QUANDO IL PARTNER BEVE
L’uso dell’alcol può avere effetti negativi sulle relazioni sentimentali, soprattutto se l’abitudine a bere del/della partner viene percepita come un problema.
Molte ricerche sono state condotte sull’argomento (Dawson, Grant, Chou, e Stinson, 2007; Foran & O’Leary, 2008; Leonard & Eiden, 2007; Leonard e Rothbard, 1999; Marshal 2003), ma vale la pena ricordare in particolare quella di Fischer et al. (2005) i quali hanno scoperto che i rapporti nella coppia peggiorano, soprattutto a livello di comunicazione e di interazioni positive fra i partners, quando si eccede nel bere.
Ad esempio, gli uomini che hanno bevuto sono portati a fare pensieri più negativi sul rapporto di coppia rispetto a uomini che hanno assunto un placebo o del gruppo di controllo (MacDonald, Zanna, e Holmes, 2000). Può anche accadere l’inverso: ad esempio è stato dimostrato che le donne cominciano a bere quando sentono che il partner è distaccato o si comporta male nei loro confronti (Levitt & Cooper, 2010).
Gli effetti negativi del bere dipendono soprattutto dalla somiglianza dei rispettivi modelli ideali di consumo di alcol tra partners, cioè se entrambi considerano positivo o negativo bere, e quanto.
Diversi studi suggeriscono infatti che la concordanza o la discordanza sui livelli corretti di consumo di bevande alcoliche tra partners sia un fattore più importante della quantità e della frequenza del bere.
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Le coppie con differenti modelli di consumo hanno un rapporto di coppia meno soddisfacente (Mudar, Leonard, e Sołtysiński, 2001; Roberts & Leonard, 1998), e le conseguenze più negative del bere sembrano verificarsi quando uno dei due beve pesantemente e l’altro no (Homish & Leonard, 2007; Homish, Leonard, Kozlowski, e Cornelius, 2009; Ostermann, Sloan, & Taylor, 2005).
La letteratura esistente converge dunque nel ritenere che se l’alcol viene utilizzato da entrambi i partners il rapporto è più stabile rispetto a quando beve solo uno dei due.
Quando infatti si ha una percezione positiva del partner, questo comporta maggiori livelli di soddisfazione e di impegno nel rapporto (Cobb, Davila, e Bradbury, 2001; Molden, Lucas, Finkel, Kumashiro, e Rusbult, 2009, Murray, Holmes, e Griffin, 1996 ; Neff & Karney, 2005; Ruvolo & Fabin, 1999; Watson, Hubbard, e Wiese, 2000); se, al contrario, si ha una percezione negativa del partner, anche a causa del bere, la soddisfazione nel rapporto e il relativo impegno saranno minori e porteranno quasi sicuramente alla separazione. (Amato e Rogers 1997)
La ricerca ha scoperto che quando il consumo di alcol è limitato, questo può addirittura aiutare la coppia a risolvere i problemi in modo più efficace (Frankenstein, Hay e Nathan, 1985); se invece il consumo è eccessivo, il rapporto di coppia è a grave rischio.
La percezione del partner è fondamentale: un conto infatti è sentire il partner che dice: “E’ bellissimo passare il tempo a bere con gli amici, ci divertiamo molto”, oppure sentirlo/a lamentarsi con frasi del tipo: “Possibile che ogni volta che usciamo dobbiamo andare a bere”?
Solo se c’è condivisione, solo se il bere non è sentito come un problema dell’altro (ma, ad esempio, come un suo modo di rendersi simpatico in compagnia), il consumo di alcol può non essere del tutto negativo nella coppia ed anzi, in alcuni casi, può anche essere utile al rapporto.
A+
Se non c’è concordanza fra partners sulla giusta misura del bere, il loro rapporto funziona malissimo.
Al di là di quanto un individuo beva poi, c’è da prendere in considerazione la percezione che ne ha l’altro, in base ai suoi valori (ad esempio, in genere le religioni tendono a vietare o limitare il consumo di alcol).
La percezione sulla “giusta misura” di alcol da consumare dipende, oltre che dai propri valori, anche dalle proprie propensioni al bere, dalle proprie esperienze personali, dirette o indirette, ecc.
