Incesto fra adulti consenzienti e morale pubblica

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Incesto fra adulti consenzienti e morale pubblica

Nella maggior parte dei casi, i bambini che crescono insieme sin da piccoli in stretta vicinanza fisica non si sentono attratti l’uno dall’altra in età adulta.

Questo fenomeno, che si chiama effetto Westermarck,  è stato riscontrato che si applica non solo ai fratelli ma anche ai bambini non imparentati fra loro, che però sono cresciuti in ambienti comuni, come in un kibbutz.

Che dire invece di fratelli separati da piccoli che poi si ritrovano in età adulta e si attraggono?

Il caso più famoso è quello di Patrick Stübing, nato nel 1977 a Lipsia, Germania dell’Est. Tre anni dopo è stato allontanato dalla sua famiglia, posto in una casa di accoglienza per bambini e infine dato in adozione a sette anni.

Nel 2000, all’età di 23 anni, il ragazzo è riuscito a ristabilire un contatto con la sua famiglia, scoprendo così di avere una sorella di 16 anni, Susan Karolewski.

Nel dicembre 2000, la loro madre è morta e il rapporto tra Patrick e Susan si è fatto più profondo. Il mese successivo, i due hanno fatto sesso in modo consensuale. Nel corso dei successivi cinque anni, la coppia ha avuto quattro figli, Eric, Sarah, Nancy e Sofia. Sofia, l’unica figlia in buona salute, è rimasta con la coppia.

Due dei figli soffrono di gravi disabilità fisiche e mentali e un altro è nato con una condizione cardiaca che ha richiesto un trapianto di cuore. Tutti e tre i figli disabili sono stati dati in affido, dopo di che Patrick si è sottoposto ad una vasectomia.

La relazione fra Patrick e Susan ha causato molte controversie e azioni legali, in quanto “il rapporto vaginale tra fratelli o sorelle” era all’epoca illegale in Germania e proprio dopo questo caso le leggi sono state modificate.

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Nell’aprile 2002, Patrick fu condannato, poi ricevette una sospensione condizionale della pena e fu messo in libertà vigilata. In seguito fu nuovamente condannato per incesto, nel mese di aprile 2004 e nel novembre 2005: in ciascuna occasione fu condannato alla pena della detenzione.

La sorella-compagna Susan invece non ricevette alcuna condanna: la Corte Distrettuale stabilì infatti che la ragazza soffriva di un disturbo della personalità e di lievi difficoltà di apprendimento.

Nel gennaio 2007, la Corte d’Appello di Dresda respinse il ricorso di Patrick, il quale aveva presentato un’istanza, sostenendo che l’articolo 173 del codice penale tedesco violava il suo diritto di autodeterminazione sessuale e che la discriminazione contro di lui fosse sproporzionata, in quanto interferiva con i suoi rapporti familiari.

Il 26 febbraio 2008, la Corte Costituzionale Federale tedesca respinse la denuncia di Patrick con sette voti a uno. La Corte stabilì che il divieto era giustificato per motivi di salute pubblica e di tutela della famiglia e della società.

Patrick iniziò a scontare la sua condanna,  il 4 giugno 2008, ma un anno dopo fu messo in libertà vigilata. Si rivolse poi alla Corte europea dei diritti dell’uomo, sostenendo che la condanna penale ricevuta in Germania violava l’articolo 8 della Convenzione (diritto al rispetto della vita privata e familiare), impedendogli di crescere i figli e di avere rapporti sessuali con la sua compagna.

Il 12 aprile 2012, la Corte europea dei diritti dell’uomo stabilì che la “condanna e pena detentiva di Stübing per rapporto incestuoso “non violava l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo” (diritto al rispetto della vita privata e familiare), in quanto le autorità tedesche avevano avuto un ampio margine di comprensione nell’affrontare la questione.  Dopo un ulteriore ricorso (respinto) la sentenza divenne definitiva.

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Questo caso ha lasciato dietro di sé molti interrogativi, in quanto i due fratelli non erano cresciuti insieme e pertanto non avevano potuto sviluppare le normali inibizioni sessuali che si vengono in genere a creare fra fratelli.

Inoltre, nessuno dei due aveva subito violenza in questa relazione: il sesso fra loro era stato consensuale e, altro aspetto importante, nessuno dei due aveva avuto un ruolo nell’educazione dell’altro, come accade quando un padre e una madre stringono una relazione sessuale con il loro figlio/a (approfittando del proprio ruolo dominante e della fiducia del figlio/a nei confronti del genitore abusante).

