La dipendenza da sesso esiste davvero?
David Ley qualche anno fa pubblicò un libro denuncia: “The Myth of Sex Addiction,” (“Il mito della dipendenza sessuale”), nel quale parlava della “fiorente industria della dipendenzologia”, la quale, a suo parere, aveva lo scopo di trasformare una discutibile diagnosi in una conclusione scontata. Scriveva Ley: “Credo che per il settore della sanità, della medicina e della salute mentale approvare e reificare un concetto così imperfetto serva a creare un precedente molto pericoloso di scivolamento nel relativismo morale, dove ogni comportamento socialmente inaccettabile è etichettato come una patologia psichiatrica”.
Ley, in quel libro, si opponeva al concetto secondo il quale il sesso avesse potuto provocare una dipendenza “il sesso non ha effetti riguardo alla tolleranza o all’astinenza. Nessuno è mai morto per non essere stato in grado di avere rapporti sessuali, nessuno ha mai avuto una overdose da sesso”.
A+
Da allora molti altri studi si sono succeduti studi sull’argomento, e le conclusioni sono state sostanzialmente queste:
Argomenti a favore della diagnosi di “dipendenza sessuale”
- La dipendenza sessuale sembra innescare il sistema di ricompensa nel cervello, in modo simile ad altre dipendenze
- I dipendenti da sesso spesso hanno anche altre dipendenze
- Le dipendenze sessuali possono provocare un notevole disagio e molte limitazioni nel funzionamento
Argomenti contro la diagnosi di “dipendenza sessuale”
- L’etichetta “dipendente dal sesso” può rappresentare un giudizio morale
- La diagnosi può essere usata come scusa per comportamenti sessuali irresponsabili
- La dipendenza ha a che fare con la chimica e non con i comportamenti
La dipendenza da sesso è un concetto nuovo?
No. Se ne parla addirittura in documenti storici risalenti all’antica Roma e alla Grecia del II secolo: in questi scritti si parla di una sessualità eccessiva, ad esempio nelle donne con furor uterinum (furia uterina).
Il concetto moderno di dipendenza dal sesso è stato reso popolare dal dottor Patrick Carnes, autore di Out of the Shadows: Understanding Sexual Addiction (pubblicato per la prima volta a metà degli anni ’80).
L'importanza di stare bene con se stessi
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Qualche argomento del libro:
- Comunicazione e dialogo nella coppia
- Ascolto e comprensione
- Praticare la gratitudine
- Complicità e condivisione
- Non dare per scontato il sentimento e il rapporto
Scritto dai fondatori della Clinica della Coppia.
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In quale categoria di disturbi potrebbe rientrare la dipendenza da sesso?
La dipendenza da sesso condivide le caratteristiche sia di un disturbo ossessivo-compulsivo, sia di un disturbo del controllo degli impulsi, ma in realtà non si adatta perfettamente a nessuna delle due categorie.
E’ considerato attualmente più grave avere una dipendenza da sesso o scarso interesse sessuale?
Stando alle diagnosi incluse nel DSM 5 si potrebbe dire che lo scarso interesse sia considerato più patogeno dell’eccessivo interesse. Infatti, nel DSM5, dopo tanto dibattito, ancora non vi è traccia del disturbo da dipendenza sessuale, mentre vi si trovano elencati il desiderio sessuale ipoattivo e il disturbo dell’avversione sessuale.
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Perché accade questa cosa?
Perché la comunità scientifica vuole evitare di rendere patologici comportamenti ed attitudini individuali di soggetti che hanno una libido sessuale più elevata rispetto ad altri individui, oppure etichettare come malate persone che vivono in un contesto socioculturale in cui una sessualità vivace è considerata “amorale”.
In cosa consiste il concetto di “salute sessuale”?
- Internet ha portato a una quantità senza precedenti di porno gratuito, disponibile a chiunque disponga di un computer.
- Molte persone sono state bombardate dalla pubblicità di siti porno.
- Molte più persone sono state esposte al porno, inclusi bambini e adolescenti.
- Attraverso i social è stato più semplice trovare e condurre una relazione online, o incontri online attraverso siti come Tinder.
Il desiderio e l’espressione sessuale nelle persone con dipendenze sessuali sono comunemente considerati difficili da gestire e spiacevoli, in netto contrasto con il modo in cui vengono considerate le esperienze sessuali “sane”, che sono in genere descritte come appaganti e soddisfacenti, sia sul piano fisico, sia sul piano psicologico. La dipendenza dal sesso provoca, inoltre, molto disagio non solo alle persone colpite, ma anche ai loro familiari.
Cosa è la “dipendenza da cybersex”?
Si tratta di una dipendenza dalla pornografia e da interazioni sessuali online con diversi partner.
Intervista su Relazioni Familiari
Cosa è il disturbo da ipersessualità?
Il disturbo è classificato all’interno dell’ICD-11 (International Classification of Desease for Mortality and Morbility Statistics) con il codice 6C72, all’interno della sessione dei disturbi del controllo degli impulsi.
Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che pubblica il manuale ICD, il disturbo da comportamento sessuale compulsivo (Compulsive Sexual Behaviour) è caratterizzato dall’incapacità di controllare i propri impulsi sessuali ed attuare comportamenti sessuali ripetitivi.
I sintomi consistono nel il reiterare continuamente i comportamenti sessuali, malgrado questo generi conseguenze negative nella vita dell’individuo, o gli rechi poca o nessuna soddisfazione. I comportamenti sessuali compulsivi devono persistere per almeno sei mesi e causare conseguenze significative all’interno della sfera personale, familiare, sociale, educativa, occupazionale o in altri importanti ambiti funzionali del soggetto.
Il disturbo da ipersessualità è legato anche ad altri disturbi?
Si, molto spesso si manifesta in concomitanza con altri disturbi, come il disturbo bipolare o le sindromi depressive.
Dr. Walter La Gatta
Immagine:
Pixabay
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