Se una persona può considerare un problema bere tre bicchieri alla settimana, un’altra persona può individuare un limite quando si trova vicina ai dieci bicchieri. Le discrepanze negli atteggiamenti tra partners per quanto riguarda l’uso di alcol possono avere conseguenze sul livello di conflitto e di angoscia percepiti nella relazione.
Anche se la ricerca ha dimostrato che i partner sono generalmente d’accordo nello stabilire le dosi “giuste” da consumare a settimana (Connors e Maisto, 2003), quando il comportamento è più soggettivo la discrepanza aumenta anche in relazione al livello di soddisfazione nel rapporto che si ha con il/la partner.
Il/la partner dell’alcolista può cercare di impegnarsi in strategie di gestione di questo comportamento del/della partner, nel tentativo di limitare, o controllare la quantità di alcol utilizzata.
Tali tentativi possono consistere in lamentele, o nell’espressione di sensazioni di fastidio per il bere eccessivo, in un allontanamento fisico e emotivo dal bevitore, in minacce di rottura del rapporto (Yoshioka, Thomas, e Ager, 1992).
Spesso questi tentativi di controllare il comportamento dell’altro possono peggiorare la situazione.
Le strategie di gestione, in particolare quelli incentrate sulle minacce, possono suscitare conflitti tra i partners, creare un crescente livello di tensione all’interno della relazione, che porta inevitabilmente ad un aumento del consumo di alcol (Antoine et al, 2009;. Yoshioka et al., 1992).
Gli effetti negativi di tali comportamenti non riguardano solo l’alcolista; il/la partner può sentirsi infatti particolarmente frustrato/a o arrabbiato/a per lo sforzo apparentemente sprecato per tentare do ridurre il comportamento problematico percepito nel/nella partner.
Le strategie di gestione del problema possono assumere molte forme, alcune delle quali premianti nei confronti dei comportamenti desiderati (es. premi di vario tipo, quando il partner evita di bere), e altri possono essere più autoritari (ad esempio, “punire” il partner per il suo comportamento problematico).
La ricerca ha tuttavia scoperto che i tentativi di regolazione che sono percepiti come critici, esigenti o punitivi possono essere meno efficaci dei tentativi che sono percepiti come sinceri o affettuosi (Overall e Fletcher, 2010).
Inoltre, i rinforzi positivi per la sobrietà limitano la conflittualità all’interno della coppia, mentre i tentativi di controllo autoritario da parte del partner producono più elevati livelli di stress (Philpott e Christie, 2008).
Una recente ricerca (Rodriguez LM, DiBello AM, Neighbors C., 2013) si è focalizzata proprio sui tentativi di gestione del partner alcolista. Viene confermato che le strategie punitive danneggiano la relazione e che esse non sembrano una strategia efficace, almeno rispetto al tentativo di risolvere la conflittualità all’interno della coppia, anche perché l’insoddisfazione nei confronti della propria relazione di coppia porta ad aumentare il consumo di alcol.
Migliore efficacia, secondo le ricerche sull’argomento, sembrano avere le critiche costruttive o le strategie di comunicazione positiva.
Dr. Giuliana Proietti
“Non si progredisce migliorando ciò che è già stato,
bensì cercando di realizzare ciò che ancora non esiste”.
(Khalil Gibran)
Fonte:
Rodriguez, L. M., DiBello, A. M., & Neighbors, C. (2013). Perceptions of Partner Drinking Problems, Regulation Strategies and Relationship Outcomes.Addictive Behaviors, 38(12), 10.1016/j.addbeh.2013.08.028. http://doi.org/10.1016/j.addbeh.2013.08.028
Immagine: Freepik
La Dr.ssa Giuliana Proietti presta la sua attività professionale su Clinica della Coppia
come Direttrice Scientifica e Terapeuta Senior
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Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona
● Attività libero professionale, prevalentemente online
● Saggista e Blogger
● Collaborazioni professionali ed elaborazione di test per quotidiani e periodici a diffusione nazionale
● Conduzione seminari di sviluppo personale
● Attività di formazione ed alta formazione presso Enti privati e pubblici
● Co-fondatrice dei Siti www.psicolinea.it, www.clinicadellacoppia.it, www.clinicadellatimidezza.it e delle attività loro collegate, sul trattamento dell’ansia, della timidezza e delle fobie sociali e del loro legame con la sessualità.
Sito personale: www.giulianaproietti.it