Forti dubbi sono sorti riguardo all’importanza della tutela della morale pubblica, rispetto alla libertà di scegliersi il partner: è etico intervenire così pesantemente nella vita di una famiglia, attraverso una condanna penale e la detenzione, per tutelare la morale pubblica?

Inoltre, si è parlato del rischio di danno genetico alla prole e si è detto che il divieto di incesto riflette comunque le convinzioni profonde della società riguardo all’immoralità dell’incesto. Anche la Corte europea ha convenuto che la condanna tedesca aveva lo scopo di tutelare la morale pubblica.

Esaminando anche le leggi di altri Stati membri sull’incesto, la Corte Europea concluse che:

“le autorità nazionali devono godere di un ampio margine di discrezionalità nel determinare come affrontare relazione incestuosa tra adulti consenzienti, anche se la decisione riguarda un aspetto intimo della vita privata di un individuo”.

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Gli interrogativi rimangono moltissimi, anche perché parlando dei problemi genetici alla prole è stato obiettato che vi sono molte coppie non incestuose cui viene lasciata la possibilità di procreare, nonostante l’età anziana, o le malattie che potrebbero procurare danni genetici alla prole.

A partire dal dibattito aperto da questo caso, il professor Jonathan Haidt, noto psicologo sociale, ha condotto uno studio in cui si chiedeva ai partecipanti di esprimere un parere su questa storia:

Julie e Mark sono fratello e sorella e stanno facendo un viaggio insieme, in Francia. Sono entrambi in vacanza dal college. Una notte si trovano a dormire nella stessa stanza, in un posto di mare. Pensano che sia interessante e divertente provare a fare l’amore. Julie sta già prendendo pillole anticoncezionali, ma Mark usa il preservativo per essere più sicuro. L’esperienza piace ad entrambi, ma decidono di non farlo di nuovo. Quella notte diventa per loro un segreto speciale, che li fa sentire ancora più uniti.

La domanda posta nello studio era la seguente: Cosa pensate di questa storia? Hanno sbagliato i due giovani ad avere rapporti sessuali?

La maggior parte delle persone esaminate ha risposto con un  nettissimo sì, sostenendo che la scelta dei due ragazzi faceva loro “schifo”. Tuttavia, il professor Haidt ha notato che molti intervistati non avevano in realtà tenuto conto di elementi importanti della storia.

Qualcuno aveva, ad esempio, invocato il rischio di avere figli con anomalie genetiche, nonostante la menzione delle due forme di contraccezione.

Altri avevano parlato del rischio di incrinare il rapporto fra fratelli, ignorando il fatto che nella storia si dice che l’esperienza aveva invece migliorato la loro relazione.

Altri ancora avevano evidenziato l’impatto sugli altri, trascurando che i due fratelli avevano fatto un patto di segretezza.

Quando ogni argomento veniva confutato, le persone tendevano a cercare altre motivazioni, fino a concludere che, in ogni caso, Julie e Mark avevano commesso un atto moralmente grave.

La conclusione dello studio di Haidt è che i giudizi morali, su questo argomento, precedono molto spesso le spiegazioni razionali.

In Germania comunque, a seguito di questo scandalo si è osservato che considerare l’incesto un reato fosse un mezzo inappropriato per salvaguardare un tabù sociale.

In concreto, il Consiglio Etico tedesco, il 24 Settembre 2014. propose la revisione dell’articolo del codice penale nella parte in cui trattava delle relazioni sessuali consensuali tra fratelli di età superiore ai 18 anni, affermando che:

“Non è compito del diritto penale applicare standard morali o porre limiti alle relazioni sessuali tra cittadini adulti, ma di difendere i singoli dai danni e da gravi disturbi, e proteggere l’ordine sociale della comunità”.

La richiesta della Deutsche Ethikrat alle istituzioni era quella di cancellare il paragrafo che puniva l’incesto con una multa, o con una pena detentiva fino a due anni.

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Incesto leggi

E in Italia, come viene accolto l’incesto fra adulti consenzienti?

L’incesto, nell’ordinamento giuridico italiano, è un delitto previsto e punito dall’art. 564 del codice penale; è ricompreso tra i delitti contro la famiglia (titolo XI) e, in particolare, tra i delitti contro la morale familiare (capo II).

In Italia l’incesto è illegale, ma è punibile solo se da esso deriva pubblico scandalo (a discrezione del giudice). Tra maggiorenni, è punito con la reclusione da uno a cinque anni, e da due a otto anni nel caso di relazione incestuosa.

