I nomi e la coppia: curiosità
Cosa è l’effetto nome-lettera?
Secondo l’ effetto nome-lettera , è più probabile che le persone siano attratte da qualcuno che condivide le loro iniziali. Un uomo di nome Roberto, ad esempio, potrebbe essere più attratto dalle donne di nome Rachele o Roberta, mentre una donna di nome Anna potrebbe avere più probabilità di fidanzarsi con un Andrea piuttosto che con un Giacomo.
L’effetto nome-lettera è stato identificato per la prima volta nel 1985 dallo psicologo belga Jozef Nuttin (1933-2014), il quale ha scoperto che le persone mostravano una preferenza per le lettere del loro nome o cognome, come le iniziali.
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In che modo le preferenze per una lettera particolare influenzano le scelte di vita?
Uno studio del 2004 di John Jones et al. ha esaminato i documenti di coppie sposate, alla ricerca del ruolo svolto dalla preferenza della lettera del nome nella selezione del partner delle persone. Lo studio ha scoperto una correlazione tra i cognomi dei coniugi, supportando l’idea che si preferiscono partner con nomi simili al proprio. Le donne con il cognome Smith, ad esempio, tendevano a intrattenere relazioni con uomini che condividevano lo stesso cognome (Jones et al, 2004).
Perché accade l’effetto nome-lettera ?
Uno studio condotto su bambini di quattro e cinque anni negli Stati Uniti e in Australia ha rilevato che i partecipanti avevano più familiarità con l’iniziale del proprio nome che con le altre lettere dell’alfabeto. Una spiegazione ovvia per questo potrebbe essere l’attenzione dei bambini nell’imparare a scrivere il proprio nome prima di tentare altre parole (Treiman e Broderick, 1998). Pertanto, fin dalla tenera età, l’attenzione data alle proprie iniziali potrebbe creare un’impressione positiva duratura, tanto da influenzare le scelte.
Uno studio ha esaminato dei bulgari bilingui, che avevano imparato a scrivere usando l’alfabeto cirillico e solo in seguito erano diventati fluenti nell’uso dell’alfabeto romano. Anche in questo caso però i partecipanti preferivano ancora le proprie iniziali, anche nel secondo alfabeto appreso (Hoorens e Todorova, 1988).
Altri ricercatori preferiscono intendere l’effetto della lettera del nome come una forma di “egoismo implicito”: una tendenza a considerare attributi simili ai propri come maggiormente positivi (Pelham, Carvallo e Jones, 2005).
Questa preferenza per i nomi vale anche per la scelta dei politici, alle elezioni?
Una ricerca pubblicata su Political Psychology ha identificato studi separati che hanno rilevato che, alle elezioni, è più probabile che le persone votino per candidati che condividono le proprie caratteristiche. (Caprara, Vecchione, Barbaranelli e Fraley, 2007).
Le proprie iniziali possono anche incidere sul luogo dove si sceglie di vivere?
Uno studio sul legame tra nomi personali e i nomi dei luoghi in cui si sceglie di vivere ha rilevato che si tende a preferire luoghi che abbiano assonanza con i nomi o le lettere cui siamo abituati. I ricercatori hanno scoperto che un numero sproporzionato di donne di nome Virginia ha scelto di vivere a Virginia Beach, per esempio. È stata persino trovata una correlazione tra le prime lettere dei cognomi delle persone e il nome dello stato in cui risiedevano, a dimostrazione dell’ampia influenza dell’effetto delle lettere del nome (Pelham, Mirenberg e Jones, 2002).
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In genere si pronuncia prima il nome di lui o di lei nella coppia?
Alcuni ricercatori hanno cercato nel web i nomi di 10 coppie celebri ed hanno scoperto che nel 79 per cento delle coppie il nome maschile veniva prima. Solo nel 21 per cento dei casi il nome femminile veniva messo prima di quello maschile. La ricerca è stata pubblicata sul British Journal of Social Psychology.
I ricercatori hanno anche chiesto a 121 persone di scrivere i nomi di coppie immaginarie di tipo tradizionale: ad esempio lei casalinga, lui che lavora fuori; poi i nomi di coppie non tradizionali, dove ad esempio l’uomo era un papà in congedo post partum.
Risultato: per le coppie tradizionali il nome degli uomini è stato pronunciato per primo molto più spesso. Ma l’effetto non era lo stesso nelle “coppie atipiche”, dove l’uomo veniva percepito come meno virile.
Questo vale anche per le coppie gay?
Anche in questo caso, le persone in genere mettono per primo il nome del partner più mascolino.
Dr. Giuliana Proietti
“Non si progredisce migliorando ciò che è già stato,
bensì cercando di realizzare ciò che ancora non esiste”.
(Khalil Gibran)
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La Dr.ssa Giuliana Proietti presta la sua attività professionale su Clinica della Coppia
come Direttrice Scientifica e Terapeuta Senior

Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona
● Attività libero professionale, prevalentemente online
● Saggista e Blogger
● Collaborazioni professionali ed elaborazione di test per quotidiani e periodici a diffusione nazionale
● Conduzione seminari di sviluppo personale
● Attività di formazione ed alta formazione presso Enti privati e pubblici
● Co-fondatrice dei Siti www.psicolinea.it, www.clinicadellacoppia.it, www.clinicadellatimidezza.it e delle attività loro collegate, sul trattamento dell’ansia, della timidezza e delle fobie sociali e del loro legame con la sessualità.
Sito personale: www.giulianaproietti.it