Un mammone come partner
Se un uomo ha avuto ed ha un rapporto “troppo” buono con sua madre, la maggior parte delle fidanzate-mogli-compagne se ne sente “molto” infastidita…
Stiamo parlando dei mammoni, ovvero di quegli uomini che, malgrado non siano più dei bambini, mantengono un rapporto molto stretto con le loro madri, un rapporto fusionale e simbiotico che si è stabilito fin dai primi momenti della loro relazione.
Quando il mammone cresce e stabilisce una relazione sentimentale con una donna, nel loro rapporto di coppia aleggia sempre il fantasma della madre, che viene presa dall’uomo come esempio e termine di paragone per tutte le virtù femminili (di cui, in genere, al confronto, la giovane donna appare sprovvista).
Vediamo di analizzare i tre personaggi coinvolti e le dinamiche che si creano fra loro:
- Il Mammone
Il mammone è un uomo adulto che ha mantenuto un rapporto molto intenso con la propria madre, fatto di tenerezza, affetto, complicità. Anche se innamoratissimo della propria compagna, il mammone può continuare a ricercare l’approvazione della madre quando si trova a compiere una scelta, oppure può sentire la necessità di chiederle consigli, di raccontarle della sua vita, di lamentarsi delle incomprensioni con la propria donna…
Tutti comportamenti che un uomo adulto dovrebbe ormai essersi lasciato alle spalle, cercando in sé stesso e non nella protettiva figura materna, sia la determinazione nel compiere le scelte sia il modo di placare le proprie ansie.
E’ tipico degli atteggiamenti del mammone quello di mettere la propria madre su un piedistallo, idealizzarla, pensarla come l’unica donna veramente ricca di virtù morali, di abilità personali e di saggezza, acquisita con la maggiore esperienza di vita.
L'importanza di stare bene con se stessi
per migliorare il rapporto di coppia
Qualche argomento del libro:
- Comunicazione e dialogo nella coppia
- Ascolto e comprensione
- Praticare la gratitudine
- Complicità e condivisione
- Non dare per scontato il sentimento e il rapporto
Scritto dai fondatori della Clinica della Coppia.
Online, o nelle migliori librerie.
- La compagna del mammone
La vita di una donna che ha un compagno mammone è sicuramente difficile: piena di umiliazioni e di sconfitte. Nessuna donna riesce infatti a competere con la idealizzazione di una madre-Madonna, che sa perfettamente come parlare a suo figlio per essere ascoltata, e che conosce il modo di fargli fare ciò che lei desidera, nella sicurezza che nessuna donna potrà mai realmente sostituirla.
La fidanzata-moglie-compagna finisce in genere con lo stancarsi di questa relazione immatura del suo uomo con la propria madre e soprattutto, nel tempo, si disamora di quell’uomo che ormai le appare una persona troppo insicura, incapace di fare delle scelte autonome e di prendersi delle responsabilità.
Difficile, del resto, pensare che il mammone possa cambiare: se l’infanzia e l’adolescenza non sono bastate a portare a termine il processo di individuazione che porta ad una piena realizzazione e coscienza di sé stessi, è improbabile che questo possa avvenire in futuro.
Spesso anzi, questo legame privilegiato e idealizzato del mammone con la figura materna sopravvive alla morte stessa della madre.
A1
- La madre del mammone
La madre del mammone è in genere una casalinga, o comunque una donna che non ha potuto dedicarsi molto ai suoi interessi fuori di casa e che ha investito tutte le sue energie ed i suoi affetti sul figlio maschio (unico, o prediletto).
L’amore per il figlio è per lei una ragione di vita, la sua massima priorità, specie quando il suo rapporto coniugale si rivela infelice, con un marito debole, assente, incapace di dare affetto e di imporre la sua autorità.