«Chiunque, in modo che ne derivi pubblico scandalo, commette incesto con un discendente o un ascendente, o con un affine in linea retta, ovvero con una sorella o un fratello, è punito con la reclusione da uno a cinque anni.
La pena è della reclusione da due a otto anni nel caso di relazione incestuosa.
Nei casi preveduti dalle disposizioni precedenti, se l’incesto è commesso da persona maggiore di età, con persona minore degli anni diciotto, la pena è aumentata per la persona maggiorenne.
La condanna pronunciata contro il genitore importa la perdita della responsabilità genitoriale.»

… E negli altri paesi del mondo?

Africa

L’incesto consensuale tra adulti è legale in Costa d’Avorio.

A partire dal 2007 la legge del Sudafrica considera incesto la penetrazione sessuale tra persone legate sia biologicamente (uno diretto discendete dell’altro) sia in forma acquisita (genitore, figlio adottivo o parente del coniuge). Prima del 2007 era un reato di diritto comune applicato solo ai rapporti vaginali.

Asia

Taiwan l’incesto consensuale tra adulti risulta essere perfettamente legale.

Ad Hong Kong viene considerato incesto intrattenere rapporti sessuali con parenti stretti (nonno-nipote, padre-figlia, madre-figlio e fratello-sorella), anche se questi sono adulti e consenzienti; la pena va dai 14 ai 20 anni di reclusione. La legge non include le relazioni zio-nipote e fra cugini, si rivolge inoltre esclusivamente ai rapporti eterosessuali e pare quindi che l’incesto tra membri dello stesso sesso non sia illegale.

In India il codice penale non contiene alcuna disposizione specifica contro l’incesto, vi sono invece disposizioni generali relative all’abuso sessuale sui bambini da parte dei genitori.

In Malaysia è incesto il rapporto sessuale tra persone alle quali secondo la legge, la religione e/o la consuetudine non viene consentito loro di sposarsi a causa della relazione, biologica o meno, intercorrente. Oltre alla fustigazione le persone che incorrono nel reato di incesto rischiano una pena da 6 a 20 anni di carcere; se all’incesto è associato lo stupro la condanna può salire fino a 30 anni. Il diritto malese considera infine come incestuoso anche il rapporto sessuale con membri della famiglia acquisita.

Nelle Filippine il codice specifica che i matrimoni tra consanguinei vanno considerati nulli sin dal principio.

In Turchia l’incesto tra adulti consenzienti è perfettamente legale; è vietato il matrimonio tra fratelli o tra genitore e figlio adottivo, mentre quello tra cugini è consentito.

In Vietnam l’incesto tra persone con legami di sangue diretti è illegale e può portare fino a 5 anni di carcerazione.

Europa

In Austria l’incesto è vietato e punibile fino a due anni di prigione.

In Danimarca l’incesto è punibile da 2 a 6 anni di prigione.

In Finlandia l’incesto tra adulti è punibile con una multa e fino a 2 anni di prigione, mentre non è punibile il minorenne eventualmente coinvolto. Il matrimonio tra consanguinei è vietato.

In Francia il codice napoleonico promulgato nel 1810 ha abolito tutte le disposizioni contro l’incesto in tutto il territorio francese e belga. Nel 2010 la Francia ha ripristinato una legislazione riguardante l’incesto, definendolo però esclusivamente come stupro o abuso sessuale su un minorenne compiuto da un parente o qualsiasi altra persona che ha autorità legittima sopra la vittima. L’incesto tra adulti consenzienti non è invece proibito.

In Germania viene considerato incesto solo il rapporto vaginale (eterosessuale) tra consanguinei, punibile con una multa e fino a 3 anni di prigione. L’incesto compiuto tra parenti che al momento del reato erano minorenni non è punibile pur rimanendo un crimine, è punibile invece il favoreggiamento dell’incesto tra minori.

In Irlanda esiste una legge contro l’incesto fin dal 1908, ma questa fa riferimento solo alle relazioni di tipo vaginale non includendo quindi quelle omosessuali. La pena massima può giungere fino a 7 anni per la donna e fino all’ergastolo per l’uomo; era da 7 a 20 anni fino al 1993, poi inasprita nel 1995.

Nei Paesi Bassi l’incesto tra adulti consenzienti è perfettamente legale.

In Polonia l’incesto è punibile fino a 5 anni di prigione.

In Portogallo non è espressamente vietato l’incesto.

In Romania viene considerato reato anche l’incesto consensuale commesso tra adulti ed è punibile fino a 5 anni di prigione.

