CONSULENZA ON LINE
A cura di:
Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
Tel. 347 0375949
www.giulianaproietti.it
Salve, la mia situazione è molto critica. Ho 36 anni, sono sposata da 8 anni con un uomo con cui sto da 15 anni, abbiamo una bambina di cinque anni.
Ho un ottimo lavoro, con delle possibilità importanti in termini di carriera, sono indipendente economicamente e mi faccio carico di tutte le spese riguardanti nostra figlia e buona parte delle spese della gestione domestica, perchè tra i due, io ho uno stipendio più alto e un contratto dipendente a tempo indeterminato, mentre mio marito è meno costante come introiti.
Da 4 anni il rapporto con mio marito è entrato in una crisi profonda e non so come uscirne. Il problema principale sono io, tutto è iniziato con un’insoddisfazione latente per la nostra vita, per la mancanza di feeling tra noi e le scarse attenzioni che mio marito mi rivolgeva, essendo un carattere molto chiuso.
In realtà, lui è sempre stato così, non ha mai avuto l’urgenza fisica di stare con me, potevano passare settimane senza fare l’amore e per lui non era un problema; il mio entusiasmo in passato bastava ad entrambi ed è stato il motore del nostro rapporto. In pratica, ho fatto sempre tutto io…persino la decisione di sposarci è partita da me, quasi dovessi convincerlo. Sono sempre stata forte ed indipendente e per carattere tendo a fare tutto da sola e non chiedere aiuto.
Da quando è nata nostro figlia, però, questa mia autosufficienza è venuta a mancare e fare tutto da sola mi faceva sentire, effettivamente, sempre più sola. Mio marito sembrava non vedermi, non si accorgeva di quanto fossi fragile, perchè troppo preso dai suoi problemi di lavoro. Per lui il nostro rapporto era perfetto, anche se passavano mesi senza che ci toccassimo. Io dovevo affrontare analisi, le ecografie, le mie infinite paure, i problemi al lavoro da sola, perché prima lui era depresso per la mancanza di lavoro, poi il lavoro è arrivato ed è sparito perché assorbito e stressato dal troppo lavoro.
Mi ricordo come fosse ieri la prima ecografia, aspettare due ore con il terrore di sentirsi dire che è tutto un errore, che non c’è nessun bambino. Poi è andato tutto bene e gli ho telefonato sopraffatta dalla felicità…e lui? “Ah si, ok, scusa ma adesso ho da fare…” E’ strano come queste piccole cose siano tornate a galla tutte insieme, cose a cui pensavo di non aver neanche fatto caso.
Ci svegliamo la mattina ad orari diversi, ci vediamo solo la sera a cena, il tempo di cenare (per lo più con lo sguardo di lui fisso sulla TV) e lui se ne va sul divano. Questa è la nostra vita di tutti i giorni, che a me non andrebbe bene neanche se avessi 80 anni, figuriamoci ora che non ne ho neanche 40.
Ho provato in passato a sollevare il problema e a parlarne con lui in modo pacato, ma lui cadeva dalle nuvole, come se fossi una insoddisfatta cronica, per lui andava tutto bene e non c’era nessun problema, era anzi normale che stando insieme da tanti anni non ci fosse più quell’attrazione fisica che c’era all’inizio (che a me sembrava carente anche all’inizio, tra l’altro).
Tutto tranquillo, insomma, fino a quando questa mia insoddisfazione non si è trasformata in un mio malumore quasi costante, apatia e insofferenza. Tutto questo ha iniziato a ripercuotersi su mio marito, a cui mi trovo spesso a rispondere male, senza rendermene conto.
Questo atteggiamento scontroso, che non riesco a controllare, lo fa stare male, mi dice sempre che sono insopportabile, che lo tratto sempre male, che non sono più la donna che lui ha sposato, che stare con me è quasi un incubo…credo abbia ragione. Da parte mia, la situazione è degenerata, fino a provocare un vero e proprio distacco, un rifiuto.
Non riesco più a provare attrazione nei suoi confronti e le poche volte che lui prova ad avvicinarsi, mi da quasi fastidio. Quando provo a chiedergli cosa possiamo fare, lui non fai altro che attaccarmi, come se fossi pronta con una causa di divorzio a portargli via tutto. Invece di chiedersi cosa può fare per tenermi con lui e magari provare a farmi felice, sembra quasi abbia già deciso che è finita, che me ne andrò e gli porterò via la figlia e la manipolerò per fargli del male.
