La coppia: come e perché dura
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Quale è la dote più spiccata che devono avere i partner in una coppia di successo?
E’ particolarmente utile avere un tipo di capacità riflessiva, che permetta di comprendere come i propri difetti del carattere possano incidere sugli stati mentali del /della partner, sollecitandone le caratteristiche peggiori. I difetti che si riscontrano nel/nella partner sono, infatti, in parte dovuti a precedenti interazioni di coppia che non hanno funzionato.
Cosa significa essere persone “autentiche” nella coppia?
Essere autentici significa sforzarsi di essere aperti e onesti nelle relazioni intime, cercando di vivere senza ipocrisie. In questo modo si diventa partner affidabili, con i quali è possibile sviluppare un attaccamento sicuro, benché in alcune occasioni si possa apparire meno gradevoli, quando si eccede in sincerità.
La terapia di coppia offre un percorso verso il cambiamento,
immediato e duraturo.
L’assoluta autenticità è indice di successo nella coppia?
No, il desiderio di essere accettati e apprezzati in maniera autentica e incondizionata è più un’aspirazione che una realtà: è difficile trovare una persona capace di mostrare accettazione incondizionata e compassionevole per tutti i difetti che riscontra nel/nella partner, perché questi sono spesso causa di sofferenza per lei.
Perché la coppie entrano in crisi?
Perché nelle coppie in condizioni di stress i partner tendono a incolparsi reciprocamente per la propria infelicità, come se l’altro ne fosse l’unica causa e potesse essere usato come sfogo per tutte le emozioni negative, le frustrazioni, le preoccupazioni, dando per scontato che tutto questo sia normale, dal momento che si vive in coppia.
In che senso la relazione deve essere considerata come uno specchio?
Perché la relazione riflette ciò che siamo. Se un partner rimanda all’altro un’immagine apprezzabile, questo aumenta la sua autostima e l’attaccamento nella relazione. Al contrario, un partner che rimandi all’altro/a solo immagini negative potrebbe indurre il/la partner a cercare qualcuno esterno alla coppia, capace di rimandare una rappresentazione più lusinghiera delle proprie caratteristiche.
Cosa è il concetto di “generatività” e perché è importante per la coppia?
E’ un concetto definito da Erik Erikson (1963). Si tratta della propensione a creare o coltivare qualcosa che sopravviva alla propria morte: la generatività nella coppia è simbolo di significato, di cooperazione, di impegno per il benessere di altri individui che potranno continuare a beneficiarne. Questo atteggiamento è comune se rivolto ai figli della coppia, ma può essere molto importante anche se espresso in altri campi, per rafforzare la coppia che ha una relazione sentimentale e cooperativa di lungo termine.
Perché è normale una certa delusione nel rapporto di coppia?
Perché, come spiegava Freud, le relazioni sentimentali adulte sono motivate dalla ricerca inconscia di una buona madre o di un buon padre, che compensino l’inevitabile perdita della relazione con i propri genitori. L’amore romantico quindi si basa sulla fantasia di trovare il perfetto sostituto genitoriale, che compensi tutte le delusioni, le frustrazioni e i traumi. La speranza è quella che il/la partner possa essere una sorta di guaritore, che allontani la paura della solitudine e del rifiuto. Le relazioni di lungo termine sono intrinsecamente frustranti e deludenti proprio perché si basano su aspettative irrealistiche.
Dr. Giuliana Proietti Psicoterapeuta Sessuologa
Tel. 347 0375949
Dr. Walter La Gatta Psicoterapeuta Sessuologo
Tel. 348 3314908
Cosa aiuta a diminuire queste aspettative?
L’accettazione, la mindfulness e la compassione sono strumenti estremamente utili per imparare a convivere con le caratteristiche spiacevoli delle relazioni sentimentali di lungo termine. Occorre comprendere che nessuna relazione sentimentale adulta può compensare il bisogno di sentirsi amati e protetti per sempre, in modo acritico e oblativo, come è l’amore di un genitore accudente. La relazione di lungo termine è un esercizio emotivo di accettazione costruttiva di una serie di frustrazioni e responsabilità onerose.
