Donne, diabete e disfunzioni sessuali
Dr. Walter La Gatta
Psicoterapeuta Sessuologo
Tel. 348 3314908
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Il diabete rappresenta un gruppo di disturbi metabolici accomunati dal fatto che presentano una persistente instabilità del livello glicemico del sangue, il quale passa da condizioni di iperglicemia (più frequente), a condizioni di ipoglicemia.
Il termine diabete fu coniato da Areteo di Cappadocia (81-133 d.C.). In greco antico il verbo diabainein significa infatti “attraversare”, come il fluire dell’acqua, dal momento che il sintomo più appariscente della malattia è l’eccessiva produzione di urina.
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Il suffisso mellito (dal latino mel: miele, dolce) è stato aggiunto dall’inglese Thomas Willis nel 1675 per il fatto che il sangue e le urine dei pazienti diabetici avevano un sapore dolce.
Il diabete mellito (DM) può portare a molteplici difficoltà in diversi settori della vita, che vanno da varie complicazioni fisiche a sintomi psicologici, i quali comprendono anche disturbi della funzione sessuale. Tuttavia, questo impatto sulla funzione sessuale è stato a lungo studiato principalmente negli uomini, e anche se ci sono alcune ricerche importanti sulle donne diabetiche, esse risalgono agli anni settanta e ottanta.
Va inoltre precisato che esistono due forme di diabete mellito: di tipo 1 e 2. La forma di tipo 1 ha un’eziologia che si costituisce con il passare del tempo e che è dovuta a una predisposizione genetica, fra i vari geni responsabili quello localizzato nella regione HLA del cromosoma 6 e a uno stimolo immunologico.
Il diabete di tipo 2 ha una eziologia multifattoriale, in quanto è causato dal concorso di più fattori, sia genetici che ambientali. Il riscontro di DM di tipo 2 è molto spesso casuale nel corso di esami di laboratorio a cui il paziente si sottopone per altri motivi: questo perché la patologia si instaura molto lentamente e occorre molto tempo prima che essa possa divenire clinicamente manifesta.
Gli studi esistenti sembrano in disaccordo sulla effettiva esistenza di una disfunzione sessuale nelle donne diabetiche (anche se la prevalenza riportata varia tra il 25% e il 71% secondo Pontiroli et al.(Pontiroli AE, Cortelazzi D, Morabito A, 2013). È possibile che questa ampia variazione nella prevalenza rifletta la variabilità nelle popolazioni studiate e diversi criteri di inclusione, come ad esempio l’età considerata (in età fertile o in post-menopausa), l’indice di massa corporea (BMI), i disturbi endocrini riscontrati e i possibili trattamenti farmacologici nelle donne studiate.
Ad esempio, Enzlin et al. (2003) hanno studiato la funzione sessuale in pazienti diabetici maschi e femmine e hanno osservato la disfunzione sessuale nel 27% delle donne e nel 25% degli uomini. Tuttavia, mentre è stata trovata una correlazione tra indice di massa corporea, durata della malattia e complicanze negli uomini, l’unica correlazione trovata nelle donne è stata quella con la sindrome depressiva.
Alcuni autori hanno considerato solo le donne con DM di tipo 1, come Salonia et al, (2006), i quali hanno sottolineato che le donne diabetiche presentavano una diminuita funzione sessuale e un aumento del disagio sessuale rispetto ai soggetti di controllo durante la fase luteale, ma non follicolare, delle mestruazioni.
Altri autori hanno considerato solo le donne con diabete di tipo 2. Tra questi, Ogbera et al (2009) hanno riferito che una possibile determinante della disfunzione sessuale nelle donne con DM era la tendenza a soffrire di problemi psicologici. Inoltre, Erol et al .(2002) hanno concluso che il diabete di tipo 2 influisce negativamente sulla sessualità femminile e, in particolare, sul desiderio. Non è stata trovata alcuna correlazione con i valori di emoglobina glicosilata (HbA1c) o indice di massa corporea (BMI).
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Altri autori hanno preso in considerazione donne con diabete, senza distinguere fra tipo 1 e tipo 2.
Tra questi, Copeland e coll. (2012) hanno riferito una scarsa soddisfazione sessuale nelle donne diabetiche rispetto alle donne non diabetiche, e hanno anche riportato un rischio più elevato di disfunzione sessuale nelle donne diabetiche trattate con insulina, come le difficoltà di lubrificazione e di orgasmo.
Infine, alcuni gruppi di ricerca hanno studiato la disfunzione sessuale nelle donne diabetiche separando il DM di tipo 1 e di tipo 2, ma non hanno utilizzato un indice di valutazione comune. Il questionario Female Sexual Function Index (FSFI) è stato utilizzato in soli tre di questi studi (Doruk H, Akbay E, Cayan S, