La sindrome di Rebecca
“Non si progredisce migliorando ciò che è già stato,
bensì cercando di realizzare ciò che ancora non esiste”.
(Khalil Gibran)
Rebecca (1940) è un film di Alfred Hitchcock, interpretato da Joan Fontaine e Laurence Olivier. Il film si ispira al celebre romanzo di Daphne du Maurier Rebecca la prima moglie.
Libro e film raccontano la storia di una donna che sposa un ricco vedovo e che va a vivere con lui nella casa nella quale l’uomo era vissuto con la prima moglie. La protagonista ben presto si accorge che il marito è ossessionato dal ricordo della defunta moglie Rebecca, una donna di cui è ancora profondamente innamorato e che considera assolutamente perfetta.
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Partendo da questa trama, in psicologia è stata chiamata “sindrome di Rebecca” la gelosia che si prova per il passato sentimentale del/della partner.
Il problema della gelosia retroattiva è molto più comune di quanto si immagini. Nei casi più gravi questo può diventare un disturbo psichiatrico, con episodi di gelosia patologica e comportamenti paranoici e deliranti.
Ciò è dovuto ad un disturbo di tipo ossessivo-compulsivo, che aggredisce la mente della persona gelosa di giorno come durante il riposo notturno, fino a farle avere delle difficoltà nel distinguere nettamente tra passato e presente.
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Nei casi meno gravi la gelosia retroattiva non arriva a tali eccessi, ma resta comunque un comportamento profondamente irrazionale. La persona gelosa del passato tormenta il/la partner con continui interrogatori, aggressioni verbali ingiustificate ed eccessive richieste sessuali. Nessuna rassicurazione, nessuna prova, potrà riuscire a placare la sua gelosia, che del resto non si basa su aspetti concreti della realtà e dunque è praticamente implacabile.
Il problema va affrontato anzitutto attraverso una psicoterapia individuale e di coppia, perché il partner geloso del passato deve essere aiutato a riconoscere nelle sue ossessioni dei fantasmi minacciosi e onnipresenti, che però si originano nella propria mente e non costituiscono una reale minaccia nel presente. Queste ossessioni tuttavia sono talmente potenti da poter rovinare la sua vita e la stabilità del rapporto di coppia. Nei casi più gravi è necessario ricorrere ai farmaci.
Dr. Giuliana Proietti
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