In che modo la mindfulness può essere d’aiuto?
La pratica buddista della mindfulness può favorire l’accettazione, dal momento che insegna a osservare i contenuti della propria mente astenendosi dal controllarli o dal giudicarli: in questo modo le persone possono comprendere che i pensieri e i sentimenti negativi sono solo fenomeni transitori, destinati a essere superati, prima o poi.
Cosa si può fare per cambiare le caratteristiche del/della partner che non piacciono?
Ben poco: la personalità è una predisposizione automatica che si basa sul temperamento, sulle esperienze infantili, sul condizionamento ambientale e culturale. Anche le persone che hanno deciso di intraprendere un faticoso percorso di evoluzione personale sono destinate a conservare residui dei loro difetti caratteriali. Forse, una volta abbandonato il proposito inutile di voler cambiare il/la partner, può sembrare non così difficile accettare e convivere con le sue imperfezioni. Va anche detto che una persona può essere motivata a cambiare la propria personalità quando si trova in una relazione in cui si sente accettata nonostante i propri difetti: solo un attaccamento sicuro può permettere a una persona di trovare il coraggio di affrontare le proprie vulnerabilità emotive.
Relazione su Sessualità e Terza Età 14-09-2024
Dr. Giuliana Proietti
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Tel. 347 0375949
Perché vanno sempre evitate le offese?
Perché le persone che si sentono offese possono preferire, a loro volta, forme di comunicazione meno costruttive e più semplici da applicare, come cercare a propria volta di scaricare tutte le frustrazioni sul/sulla partner, mostrando disprezzo e disgusto e negando il proprio amore. Non è un buon modo per avviare un confronto costruttivo.
Quanto sono d’aiuto le critiche costruttive?
Poco, se vengono dal/dalla partner che pretende di fare lo psicologo dell’altro/a: spesso le sue critiche vengono percepite come consigli non richiesti, dati da una persona arrabbiata o insofferente, che probabilmente ha dei secondi fini o obiettivi di potere. Molto meglio, in questo caso, rivolgersi a un terapeuta della coppia, perché il suo è un parere che viene esplicitamente richiesto e che viene da una persona estranea, che non ha altri obiettivi se non quello di essere d’aiuto alla coppia.
Come si dovrebbe comunicare in coppia?
John Gottman (1994) ha identificato tre principali stili di comunicazione all’interno della coppia: intensamente emotivo, invalidante, evitante del conflitto.
Le coppie con uno stile di comunicazione intensamente emotivo litigano spesso e non ne fanno mistero. Dopo i litigi tuttavia, queste coppie sanno fare la pace.
Le coppie con stile di comunicazione validante sono invece quelle che sanno ascoltarsi con pazienza e rispetto, mostrano empatia nei confronti del/della partner anche quando non sono d’accordo, accettano l’idea che il/la partner la possa pensare diversamente su alcuni temi, utilizzano l’umorismo per smorzare le tensioni, evitano le offese, non si mostrano eccessivamente permalosi, si mostrano sensibili di fronte alle difficoltà del/della partner. Anche queste coppie possono avere momenti di crisi, ma li superano con “gentilezza”.
I partner che evitano il conflitto, infine, sono coloro che apparentemente conducono una vita di coppia tranquilla perché evitano di contrapporsi esplicitamente, si sottraggono a tutte le discussioni e pensano che l’evitamento sia la migliore strategia per mantenere la pace. In questo modo però la loro relazione tende a diventare superficiale e i problemi non vengono mai affrontati. L’accumulo dei conflitti irrisolti porta a un allontanamento dei partner, nonostante gli sforzi di apparire sereni. In questo ultimo caso la distanza emotiva e la mancanza di comunicazione, hanno come primo effetto un deterioramento della vita sessuale.
