La disfunzione erettile in sessuologia
Tradizionalmente, le cause della disfunzione erettile (DE) vengono classificate come biologiche, psicogene o miste.
Si tratta comunque di classificazioni del tutto arbitrarie, visto che la DE è un disturbo che va necessariamente trattato integrando saperi medici e saperi psicologici. Infatti, se il pene non risponde con l’erezione ad una stimolazione considerata ‘efficace’ è necessariamente a causa di un problema organico, o potrebbero concorrervi anche fattori psicologici? Ammesso che si tratti di un fattore organico, in che misura esso è influenzato da fattori psicogeni? E quanto può una DE condizionare gli aspetti psicologici della persona? Quanto può influire sul suo rapporto di coppia?
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Per iniziare un corretto percorso di diagnosi e trattamento della DE, il primo elemento da prendere in considerazione sono le manifestazioni cliniche della disfunzione erettile e la presenza di altri disturbi psicosomatici, come mal di testa, senso generale di malessere, lombalgia, disturbi gastrointestinali, stress, ansia e depressione. Altri fattori utili alla diagnosi possono evidenziarsi, come lo scarso desiderio sessuale del paziente con DE nei confronti del/della partner, oppure la compresenza in lui di altre disfunzioni sessali, come eiaculazione precoce o ritardata, così come possono essere presenti altre disfunzioni sessuali nel/nella partner.
E’ inoltre importante indagare la qualità del rapporto di coppia, tenendo presente che i partners spesso trasferiscono sulla vita sessuale i loro conflitti. Nell’uomo, ad esempio, possono manifestarsi problemi di erezione quando la causa primaria è la mancanza di desiderio da parte del/della partner, o vi è un problema di relazione. Il disturbo può essere aggravato da eventuali infedeltà, esigenze e aspettative irragionevoli del/della partner, esperienze traumatiche sessuali, ecc.
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Altri fattori psico-relazionali che influiscono sulla DE possono riguardare sensi di colpa, scarsa comunicazione con il/la partner, assenza dei preliminari durante il rapporto, scarsa percezione delle sensazioni sessuali, senso di insicurezza personale, sentirsi spettatore di sé stesso durante il rapporto (fenomeno dello spectatoring).
Per quanto riguarda le cause psicogene della disfunzione erettile, vanno dapprima presi in esame i fattori educativi: ad esempio gli insegnamenti e le proibizioni contro la sessualità ricevuti nell’infanzia, aver vissuto in un ambiente familiare problematico o disagiato, aver ricevuto informazioni sessuali non corrette e avere delle convinzioni sessuali errate, aver vissuto le prime esperienze sessuali in modo inadeguato o traumatico, nutrire delle insicurezze riguardo al ruolo sessuale, temere la relazione stabile o l’intimità, soffrire di ansia o depressione, avere scarsa stima di sé. La presenza di uno o più di questi fattori può causare la disfunzione erettile.
La DE può essere anche “situazionale”, quando si verifica solo in particolari momenti in cui l’uomo ha rapporti sessuali. Ad esempio, la disfunzione erettile potrebbe verificarsi solo durante la masturbazione, oppure in un determinato luogo, ad una determinata ora. Oppure, se l’uomo ha rapporti sessuali con più partners, potrebbe insorgere solamente quando ha rapporti con uno/a di questi/e.
Se alla base della DE è escluso che vi sia scarso desiderio sessuale da parte dell’uomo, si comincia il trattamento con i farmaci specifici (sildenafil, tadalafil, vardenafil, apomorfina, e così via). Se queste opzioni di trattamento non ripristinano l’erezione, si tenta di percorrere altre strade.
Una di queste è la terapia sessuale, cioè una forma di psicoterapia specializzata sugli aspetti sessuali. A seconda della formazione di base del sessuologo (che può essere medico o psicologo) verranno compiuti ulteriori passi per ottimizzare il trattamento.
Va notato che gli psicologi sessuologi non sono giuridicamente autorizzati a somministrare cure farmacologiche, o ad intervenire chirurgicamente sui pazienti, dato che non hanno una formazione medica. D’altra parte, i medici sessuologi spesso non hanno una formazione in psicoterapia, e quindi il loro intervento sulla DE potrebbe essere inefficace se essa è dovuta a cause psicologiche o a problemi psico-relazionali.
Lo psicologo sessuologo può intervenire individualmente sul paziente, ad esempio attraverso una ristrutturazione cognitiva, oppure può rivolgere la sua attenzione alla relazione, attraverso una terapia di coppia che permetta di affrontare i problemi relativi alla relazione, migliorando la comunicazione fra i partners, aiutandoli a gestire e risolvere i conflitti ecc.
