Questa concordanza fra saggezza popolare e ricerca scientifica non fa che rinforzare le credenze più stereotipate (Ryan & Jethå, 2010) sulle differenze di genere, che sono spesso considerate un supporto biologico e genetico per favorire l’accoppiamento fra esseri umani.
Prendiamo ad esempio la credenza per cui gli uomini desiderano una partner sexy (o sessualmente attraente), mentre le donne desiderano un partner di buon livello sociale e economico e non sono interessate alle qualità fisiche (Buss, 1989; Buss & Schmitt, 1993).Nel campo della ricerca, questo dato è stato tratto da studi condotti su soggetti universitari cui è stato chiesto di delineare la figura del/della “partner ideale”. Ovviamente nella risposta i soggetti hanno specificato quanto di meglio potesse esistere per rendere la loro vita felice ed appagante… Le cose cambiano nettamente se a questi stessi ragazzi si chiede chi vorrebbero invitare a cena (e al dopo-cena).
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Eastwick e Finkel (2008) hanno dunque organizzato per il loro studio una serie di incontri veloci (speed dating) in cui i partecipanti dovevano valutare l’interesse che provavano per possibili partners dell’altro sesso. Questi studi hanno dimostrato che, contrariamente alle credenze comuni, quando si passa dall’ipotetico al reale, le differenze di genere spariscono e uomini e donne gradiscono allo stesso modo la prestanza fisica nell’altro/a.
La ricerca ha indicato poi, costantemente, che le donne desiderano un minor numero medio di partner sessuali rispetto agli uomini (Buss & Schmitt, 1993). Ma, anche questo, è proprio verissimo? Pedersen, Miller, Putcha-Bhagavatula e Yang (2002) hanno cercato di capire meglio la cosa e, studiando i dati di precedenti ricerche, si sono accorti che essi contenevano degli errori nel calcolo statistico. Correggendo questi errori si è visto che, in quelle ricerche, sia gli uomini sia le donne desideravano avere lo stesso numero di partners, e cioè preferibilmente uno.
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In un altro studio, Alexander e Fisher (2003) hanno controllato i dati esistenti attraverso una ricerca che si serviva della tecnica del poligrafo (macchina della verità): i partecipanti venivano informati del fatto che una tecnica sofisticatissima avrebbe potuto scoprire le menzogne contenute nelle loro risposte. Come nelle attese, i partecipanti che non erano collegati al poligrafo rispondevano con le tipiche risposte di genere, e cioè gli uomini dicevano di aver avuto un numero maggiore di partners rispetto alle donne. I partecipanti di entrambi i sessi collegati al poligrafo invece, che non mentivano, hanno dato più o meno le stesse risposte.
Le credenze popolari e le ricerche psicologiche sembrano d’accordo anche su un altro punto: che gli uomini abbiano un maggiore desiderio sessuale rispetto alla donna (Baumeister et al., 2001). Fisher, Moore, and Pittenger (2011) hanno fatto un esperimento per verificare questo dato: i partecipanti allo studio dovevano registrare tutte le volte che, durante la giornata, si occupavano dei propri bisogni: sesso, cibo, dormire, ecc. I risultati hanno mostrato che gli uomini effettivamente pensano al sesso più delle donne, ma si è visto anche che gli uomini pensano a TUTTI i loro bisogni più delle donne… La spiegazione che si sono dati i ricercatori è che alle donne, a differenza di quanto avviene per l’altro sesso, viene insegnato ad essere attente ai bisogni degli altri e a non dare spazio ai propri desideri (Helgeson & Fritz,1999).
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Infine, il piacere sessuale. Secondo le ricerche, le donne provano l’orgasmo meno degli uomini (Laumann et al., 2000). Armstrong, England, e Fogarty (2009) hanno voluto approfondire questo risultato. Coinvolgendo 12.925 studenti universitari, i ricercatori hanno replicato i risultati già ottenuti negli studi precedenti: le donne provano l’orgasmo meno degli uomini. Questo dato però cambia quando si intervistano soggetti che sono coinvolti in relazioni stabili. Sebbene le donne che provano l’orgasmo al primo incontro siano 32 contro 100 uomini, il dato femminile sale a 49 su 100 se il rapporto avviene più volte con lo stesso partner e a 79 su 100 nelle relazioni stabili, in cui le donne non hanno minori possibilità rispetto agli uomini. Secondo Armstrong e colleghi ciò avviene perché gli uomini che hanno un rapporto stabile sono più attenti e generosi nei confronti della partner, rispetto alla partner dei rapporti occasionali.
Un’altra delle maggiormente documentate differenze sessuali è quella che riguarda il desiderio di relazioni sessuali con nuovi partner (Petersen & Hyde, 2010).
Clark e Hatfield’s (1989) avevano compiuto uno studio su assistenti universitari, i quali dovevano invitare una persona sconosciuta del sesso opposto a fare sesso casuale. Nella ricerca nessuna donna aveva accettato, contro il 70% degli uomini. Replicando lo studio si è visto però che le donne che rifiutano l’incontro non lo fanno perché non si sentono interessate, ma perché hanno paura dei pettegolezzi e della loro reputazione sociale (Conley, Ziegler, & Moors, 2011).
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Infine, l’idea che le donne siano più selettive, come nella teoria psicologica-evoluzionista (Buss & Schmitt, 1993). E’ proprio così? Le donne in genere ricevono maggiori proposte sessuali di quelle che ricevono gli uomini, perché normalmente così si fa, secondo le norme culturali delle nostre società. Che accadrebbe se fossero le donne a fare le avances?
Finkel e Eastwick (2009) hanno sperimentato anche questo, attraverso lo speed dating: incontri veloci, in cui le persone dovevano dire in pochi minuti se i/la partner che avevano conosciuto poteva essere adatto/a per una relazione non impegnativa. Quando erano le donne a proporsi (e dunque si comportavano come gli uomini), diventavano meno selettive, mentre più selettivi diventavano gli uomini che si ponevano nella condizione di essere scelti.
Dr. Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
Dr. Giuliana Proietti
Una presentazione sull'orgasmo femminile
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE TERNI e ONLINE
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● Co-fondatrice dei Siti www.psicolinea.it, www.clinicadellacoppia.it, www.clinicadellatimidezza.it e delle attività loro collegate, sul trattamento dell’ansia, della timidezza e delle fobie sociali e del loro legame con la sessualità.
Sito personale: www.giulianaproietti.it