NON E' MAI TROPPO TARDI PER INIZIARE UNA TERAPIA DI
Quanto è importante sapersi riconciliare dopo un litigio?
Moltissimo: in genere uno dei partner tenta di ristabilire un rapporto. Se il tentativo viene accettato avviene la riconciliazione, se viene rifiutato comincia un periodo di allontanamento. Le coppie che hanno difficoltà a fare pace dopo i litigi sono infatti destinate ad allontanarsi, con un forte rischio di infedeltà da parte di uno o entrambi i partners. Gottman (“I dieci principi per una terapia di coppia efficace”) sostiene che per mantenere una relazione soddisfacente, per ogni interazione negativa ve ne devono essere almeno cinque positive, che servono per “riparare”; è proprio la capacità di “riparare” le situazioni conflittuali che porta le coppie ad essere più felici.
Quali sono gli elementi della comunicazione che portano la coppia ad avere una crisi?
Alcuni modi di comunicare sono considerati deleteri per la coppia. Gottman, nelle sue ricerche, li ha definiti “I quattro Cavalieri dell’Apocalisse”, come i Cavalieri che nella Bibbia sono messaggeri della punizione divina: nel rapporto di coppia essi annunciano la fine della relazione. Sono: le critiche, il disprezzo, l’atteggiamento difensivo e l’ostruzionismo.
Le critiche possono essere espressione di un pensiero dicotomico, per cui il/la partner o è perfetto o è sbagliato, senza vie di mezzo. Una critica è distruttiva se è l’effetto di una generalizzazione, che colpisce l’intera persona e non un singolo comportamento. Ogni tentativo di denigrazione viene in genere accolto con un rilancio delle offese, e questo genera una lotta di potere che finisce solo quando una delle due parti dichiara la resa.
Mettersi sulla difensiva di fronte alla critiche porta ad assumere il ruolo della vittima, contribuendo a innescare una dinamica altamente pericolosa per la coppia.
L’ostruzionismo porta a esprimere l’ostilità in modo indiretto, evitando la discussione. E’ quando si alza un muro e ci si dimostra non più interessati a quanto accade, usando la strategia del ritiro e del silenzio: avere a che fare con un/una partner che si mostra disinteressato/a alla discussione, e la eviti in tutti i modi, è veramente difficile.
Il più letale Cavaliere dell’Apocalisse tuttavia è il disprezzo, associato ad alcune caratteristiche psicologiche, tra cui senso di dominanza e superiorità. Si mostra disprezzo quando si deride o si sminuisce il/la partner, quando si usa il cinismo o il sarcasmo. Tutto questo può anche non essere espresso con le parole, ma anche con lo sguardo, o con le espressioni facciali.
Quando è giusto separarsi?
E’ giusto separarsi quando l’impegno necessario per tenere in piedi la relazione non è giustificato dalle possibili gratificazioni. Se si comprende che il/la partner non cambierà mai, inutile continuare le lotte di potere: occorre riflettere se, il/la partner con i suoi pregi e i suoi difetti, meriti davvero un impegno permanente. Naturalmente questo riguarda solo la vita di coppia: nel caso la coppia si fosse trasformata in famiglia occorre tenere conto anche di altri fattori, come del benessere e dell’interesse dei figli.
Dr. Giuliana Proietti
Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE TERNI e ONLINE
● Attività libero professionale, prevalentemente online
● Saggista e Blogger
● Collaborazioni professionali ed elaborazione di test per quotidiani e periodici a diffusione nazionale
● Conduzione seminari di sviluppo personale
● Attività di formazione ed alta formazione presso Enti privati e pubblici
● Co-fondatrice dei Siti www.psicolinea.it, www.clinicadellacoppia.it, www.clinicadellatimidezza.it e delle attività loro collegate, sul trattamento dell’ansia, della timidezza e delle fobie sociali e del loro legame con la sessualità.
Sito personale: www.giulianaproietti.it