La prescrizione di compiti da eseguire con il/la partner a casa è una caratteristica tipica della terapia sessuale. Per quanto riguarda la DE, gli esercizi eseguiti a casa, da soli o con il/la partner, hanno lo scopo di aiutare il paziente ad affrontare lo stimolo ansiogeno nelle condizioni più favorevoli e con il più basso livello di ansia.
NON E' MAI TROPPO TARDI PER INIZIARE UNA TERAPIA DI COPPIA
Per gli psicologi sessuologi è essenziale poter escludere la componente organica del disturbo prima di iniziare una terapia: per questo il paziente va in genere inviato ad un andrologo, in modo da indagare la possibile causa organica del disturbo, in particolare quando non sono emerse cause di particolare disagio psicologico nel paziente, o rapporti conflittuali con il/la partner.
Gli aspetti psicologici possono a volte essere alla base di stili di vita non corretti: alcolismo, fumo, eccesso di stress da lavoro, carenza di sonno, ecc. tutti elementi che possono concorrere a determinare la DE.
Il paziente va valutato da un punto di vista medico generale (es. presenza di altre malattie, come diabete, anemia, insufficienze epatiche ecc.). É inoltre fondamentale conoscere le terapie farmacologiche cui il paziente si è sottoposto nell’ultimo periodo, visto che molti casi di DE sono legati ad effetti collaterali di farmaci utilizzati per curare altre malattie (es. antipertensivi, antidepressivi, ansiolitici, barbiturici, gastrointestinali, diuretici). Importante anche una visita andrologica locale, che permetta di osservare la condizione del pene, dello scroto,dei testicoli, della prostata. Va inoltre controllata la pressione arteriosa, la sensibilità perineale, il tono sfinteriale anale, ecc.
Attraverso le analisi del sangue è possibile avere dati ormonali che possono poi essere sottoposti alla valutazione di un endocrinologo: TSH, Prolattina, Testosterone, Testosterone Libero, SHBG, Estrogeni.
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Uno strumento che si è rivelato molto utile è il Rigiscan, che registra tutte le erezioni che si verificano nel sonno, analizzandone la durata , la rigidità, le caratteristiche di andamento. Tale esame può essere utile per escludere che vi sia una componente organica della DE.
Se il Rigiscan infatti fornisce un tracciato normale, con erezioni notturne frequenti, valide e durature, la genesi del problema potrebbe più facilmente essere di tipo psicogeno. Il Deficit Erettile di natura organica mostra in genere erezioni notturne con aspetti fisiologici alterati.
Altre indagini riguardano i test di Audio Video Stimolazione Sessuale (AVSS), in cui il paziente, con il pene monitorizzato attraverso il Rigiscan, viene lasciato libero di visionare un filmato a contenuto erotico. Verranno poi valutate le erezioni, la tumescenza, la rigidità.
Un altro esame è l’Eco-Doppler, esame ecografico che consente di valutare l’aspetto ecografico della membrana albuginea e del tessuto dei corpi cavernosi ( spessore, fibrosi, placche, ecc.), sia in condizioni di pene flaccido che a seguito dell’introduzione nei corpi cavernosi di una sostanza vasoattiva (es. Papaverina), la quale determina una veloce dilatazione delle strutture arteriose, permettendo di calcolare l’elasticità arteriosa e la funzione dei meccanismi veno occlusivi cavernosi.
L’evidenza di alterazioni in queste aree potrebbe richiedere di indirizzare il paziente verso una visita cardiologica, per valutare il funzionamento del sistema arterioso coronario, prevenendo così possibili rischi di infarto del miocardio.
I pazienti che non rispondono all’uso dei farmaci inibitori delle 5 Fosfodiesterasi, quali Viagra, Cialis, Levitra, utilizzo di Iniezioni intracavernose di PGE1, Vacuum, possono essere sottoposti ad interventi di impianti protesici endocavernosi di tipo malleabile o idraulico.
Concludendo, un professionista che voglia trattare in modo appropriato la DE deve imparare a considerarla una problematica di tipo psicosomatico. E’ inutile infatti concentrarsi sulle sole cause organiche, prescindendo dall’impatto che la scarsa autostima del paziente o le difficoltà del suo rapporto di coppia possono avere sulla DE, così come è inutile indagare la salute mentale di un individuo, se non si sono escluse dapprima tutte le possibili cause di tipo organico.
Resta il fatto che qualsiasi causa organica porta sempre con sé anche delle conseguenze psicologiche, che possono impedire la completa guarigione del paziente (es. paura del fallimento, evitamento dei rapporti sessuali, isolamento sociale, ecc.) e per questo l’approccio sessuologico alla DE deve sempre essere un approccio integrato, fra medici e psicologi.
Dr. Walter La Gatta
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