La donna che non esprime la rabbia è vittima e carnefice nel rapporto di coppia
Un nuovo, interessante studio, ha scoperto che tra le persone che hanno subito atti di violenza domestica nell’infanzia, le donne più degli uomini tendono a comportarsi in modo aggressivo nei confronti del partner, ma anche, sorprendentemente, ad essere vittime del partner violento.
In uno studio condotto su 109 coppie eterosessuali, per le donne (e non per gli uomini) è emersa una relazione statisticamente significativa tra la gravità degli abusi subiti nell’infanzia e i comportamenti violenti messi in atto nei confronti del partner.
A33/A12
Eleni Maneta, ricercatrice del Brigham and Women’s Hospital di Boston, che ha condotto la ricerca, specifica che dallo studio sembra emergere un predittore significativo di violenza domestica nella relazione di coppia, perpetrata sia da parte delle donne, sia contro di loro, e questo è un particolare modo di gestione della rabbia: quello della “rabbia interiore” (cioè la tendenza a covare e a far bollire la rabbia, piuttosto che esprimerla apertamente).
In passato sono stati condotti diversi studi per cercare di comprendere quali atteggiamenti potevano lasciar prevedere una conflittualità accesa di coppia che avesse portato ad atti di violenza domestica ed il loro legame con comportamenti violenti subiti nell’infanzia, ma nella maggior parte delle ricerche sono stati analizzati i comportamenti degli uomini e delle donne in maniera separata.
La novità di questa ricerca è che questa volta si analizzano questi dati a livello di coppia, attraverso un metodo statistico chiamato Actor-Partner Interdependence Model, il quale svela i contributi personali di ciascuno dei due partners in vari fattori.
Dr. Giuliana Proietti Psicoterapeuta Sessuologa
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Su 109 coppie studiate, il 27% degli uomini e il 38% delle donne hanno dichiarato di aver subito violenza domestica da bambini. (Molte delle coppie non sono state selezionate in modo casuale, ma reclutate attraverso annunci pubblicitari che richiedevano questo tipo di esperienza infantile)
Più della metà delle persone analizzate (uomini e donne) hanno dichiarato di aver agito con violenza nei confronti del/della partner nell’anno precedente (56% uomini e 57% donne).
In totale, su 109 coppie, 66 coppie avevano almeno un membro che aveva dichiarato di aver messo in atto comportamenti violenti nei confronti del/della partner. Nel 57% di queste coppie, entrambi i partners hanno dichiarato di aver minacciato o colpito il/la partner nel corso dell’anno precedente.
Il modello di analisi statistica utilizzato ha indicato che, tra le partecipanti di sesso femminile, la gravità dell’abuso infantile subito era significativamente associata con la violenza da lei perpetrata nei confronti del partner, con un coefficiente beta di 0,23 (P <0,05), ma anche con il suo essere vittima della violenza del partner, con un valore beta di 0.28 ( P <0,01).
Per quanto riguarda gli uomini studiati, si è rilevata una tendenza, però non statisticamente significativa, che suggerisce un legame tra abuso subito nell’infanzia e aggressione verso la partner (beta 0.10, P> 0,10) e tra abuso subito nell’infanzia e l’essere vittima della violenza della partner (beta 0.18, P <0,10).
Quest’ultimo risultato è “contrario ai dati della ricerca preliminare” che suggeriva invece un forte legame tra abusi subiti durante l’infanzia e l’agire violento verso il partner. “Forse la violenza domestica degli uomini potrebbe essere più influenzata dalle loro partner, che dagli abusi subiti nell’infanzia”, ha detto la ricercatrice.
Un fattore importante nel comportamento della partner femminile che influenza l’uomo è sembrato essere il modo in cui la donna gestisce la rabbia. “La rabbia interiore“, come misurata dal Multidimensional Inventory tra le donne, è risultata significativamente associata con storie di abuso subito nell’infanzia e con la violenza bilaterale nel loro rapporto attuale:
Abuso nell’infanzia: beta 0.39 (P <0,01)
Violenza contro il partner: beta 0.23 (P <0,05)
Violenza da parte del partner: beta 0.37 (P <0,01)
Le conclusioni sono talmente inattese che la Maneta ha ammonito che “non vanno prese come una relazione di causa ed effetto”, dal momento che lo studio è stato trasversale, con informazioni auto-riportate sulla storia recente di abusi e comportamenti violenti ed oltre tutto era limitato ad un campione relativamente piccolo.
Lo studio è stato finanziato dal National Institute of Mental Health e presentato all’American Psychiatric Association‘s annual meeting.
Fonte:
American Psychiatric Association, Maneta E, et al “The long-term impact of childhood physical abuse on romantic relationships: the mediating role of anger expression” APA; Abstract NR03-59. via MedPageToday
Dr. Giuliana Proietti
Dr. Giuliana Proietti
Una presentazione sull'orgasmo femminile
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Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE TERNI e ONLINE
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● Collaborazioni professionali ed elaborazione di test per quotidiani e periodici a diffusione nazionale
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● Co-fondatrice dei Siti www.psicolinea.it, www.clinicadellacoppia.it, www.clinicadellatimidezza.it e delle attività loro collegate, sul trattamento dell’ansia, della timidezza e delle fobie sociali e del loro legame con la sessualità.
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