Non ha proprio capito niente di me…anche se lo odiassi, non farei mai una cosa del genere, non me ne frega niente dei soldi e se decidessi di andarmene, l’unica cosa che veramente avrebbe importanza sarebbe la gestione di nostra figlia e cercare di farla soffrire il meno possibile.
Nel frattempo, due anni fa ho rincontrato un vecchio amico, a cui sono sempre stata profondamente legata, con cui è iniziata una relazione. Abbiamo una profonda affinità mentale e sessuale, potremmo passare ore a parlare e fare l’amore. Con lui io sono un’altra persona, mi sento viva.
Premetto che la relazione in questione non ha alcun tipo di futuro, solo che mi fa vedere in maniera ancora più netta quanto sia carente il rapporto con mio marito, dal punto di vista intellettuale e fisico.
Il punto è che so di poter recuperare il rapporto con mio marito, basterebbe che mi sforzassi di essere più entusiasta, più propositiva e riuscissi a controllare il mio malumore…ma non ci riesco, credo di non volerlo abbastanza.
Vorrei che qualcuno mi aiutasse a trovare la forza e la lucidità per salvare il rapporto con mio marito, forse per senso di responsabilità nei confronti di nostra figlia e per il futuro che potremmo avere…ma non riesco a sbloccarmi e la mia mente continua a rifiutarlo.Grazie in anticipo per la vostra attenzione al mio caso.
Gentilissima,
Lei ha conosciuto suo marito quando aveva 21 anni e lo ha sposato quando ne aveva 28, poi siete stati una coppia senza figli per qualche tempo e, solo quando lei aveva 31 anni, è nata vostra figlia.
Mi sembra dunque che la scelta di vivere con lui e di costruire con lui una famiglia non sia stata una scelta avventata, fatta quando lei era molto giovane e non aveva ancora la maturità per capire che tipo di uomo volesse accanto, ma sia stata una scelta matura, assolutamente consapevole, che si è rinnovata ogni volta, nei vari passaggi di vita che avete affrontato.
Probabilmente è lei ad essere cambiata, dopo aver avuto la bambina. Il fatto che lei racconti questo episodio dell’ecografia e la sua paura che tutto si risolvesse in un’illusione mi fa pensare che non sia stato facile per lei rimanere incinta e che, ad un certo punto, abbia veramente avuto paura di non farcela a coronare questo sogno di maternità.
E’ in questo momento, probabilmente, che lei ha sentito il bisogno di avere accanto una persona diversa, qualcuno con cui condividere le ansie e le gioie della nuova avventura genitoriale, cui lei tanto teneva. Suo marito invece, preso dal lavoro, era assente.
La relazione con il suo amico, oggi, sembra una sorta di tranquillante che lei abbia scelto di somministrarsi, allo scopo di essere più serena, anche se i suoi sensi di colpa sembrano dirle che il suo posto è comunque là, accanto a suo marito, anche per il bene della piccola.
Come fare però a riconquistarlo, se tutto deve partire da lei, ma lei non si sente più motivata a fare nulla? Chi potrebbe aiutarla?
Ha pensato a una terapia di coppia? Ricevere un aiuto psicologico, in questo momento di stordimento, in cui lei non sa più cosa desidera, potrà esserle sicuramente d’aiuto per chiarirle le idee e, soprattutto, per riaprire i canali comunicativi con suo marito, in modo da comprendere reciprocamente quali siano stati i motivi del vostro allontanamento e cosa invece, nonostante tutto, vi tiene invece ancora insieme. Occorre ripartire da qui.
Cordialmente,
Dr. Giuliana Proietti
TERAPIE SESSUALI - CLINICA DELLA COPPIA
Ancona, Civitanova Marche, Fabriano, Terni, Online
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Dr. Giuliana Proietti
Una presentazione sull'orgasmo femminile
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE TERNI e ONLINE
● Attività libero professionale, prevalentemente online
● Saggista e Blogger
● Collaborazioni professionali ed elaborazione di test per quotidiani e periodici a diffusione nazionale
● Conduzione seminari di sviluppo personale
● Attività di formazione ed alta formazione presso Enti privati e pubblici
● Co-fondatrice dei Siti www.psicolinea.it, www.clinicadellacoppia.it, www.clinicadellatimidezza.it e delle attività loro collegate, sul trattamento dell’ansia, della timidezza e delle fobie sociali e del loro legame con la sessualità.
Sito personale: www.giulianaproietti.it