La madre del mammone rivede in quel figlio che cresce i suoi tratti somatici, o quelli del padre del ragazzo, da giovane, ovvero dell’uomo di cui si era innamorata: questo la porta a rivivere, tramite il figlio, alcuni momenti della propria giovinezza, in un tempo sicuramente più felice, che le offre un po’ di serenità e che la mantiene attiva nell’unico ruolo che l’abbia veramente soddisfatta: quello della mamma.
La madre del mammone ha bisogno dunque che suo figlio non cresca, non diventi indipendente: per questo, con il passare del tempo, le cure, le attenzioni, i servizi in favore del figlio aumentano, anziché diminuire.
Il figlio resta dunque invischiato e intrappolato nel rapporto, senza riuscire a staccarsi da questa figura femminile onnipresente, iperprotettiva e iper-gratificante. L’unica vera minaccia a questo rapporto fusionale è quello della comparsa della donna di cui il figlio si innamora.
La madre, che fino a quel momento non aveva conosciuto rivali o reali limiti al suo ruolo materno, si sente improvvisamente messa da parte, con il rischio di perdere l’unico vero interesse della propria vita.
E’ fondamentalmente dalla gelosia, dalla paura dell’abbandono, dal timore della perdita del ruolo, dalla consapevolezza del proprio invecchiamento, dal senso di solitudine, che nascono i suoi attacchi verso la giovane donna, di cui nota, elenca e registra ogni difetto e ogni seppur lieve carenza, rendendole la vita impossibile.
Ogni donna infelice del proprio rapporto di coppia può attaccarsi in modo esagerato ad un figlio dell’altro sesso, con il quale sostituire idealmente l’amore perduto (tranne che nel sesso, ovviamente): ecco perché, paradossalmente, una donna può passare, nel corso della sua vita, dal ruolo di “moglie del mammone” a quello di “madre del mammone”, senza fare evidentemente tesoro delle esperienze vissute.
Dr. Giuliana Proietti
Immagine:
Sul Mammismo in Italia:
Dr. Giuliana Proietti
Una presentazione sull'orgasmo femminile
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE TERNI e ONLINE
● Attività libero professionale, prevalentemente online
● Saggista e Blogger
● Collaborazioni professionali ed elaborazione di test per quotidiani e periodici a diffusione nazionale
● Conduzione seminari di sviluppo personale
● Attività di formazione ed alta formazione presso Enti privati e pubblici
● Co-fondatrice dei Siti www.psicolinea.it, www.clinicadellacoppia.it, www.clinicadellatimidezza.it e delle attività loro collegate, sul trattamento dell’ansia, della timidezza e delle fobie sociali e del loro legame con la sessualità.
Sito personale: www.giulianaproietti.it
Ho una relazione con un 40-ene che vive con i genitori(relazione che ormai sta per finire). Ci siamo conosciuti un anno fa e durante quest’anno ho dovuto abatere dei muri, con cui si era circondato,muri, che pensavo,fossero per qualche delusione in amore. Mi sono poi, resa conto che il problema è sua mamma, che ha la mania del controllo! Ho conosciuto i genitori dopo 6 mesi, è andato tutto bene quanto tempo ero umile e sopportavo tutto senza lamentarmi! La mamma del mio ancora ragazzo, non mi vuole vedere più, perché non ho chiamato per farle gli auguri, il primo di gennaio, cosa che non ho pensato minimamente di fare, visto che per capodanno eravamo assieme! Mio fidanzato non ha fatto altro che paragonarmi a sua mamma, per come cucino (quindi cucino male), non ha fatto altro che rinfaciarmi il fatto che per me è cambiato, perché fa cose che prima non faceva :mangiare assieme, andare al supermercato o in qualche negozio!… Comunque i profili psicologici delle tre persone (mamma del mammone, mammone e la donna del mammone), caratterizzano perfettamente quello che siamo noi tre! Una mamma che si comporta in questo modo è una donna molto egoista prima di tutto!
