Fedi religiose e poligamia
Quale è la posizione delle varie fedi religiose nei confronti di monogamia e poligamia?
La maggior parte delle religioni oggi pratica la monogamia, il matrimonio con un solo coniuge.
Quanto è diffusa, al giorno d’oggi, la poligamia?
Secondo il Pew Research Center, la poligamia, il matrimonio con più coniugi contemporaneamente, è rara, anche nei contesti religiosi in cui è consentita.
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Nella storia umana è stata più diffusa la monogamia o la poligamia?
Alcuni antropologi ritengono che la poligamia sia stata la norma nella storia umana. Molte storie bibliche di patriarchi e re narrano che questi avevano più mogli (Abramo, Giacobbe, Davide, Salomone), ma ciò nonostante la poligamia non era ben vista nelle tradizioni ebraiche ed è stata proibita sin dal Medioevo.
La fede cristiana che posizione ha nei confronti della poligamia?
La comunità cristiana ha preso una posizione forte contro la poligamia già al tempo dell’apostolo Paolo.
Dove si trovano principalmente le società poligame?
In genere le società poligame sono quelle islamiche. L’Islam è l’unica grande religione mondiale che permette ancora apertamente agli uomini di prendere più mogli. Gli uomini musulmani possono sposare fino a quattro mogli, sebbene le donne musulmane non possano sposare più mariti. L’accettazione della poligamia si riflette nelle leggi della maggior parte dei paesi a maggioranza musulmana. Sebbene la poligamia sia rara nella maggior parte dei paesi a maggioranza musulmana del Medio Oriente (grazie ai movimenti femministi, che reclamano pari diritti), alcuni paesi dell’Africa occidentale e subsahariana riportano che fino al 30% della popolazione vive in matrimoni poligami.
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Cosa avviene nelle tradizioni buddiste?
Nella maggior parte delle tradizioni buddiste, il matrimonio è considerato un affare puramente laico. In quanto tale, il buddismo non è mai stato così strettamente legato a nessun tipo di sanzione o proibizione coniugale. Invece, le usanze matrimoniali buddiste dipendono quasi interamente dalle tradizioni locali. Ciò significa che alcune aree buddiste hanno comunemente praticato la monogamia, mentre altre hanno favorito forme di poligamia. Il Myanmar, ad esempio, non ha vietato la pratica di avere più mogli fino al 2015.Allo stesso modo, il Tibet era noto per la pratica della poliandria, la pratica di una moglie che ha più mariti. Ora è tecnicamente fuorilegge, ma la poliandria non ufficiale rimane la norma in alcune aree rurali. Questa pratica può essere trovata anche in alcune parti del subcontinente indiano, inclusi il Bhutan e il Ladakh.
La poligamia è descritta e menzionata in numerosi testi indù ed era una pratica comune in alcuni circoli dell’élite indiana fino al 20° secolo, quando il parlamento indiano l’ha bandita per tutti gli indù. La poligamia nell’induismo era spesso collegata alla casta di un uomo. I membri delle caste superiori potevano avere più mogli di quelli delle caste inferiori. Come in molte culture che praticano la poligamia, alla prima o alla moglie maggiore venivano assegnati doveri e poteri speciali sulle altre mogli del marito. L’eccezione a questa regola era se le mogli dell’uomo provenivano da caste diverse. In tal caso, la donna della casta più alta sarebbe stata la consorte principale e la moglie che avrebbe compiuto i riti religiosi con il marito.
Nelle società occidentali dove è stata più largamente praticata?
Negli Stati Uniti, la poligamia è più strettamente associata ai primi anni della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, conosciuta come la chiesa dei mormoni. Joseph Smith, il fondatore della Chiesa LDS, aveva più mogli, così come molti altri dirigenti. Tuttavia, i matrimoni di Smith per lo più non erano relazioni in cui si verificava la convivenza. Nel 1852, il matrimonio plurimo era diventato una pratica abbastanza comune nella maggior parte delle comunità mormoni. Alcuni stimano che il 20-25% degli adulti mormoni avesse relazioni poligame nell’ultima parte del 19° secolo. Altri studi suggeriscono che i numeri erano molto più bassi. La pratica fu finalmente condannata nel 1890 da Wilford Woodruff, allora presidente della Chiesa e, nel 1904, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni iniziò a scomunicare chiunque praticasse il matrimonio plurimo.
Oggi si stima che sessantamila persone negli Stati Uniti pratichino ancora la poligamia, inclusi Hmong americani, musulmani di varie etnie e membri della Pan-African Ausar Auset Society. Questi poligami devono affrontare innumerevoli ostacoli legali, che riguardano questioni come l’eredità, le visite ospedaliere e i diritti di parentela. Se le mogli richiedono benefici come genitori single, ad esempio, potrebbero essere accusate di frode sociale; se presentassero dichiarazioni dei redditi congiunte infrangerebbero la legge. (Fonte: New Yorker)
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Nel mondo occidentale vi sono anche comunità poligame laiche?
Si, con la diffusione del poliamore non si tratta più di una questione esclusivamente religiosa. Nel febbraio 2020, il legislatore dello Utah ha approvato un cosiddetto Bigamy Bill, che depenalizza il reato declassandolo a reato minore. A giugno 2020, Somerville, nel Massachusetts, ha approvato un’ordinanza che consente a gruppi di tre o più persone che “si considerano una famiglia” di essere riconosciuti come conviventi. Nel marzo 2021 la città di Cambridge ha seguito l’esempio, approvando un’ordinanza più ampia che riconosce le relazioni multi-partner. La legge ha proceduto ancora più rapidamente riconoscendo che è possibile che un figlio abbia più di due genitori legali.
A questo proposito, nel 2017, la Uniform Law Commission ha redatto un nuovo Uniform Parentage Act, che facilita il riconoscimento di più genitori. Versioni della disposizione sono state approvate in California, Washington, Maine, Vermont e Delaware ed è allo studio in molti altri stati. Anche i tribunali del New Jersey, della Pennsylvania, del Delaware, del Texas, dell’Arizona e della Louisiana hanno sostenuto l’idea dit “terzi genitori”. (Fonte: New Yorker)
Una curiosità: vivono di più gli uomini poligami o monogami?
Tempo fa uscì una interessante ricerca dell’Università di Sheffield, la quale sosteneva che gli uomini poligami vivono più a lungo di quelli monogami. Lo studio, effettuato su soggetti ultrasessantenni di 189 Paesi, mostrava che nelle 140 nazioni dove era permessa la poligamia, gli uomini vivono il 12 per cento di tempo in più che nelle 49 nazioni a cultura prevalentemente monogama.
C’era una ragione, secondo i ricercatori: infatti, gli uomini monogami, una volta vedovi, tenderebbero a lasciarsi andare con più facilità, mentre l’uomo poligamo può sempre contare sul supporto che gli arriva dalle altre mogli. Inoltre, un uomo che ha più mogli, ha anche più figli ed il fatto di avere dei bimbi ancora da accudire oltre i sessant’anni può offrire maggiori motivazioni ad aver cura di sé stessi.
Dr. Walter La Gatta
Immagine: Joseph F. Smith, le sue mogli ed i suoi figli, 1900 circa, Wikimedia
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