In Russia l’incesto consensuale tra adulti non è un crimine, ma vi è il divieto di matrimonio tra parenti.

In Spagna l’incesto consensuale tra adulti è perfettamente legale.

In Svezia l’incesto è proibito; i fratellastri possono sposarsi, ma necessitano di una speciale approvazione legislativa.

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In Svizzera l’articolo 213 del codice penale proibisce l’incesto e questo è punibile fino a 3 anni di reclusione; nel 2010 il governo federale ha proposto di abolire questo divieto.

Nel Regno Unito l’incesto è illegale ed è punibile fino a 2 anni di carcere.

Nord America

In Canada commette incesto chi ha un rapporto sessuale con un parente conoscendo l’esistenza del rapporto di consanguineità, ed è passibile di condanna da 5 a 14 anni di reclusione.

Sud America

In Argentina l’incesto è legale se entrambe le persone sono sopra l’età minima del consenso sessuale.

Oceania

In Nuova Zelanda l’incesto è vietato e punibile dalla legge.

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Nonostante le relazioni incestuose consensuali siano ancora poco tollerate in gran parte del mondo, la cultura popolare propone molti casi di incesto. Si pensi agli amanti fratelli di Game of Thrones, Jaime e Cersei Lannister, o alla relazione zia-nipote, sempre nella stessa serie, Daenerys Targaryen e Jon Snow.

L’incesto non è riservato solo a spade e draghi. Si pensi al libro Flowers in the Attic (Fiori senza sole), recentemente diventato un film con Kiernan Shipka in cui si parlava del rapporto incestuoso fra i fratelli Chis e Catherine.

Si parla di incesto fra fratelli anche in un’opera molto importante, come L’uomo senza qualità di Thomas Mann, una delle opere più importanti della letteratura mondiale.

La storia somiglia a quella dei due ragazzi tedeschi Patrick e Susan:

La terza parte del romanzo L’Uomo senza Qualità è infatti dominata dal rapporto tra Ulrich e Agathe, sorella gemella dalla quale Ulrich era stato separato fin dalla più tenera infanzia.

Ritrovatisi in occasione dei funerali del padre, i due fratelli ritrovano un’intesa profonda che porterà Agathe a decidere di restare a Vienna e separarsi bruscamente dal marito, il celebre e pedante pedagogo Hagauer.

Ulrich e Agathe, nonostante i molti anni di separazione, sperimentano un rapporto spirituale intenso che giunge ai limiti di una sottintesa incestuosità: si vedono come “anime gemelle” o “fratelli siamesi”.

L’incesto consensuale è inoltre presente nella Bibbia: Abramo e la moglie Sara erano fratellastri, Lot ha rapporti sessuali con le sue due figlie, Giacobbe e Rachele erano cugini stretti. Che dire poi dei figli di Adamo ed Eva che, per creare una discendenza, devono essere per forza passati attraverso l’esperienza dell’incesto? Nonostante ciò, la Bibbia vieta espressamente l’incesto.

 

Ma dove l’incesto viene davvero nascosto è nella pornografia: l’incesto porno è uno dei generi di pornografia in più rapida crescita. I consumatori di questa pornografia amano gli argomenti altamente tabù e il senso del proibito.

Ovviamente la pornografia non è un riflesso dei comportamenti presenti nel mondo reale, ma il consumo di questo tipo di porno riflette desideri proibiti e fantasie sessuali umane.

Si tratta tuttavia di desideri considerati impuri, sbagliati, imbarazzanti, sin dalla notte dei tempi: la stessa parola “incesto” deriva dal latino incestum, che significa: non casto, impuro. 

Nei tempi moderni è difficile trovare una soluzione che rispetti la morale pubblica, ma anche la libertà dei singoli di vivere una relazione affettiva e sessuale con chi desiderano, laddove, ovviamente, ci siano tutte le condizioni di maturità psicologica e di consenso.

I tempi non sembrano ancora adatti per affrontare questo millenario tabù: sicuramente un giorno anche questi nodi verranno sciolti e, come è accaduto per l’omosessualità, questi casi di incesto consensuale fra adulti verranno normati e regolarizzati.

Per il momento la legge italiana, che a prima vista potrebbe apparire così ambigua ed anche ridicola, nel suo mettere al centro del discorso il pubblico scandalo, potrebbe essere una buona legge di compromesso: potete fare ciò che volete (libertà), ma cercate di farlo in modo riservato! (morale pubblica).

Dr. Giuliana Proietti

 

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