La destra americana del Tea Party e la sessualità
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Dal principe troiano Paride, che rapì Elena, considerata la donna più bella del mondo, scatenando la guerra di Troia, alla bisessualità di Giulio Cesare, marito di tutte le mogli e moglie di tutti i mariti (Cicerone dixit), ai drammi matrimoniali di Enrico VIII, il quale per divorziare provocò niente meno che lo scisma anglicano dalla Chiesa di Roma, fino al “quasi impeachment” di Bill Clinton nel 1998, per la relazione con Monica Lewinsky, è chiaro che, nella storia, sesso e politica sono sempre stati legati a doppio filo.
Per capire quanto questo legame sia oggi più solido che mai, non basta guardare solo a quanto sta accadendo in Italia, nella orrenda liaison fra politica e mondo dello spettacolo, ma anche quello che succede in America, con il movimento del Tea Party, che ha fatto di alcuni aspetti della sessualità una vera bandiera politica e che ieri, con la vittoria repubblicana delle elezioni di Midterm, ha avuto una grande successo elettorale.
Per cercare di capire quello che sta veramente avvenendo negli Stati Uniti, riportiamo, sintetizzandole, le considerazioni di David Rosen, autore del libro Sex Scandals America: Politics & the Ritual of Public Shaming (Key, 2009).
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L’edizione 2008 della campagna presidenziale è stata una testimonianza del legame fra sesso e politica, con candidati fortemente sessualizzati: Barack Obama e Sarah Palin rappresentano infatti il futuro del candidato politico americano, un candidato giovanile, sexy, che si sposa bene con le esigenze dei media e del mondo dello spettacolo. Le elezioni 2010 saranno dunque un replay del 2008, ma con un esito forse diverso, dovuto in gran parte alla presenza delle “sexy sister”, le donne “nuove” repubblicane, rappresentate da personaggi quali Sarah Palin, Christine O’Donnell, Nikki Haley e Michele Bachmann, tra le altre.
Nel 2008, ci fu lo scontro Obama – McCain. L’elezione fu, simbolicamente, uno scontro tra un giovane, con una visione erotico-idealista di un nuovo secolo in America e un uomo anziano, con un’immagine vecchia e flaccida, un candidato al Viagra. Come abbiamo visto, il futuro sessualizzato ha battuto il passato con disfunzione erettile.
Le elezioni di Midterm di ieri sono state precedute da una campagna elettorale repubblicana che tende a restaurare il vecchio ordine, riproponendo il programma che con l’elezione di Obama è stato respinto. La chiave di questo sforzo è la promozione di sexy-candidate, le così dette donne “nuove” repubblicane.
Come rivelano i dati elettorali, la “nuova” donna repubblicana viene eletta prevalentemente da maschi bianchi, interessati a conservare i valori tradizionali, patriarcali ed il ruolo dominante del maschio in un’epoca post-femminista. (Anche se poi questi elettori repubblicani, di classe media, hanno assoluto bisogno anche del reddito della moglie, per vivere decentemente).
Le “sexy sisters” repubblicane – tutte cloni della Palin – hanno catturato il centro della scena politica, cercando di superare una contraddizione fondamentale nel cuore dell’elettore cristiano, conservatore, del Tea Party: la crescente impotenza socio-economica maschile e l’empowerment sessuale femminile, che stanno mettendo in crisi il tradizionale potere dell’uomo.
Sarah Palin ha iniziato la sua carriera politica nel 1984, vincendo il concorso di bellezza di “Miss Wasilla” e arrivando terza a “Miss Alaska”, dove ricevette il premio di Miss Congeniality. Da sindaco di Wasilla è divenuta governatore dell’Alaska nel 2006, presentandosi come una concorrente bella e grintosa. Dopo la campagna elettorale del 2008, nella quale ha ridato vita ad un candidato che appariva in stato comatoso (McCain), la Palin si è rifatta completamente l’immagine (per un costo stimato di 150.000 dollari), divenendo una donna molto affascinante, una sex symbol.
La nuova donna repubblicana stile-Palin è sicura di sé, ha un’istruzione universitaria, una carriera professionale alle spalle, é spesso sposata, con figli. Queste leader sono ben lontane dalle lotte femministe: esse abbracciano valori “tradizionali”, fino a proporsi come delle fondamentaliste religiose. Questi valori cercano di preservare il mito della famiglia patriarcale, che in America si va via via dissolvendo, oltre che il potere economico e sessuale del marito.
Questa contraddizione si esprime in maniera più acuta nella candidata del Delaware, Christine O’Donnell, che si è spesa ultimamente perché la masturbazione venga considerata fuori legge, così come la pornografia, l’uso del preservativo, ecc. Questa posizione è apparsa tanto più ridicola quando si sono intensificate le indiscrezioni sulla sua vita privata. In primis, la sua attrazione per la stregoneria e il suo periodo giovanile, non esattamente “casto”.
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Un’altra donna “nuova” è Nikki Haley, attualmente in corsa per il governatorato del Sud Carolina, anche lei con qualche fidanzato chiacchierone, che dichiara di avere avuto con lei in passato rapporti sessuali “non adeguati”.
