenzano il disturbo del desiderio sessuale femminile nel lungo termine sono gli stati d’ansia, l’esperienza di abuso sessuale e il disturbo ossessivo-compulsivo.

Quanto contano i problemi relazionali nelle disfunzioni sessuali?

Moltissimo. In effetti, solo da poco tempo si è cominciato a parlare, al momento della diagnosi di una disfunzione sessuale, di problemi relazionali, o di scarsa performance maschile, quali fattori di rischio.

Cosa si intende per “scarsa performance maschile”?

Le tecniche sessuali maschili potrebbero non essere adeguate ai bisogni o ai desideri della donna: migliorare la comunicazione fra i partners potrebbe dunque essere un modo efficace per “sbloccare” la donna poco desiderosa di sesso, piuttosto che concentrarsi sui meccanismi fisici legati alla sessualità femminile. Possono esservi poi delle disfuznioni sessuali maschili che hanno effetti sulla sessualità della donna. Ad esempio, l’eiaculazione precoce dell’uomo può essere causa di disfunzione orgasmica nella donna, arrivando così al paradosso che il problema sessuale di lui diventa un problema sessuale della partner.

Esistono davvero i disturbi di tipo fisiologico, o si tratta sempre di problemi relazionali?

Si, i  disturbi di tipo fisiologico esistono davvero e possono effettivamente creare problemi alla sessualità. Tuttavia è sbagliato guardare solo agli effetti fisiologici, senza tener conto dei problemi relazionali che possono essere la causa di tali disturbi.  Questo, oltre tutto, porta a valutare i casi di disfunzione sessuale femminile in modo esagerato e non realistico (quasi due terzi delle donne).

Quanto conta il disagio personale in una disfunzione sessuale?

Moltissimo: se, ad esempio, una donna non avverte disagio per il dolore sessuale, così come per la mancanza di desiderio, di eccitazione e di orgasmo, questo significa che non si può parlare di una patologia. In altri termini, se non c’è disagio personale, non si ha una disfunzione sessuale.

In che cosa dovrebbe concentrarsi una terapia sessuale per la cura di una disfunzione femminile?

Questi sono gli aspetti principali da affrontare:

1) aiutare la donna a sentirsi più a suo agio con il proprio corpo,
2) diminuire il livello di ansietà nei rapporti sessuali,
3) migliorare la comunicazione con il partner.

Dr. Giuliana Proietti

“Non si progredisce migliorando ciò che è già stato,
bensì cercando di realizzare ciò che ancora non esiste”.
(Khalil Gibran)
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