Relazione di coppia senza più sesso: cosa fare
Dr. Walter La Gatta
Psicoterapeuta Sessuologo
Tel. 348 3314908
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Uno dei motivi alla base dell’unione stabile è quello di poter avere rapporti sessuali frequenti con la stessa persona. In realtà questo aspetto, pur importante, non è qualcosa di cui si ha sempre chiara consapevolezza al momento in cui ci si sposa o si va a convivere.
Prendendo spunto dalla gerarchia dei bisogni umani di Abraham Maslow potremmo dire che, in una relazione, al livello più basso ci sono le esigenze di sopravvivenza della coppia, in cui le persone condividono semplicemente una casa e si aiutano reciprocamente nella gestione del menage quotidiano. Vengono poi le esigenze di sicurezza, che fanno si che i due partners si sentano al sicuro, che possano fidarsi l’uno dell’altro. Solo a questo punto, nella scala dei bisogni, viene il bisogno di intimità e di sessualità.
In molte coppie, tuttavia, accade che, in pochi anni, la passione sessuale si esaurisca e i rapporti si facciano sempre più occasionali. Se entrambi i partner accettano questa condizione, il rapporto senza sesso può essere comunque accettabile.
Il problema nasce quando, nella coppia, uno dei due partner desidera fare sesso e l’altro no.
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La vita sessuale della coppia in genere raggiunge il suo punto più basso quando si hanno figli molto piccoli, uno o entrambi i partners sono impegnati in lavori stressanti e che richiedono molte ore di lavoro. Peraltro, tutti questi sono, di per sé, anche validi motivi per una diminuzione dei livelli personali di libido. La stanchezza ed i pensieri non favoriscono la sessualità.
Un altro dei problemi che frequentemente incontra la coppia è la mancata condivisione dei compiti domestici. Ancora oggi esiste una disparità sulla responsabilità della gestione della casa e dei figli. Quando succede questo, molte donne sviluppano un rancore nei confronti del marito o del compagno che non le aiuta, che toglie loro qualsiasi desiderio sessuale nei confronti del partner.
A volte, dunque, l’uomo, invece di lasciarsi andare a continue lamentele, pressioni e minacce perché non fa sesso, basterebbe che si desse semplicemente un po’ da fare in casa, per alleggerire il lavoro della donna, che sarebbe così più disponibile nei suoi confronti.
La crisi arriva quando le coppie si aspettano che le cose cambino da sole, o che addirittura si ritorni per incanto alla situazione iniziale, in cui ci si piaceva e si stava bene insieme, anche sessualmente. In realtà, se non ci si impegna a mantenere viva la relazione, questa è destinata ad estinguersi, soffocata dalla routine, dalla noia, dai problemi e dalle incomprensioni.
Quando le coppie diventano famiglie poi, si dimenticano spesso di avere bisogno di trascorrere un tempo di qualità insieme: per parlare, raccontarsi le cose, farsi le coccole, dimostrarsi affetto, fare sesso. Se non ci si concede almeno due ore alla settimana di questo tempo, se non si considera questo bisogno come prioritario per la coppia, è più che probabile che i due partners si allontaneranno l’uno dall’altro, come in una Y: partire insieme, per poi allontanarsi, orientandosi in modi diversi.
Il partner che si sente trascurato sessualmente sente di avere un grosso problema, ma parlarne diventa un tabù, dal momento che l’argomento genera incomprensioni e litigi.
Molte persone arrivano a fare sesso forzatamente, perché vivono l’astinenza con sensi di colpa, anche provocati dalle lamentele e dal malessere che esprimono i partners.
In realtà, nessuno dovrebbe costringersi a fare sesso come se fosse un dovere coniugale. Nel tentativo di tenere alta la sessualità della coppia, si finisce invece per perdere ancora di più il desiderio.
Un terapeuta che ascolta queste storie, come prima cosa chiede alla coppia di astenersi dal sesso, concedendo ai due partners un periodo di tregua, in cui non sono ammesse pressioni e forzature per fare sesso, ma i due partners possano invece indugiare nei piaceri dei preliminari e del sesso senza scopo. Questi giochi erotici senza consumazione del rapporto in genere rinvigoriscono la passione sessuale e rendono la sessualità più spontanea e gradevole.
Un’altra riflessione da fare è che nella coppia non ci si dovrebbe sentire dei “gemelli siamesi” e dovrebbe essere ammesso che uno dei due partners abbia un desiderio sessuale inferiore rispetto a quello dell’altro. Allo stesso modo, ci può essere un partner che preferisce avere rapporti di mattina, un altro la sera, chi al buio, chi con la luce.
Nelle coppie, chi riesce a trovare dei buoni punti di mediazione fra i vari bisogni o desideri ha maggiore successo.
La prima cosa da chiedersi, dunque, in un matrimonio senza sesso, è se il o la partner sono, al di là delle insoddisfazioni coniugali che riguardano il sesso, delle persone importanti, che non si vogliono perdere. Se la risposta è si, occorre trovare una via d’uscita, che può essere ricercata in una terapia di coppia.
Se il o la partner rifiuta la terapia, è consigliabile cominciare da soli: cambiando alcuni atteggiamenti e comportamenti si cambieranno anche, indirettamente, alcuni comportamenti del/della partner e, inoltre, si può cominciare da soli per poi inserire successivamente il partner nel percorso terapeutico.
La verità è che la maggior parte dei problemi può essere risolta parlandone, cercando mediazioni o aiuti professionali. La cosa più importante è affrontare i problemi, non lasciarli come sono.
Non è detto che una terapia o discorsi approfonditi fra i due partners debbano per forza portare a una riconciliazione o alla riscoperta di una migliore vita sessuale: a volte l’approfondimento può anche portare alla conclusione che la migliore via d’uscita sia quella di separarsi e, magari, cercare un partner con il/la quale vi sia una maggiore condivisione su quella che deve essere la vita di coppia.
Il problema è che tutte le coppie all’inizio hanno una buona intesa sessuale e che i problemi seri arrivano solo con la convivenza, con la nascita dei figli, con la routine. Tutti i nuovi partners all’inizio sembrano perfetti. Non a caso, le seconde unioni durano statisticamente meno delle prime e le terze meno delle seconde. Con il tempo si cominciano a capire presto i segnali e il campanello d’allarme suona molto prima di quanto è accaduto nella unione precedente.
Si può anche scoprire, inaspettatamente, che non è la sola soddisfazione sessuale a mantenere unita la coppia.
Per queste ragioni, quando si capisce che si ha accanto a sé una persona cui si tiene, conviene fare di tutto per cercare di ritrovare l’intesa e lasciarsi solamente quando si capisce che non c’è più niente da fare.
Dr. Walter La Gatta
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