Michele Bachmann è un altra “sexy sister.” La Rappresentante del Minnesota ha ripetutamente inveito contro il piano sanitario di Obama ed i suoi programmi di educazione sessuale, così come Sharron Angle la quale è non solo antiabortista, anti-Viagra (che serve ai pedofili per molestare i giovani), ma anche anti-mammografia coperta dalle assicurazioni mediche. La Angle si oppone all’aborto, anche nel caso delle minorenni, delle donne stuprate o dell’incesto, nella convinzione che Dio abbia un piano e uno scopo per ciascuno e che possa intercedere in tutti i tipi di situazioni.
Un’altra donna Tea Party è il governatore dell’Arizona, Jan Brewer che, pur non essendo decisamente sexy, assume il ruolo di una donna indipendente, un funzionario che lavora duramente.
Betsy Reed ha recentemente ricordato che le “sorelle sexy” hanno maggiore appeal tra gli uomini bianchi conservatori che tra le donne conservatrici. Guardando specificamente al caso di Sarah Palin, ha osservato: “Palin ha un divario di genere molto più grande di quanto il suo credo ideologico farebbe prevedere: gli uomini si dividono 44 a 45 tra coloro che hanno opinioni favorevoli e sfavorevoli sul suo conto, mentre per le donne, la divisione è 35 a 58 , secondo un sondaggio del National Journal”.
La Reed cita i dati del politologo Eric Ostermeier, il quale afferma che nella campagna 2008, Michele Bachmann “ha ricevuto il sostegno dal 49 per cento degli uomini e dal 42 per cento delle donne” e, quest’anno, “ha ottenuto il sostegno del 56 per cento degli uomini contro solo il 39 per cento delle donne, contro il democratico Tarryl Clark. Inoltre, Sharron Angle non piace al 64 per cento delle donne. [Nation, 29 settembre 2010]
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Perché queste donne “nuove” hanno maggiore successo fra gli uomini che fra le donne?
Parte della risposta si può trovare nel messaggio dei sostenitori pro-sesso all’interno della destra cristiana. Nel suo libro del 2008, “Sex in Crisis“, Dagmar Herzog offre informazioni preziose sul modo in cui questo filone del movimento evangelico cerca di sovvertire la cultura dominante del sesso secolare, per riaffermare i valori patriarcali.
Questi sostenitori del Tea Party cercano di sfruttare gli strumenti del sesso secolare per fortificare il matrimonio tradizionale. Pur insistendo sull’astinenza e la contrarietà alla masturbazione, quasi nulla è per loro off-limits se la sessualità è quella offerta a Gesù, nel matrimonio.
Molti esponenti dei Tea Party si occupano di sesso e consulenza matrimoniale su riviste e blog. Alcuni incoraggiano le donne ad indossare abiti succinti e lingerie provocante, usando giocattoli del sesso e creme per il corpo.
Alcuni addirittura promuovono i preliminari sessuali e il sesso orale e anale, nonché il gioco erotico della sculacciata ed altro. Nella loro mentalità, la donna ha il compito di rendersi bella e attraente per favorire e potenziare il proprio marito.
Per la destra cristiana, e si può ritenere anche per il movimento Tea Party, il ruolo del sesso, come quello delle “sexy sisters” in politica, è quello di contribuire a ripristinare gli antichi valori del maschio dominante, sia nel privato che nel pubblico.
La storia moderna ha reso l’uomo sposato alla pari con la sua donna: non è più il re del suo castello. Il movimento Tea Party vuole ripristinare il vecchio stile, restituire all’uomo il trono perduto.
Mala tempora currunt: forse l’America sta oggi peggio di noi. E non è poco… 🙁
Giuliana Proietti
Esperienza pluridecennale con singoli & coppie
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Dr. Giuliana Proietti
Una presentazione sull'orgasmo femminile
Fonte: Alternet
Immagine:
Sarah Palin
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE TERNI e ONLINE
● Attività libero professionale, prevalentemente online
● Saggista e Blogger
● Collaborazioni professionali ed elaborazione di test per quotidiani e periodici a diffusione nazionale
● Conduzione seminari di sviluppo personale
● Attività di formazione ed alta formazione presso Enti privati e pubblici
● Co-fondatrice dei Siti www.psicolinea.it, www.clinicadellacoppia.it, www.clinicadellatimidezza.it e delle attività loro collegate, sul trattamento dell’ansia, della timidezza e delle fobie sociali e del loro legame con la sessualità.
Sito personale: www.giulianaproietti.it
Più che il "trono perduto" direi che vogliono restituire al maschio una rassicurante parvenza di potere, visto che poi sarebbero le donne ad occupare i posti di potere effettivo.Se davanti a tutto questo non ci fosse una profonda ipocrisia (finto)conservatrice, la vedrei anche favorevolmente i miei timori è che poi una volta ottenute le poltrono queste signore non si vedano effettivamente costrette ad instaurare un neopuritanesimo per accontentare il proprio elettorato alettato dalle attuali idee retrograde.