Prostituzione ed eventi sportivi
Non si tratta solo di sport. Gli uomini che con tanta passione seguono in trasferta la squadra del cuore, o si prenotano per tempo per andare ad assistere ad eventi sportivi importanti, lontani da casa, non lo fanno solo per la grande passione che nutrono per lo sport, ma anche per fare una bella scorpacciata di sesso.
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Michelle Miller, fondatrice di “Not a sport”, un’associazione che si batte contro il traffico di esseri umani, spiega: “Ogni volta che si organizza un mega evento… La domanda cresce. Gli uomini che sono lontani dalle loro reti sociali godono di un certo grado di sicurezza e di anonimato ed è più probabile che scelgano il sesso a pagamento”
Ben lo sanno a Vancouver le organizzazioni criminali che sembra abbiano spedito nella città olimpica migliaia di donne, per farle prostituire. Del resto si conosce già il dato delle Olimpiadi di Atene del 2004: le autorità greche segnalarono un aumento del 95% del traffico di esseri umani per scopo di prostituzione ed ancora, dopo tutti questi anni, i valori non sono ancora tornati al periodo che ha preceduto l’evento olimpico. Altro dato: al recente Super Bowl americano i sex clubs sembra abbiano quadruplicato il loro lavoro…
Nelle settimane e nei mesi precedenti le Olimpiadi invernali 2010 (e per tutto il periodo dei giochi), i cartelloni pubblicitari di Vancouver, le televisioni, i giornali sono stati occupati non solo dai prevedibili annunci degli sponsor aziendali: birre e marche legate allo sport, ma anche da immagini di donne picchiate e insanguinate, allo scopo di sensibilizzare l’utenza.
Una di queste campagne pubblicitarie è stata commissionata dall’Esercito della Salvezza (Salvation Army) e riguarda il traffico di esseri umani destinati alla prostituzione.
L‘Organizzazione Internazionale del Lavoro stima che in tutto il mondo 2,4 milioni di persone siano vittime della tratta di esseri umani e, di queste, 1,3 milioni siano coinvolte nello sfruttamento sessuale; oltre l’80 per cento di tutte le vittime sono donne e bambini.
Ma non vi è solo l’aspetto, terribile, dello sfruttamento sessuale: a fare molto sesso sono anche gli atleti stessi, all’interno del loro entourage. Sembra infatti che una delle statistiche di cui più si discute oggi a Vancouver non riguardi una medaglia olimpica o un punteggio sbagliato, ma la quantità di preservativi venduti. Nel villaggio atletico sono stati forniti centomila profilattici, per un totale di 14,6 preservativi per ciascuno dei 6.850 atleti e funzionari previsti per la partecipazione alle Olimpiadi e Paraolimpiadi.
Supponendo che i preservativi siano utilizzati in genere a livello di coppia, il numero indica una previsione di 29 rapporti in due settimane, due al giorno.
Va anche detto che a molti atleti viene richiesta un’astinenza sessuale fino a sei settimane prima delle Olimpiadi, per avere il massimo livello di testosterone disponibile e ottenere così un vantaggio nella competizione sportiva. Così, dopo la manifestazione sportiva, è ovvio che il desiderio sessuale possa manifestarsi in modo esplosivo, nello stile classico dei tappi di champagne, che pure volano via copiosi, dopo ogni gara.
Infatti l’alcol, insieme al trovarsi lontani da casa e dal proprio ambiente, porta gli atleti (già intrisi in una forte cultura del benessere e consapevoli di avere un’ottima fisicità), a vivere un’atmosfera unica di esaltazione e di celebrazione, che rende il sesso il loro secondo sport preferito. Anche se a casa, forse, di questo qualcuno ne soffrirà.
Giuliana Proietti
“Non si progredisce migliorando ciò che è già stato,
bensì cercando di realizzare ciò che ancora non esiste”.
(Khalil Gibran)
Links
Embrace dignity
Thetruthisnotsexy
Buying sex is not a sport
Video (in inglese)
Fonti:
Rabble.ca
Alternet.com
Immagine: Wikimedia

Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona
● Attività libero professionale, prevalentemente online
● Saggista e Blogger
● Collaborazioni professionali ed elaborazione di test per quotidiani e periodici a diffusione nazionale
● Conduzione seminari di sviluppo personale
● Attività di formazione ed alta formazione presso Enti privati e pubblici
● Co-fondatrice dei Siti www.psicolinea.it, www.clinicadellacoppia.it, www.clinicadellatimidezza.it e delle attività loro collegate, sul trattamento dell’ansia, della timidezza e delle fobie sociali e del loro legame con la sessualità.
Sito personale: www.giulianaproietti.it