Purtroppo durante il fidanzamento con mio marito mammone non sapevo del rapporto malato con quella serpe di sua madre,la quale per 5anni ha tramato alle mie spalle lavorandosi bene figlio,tenendolo in pugno con qualche raro aiuto economico e’ riuscita a farci trasferire a casa sua,facendomi perdere gli studi il lavoro la mia casa i miei progetti.L’infame vipera sostituisce il suo succube marito,(che tratta come una mera nullita’)con il figlio, al quale affida tutti compiti che il coniuge ormai anziano non puo’ assolvere,a un certo punto mi son detta “vuoi vedere che se lo mette anche sotto le coperte…?”Vile,nevrotica e isterica urla invece di parlare, non ha nemmeno la decenza di nascondere l’invidia e la gelosia per me,rabbiosa con la bava quando il figlio mi dedica tempo e cure,fa di tutto per eregersi vittima e farlo correre come un cagnolino al suo servizio,fa passare al suo setaccio ogni nostra decisione e programma,pero’ la lurida si ritaglia lunghi spazi per lei, esce e non si sa mai dove vada..credo faccia la squillo ad ore ma dato che e’ brutta come un vampiro non credo se la fili nessuno..dalle litigate con lei e mio marito sono finita con le flebo al pronto soccorso quindi sono scappata via a gambe levate da quella casa buia,dove non entrava un raggio di luce,e ora mio marito e’ rimasto dalla ninfomane convinto che tornero’..quando vedete il vostro compagno o fidanzato che cascasse il mondo chiama la mammina tutti i santi giorni cominciate a preoccuparvi e senza dare nessuna spiegazione SCAPPATE finche’ siete in tempo!!!!!
Non credevo che nei miei quarant anni avrei dovuto fare un esperienza del genere lui ancora a casa con mamma vedova giocava alla mezza convivenza ed un futuro matrimonio…..fortuna ho aperto gli occhi in tempo un anno da dimenticare….sono invincibili lasciare e guardare oltre…:)
Ho iniziato da poco una relazione con un ragazzo più giovane di me di nazionalità rumena. Tra di noi va tutto a meraviglia, nonostante le differenze ( età e nazionalità ). Ma quello che mi preoccupa è questo suo attaccamento direi morboso verso la madre, che vive in Romania con il resto della famiglia. Lui non fa che parlare di lei e anche se sono solo due mesi che usciamo insieme, lui già le ha parlato di noi e mi vuole presentare a tutta la sua famiglia. L' altra sera ha voluto che io parlassi al telefono con sua madre, in modo che lei si facesse un' idea di me ( parole del mio lui ). Non vi dico il mio imbarazzo…..E mi pare di aver capito che sia stata la madre a fargli pressioni perchè lui mi presentasse ai suoi, perchè lei, da quanto sembra, vuole capire se sono la donna giusta per suo figlio….. Sono un pò preoccupata di tutta questa situazione perchè mi sembra che ci siano già troppe interferenze esterne in questa relazione ( la madre del mio ragazzo e anche il suo migliore amico, il quale è morbosamente protettivo verso di lui ). Non so se sia perchè io sono italiana, e quindi una “minaccia” per la loro cultura un pò antiquata, o perchè questo ragazzo ha un carattere debole e scarsa autonomia decisionale.
Mi piacerebbe leggere storie di persone che hanno avuto una storia simile alla mia, per sapere come è andata a finire nel loro caso. Grazie a tutti !
io vivo una storia in cui lui 41 anni vive con la mamma con la quale lavora ed io a 300 km di distanza aspetto una bambina.
E' la descrizione precisa della mia via crucis durata 19 anni e finita con la vittoria di mia suocera, distruggendomi il matrimonio, e… guadagnandomi l'odio di mio marito!!Che tristezza!!
E l'esperienza insegna! 😉
Il profilo generale,corrisponde esattamente e nei minimi dettagli,alla figura mio ex e a quella della madre:se non altro,mi sono liberata dall'infelicità futura!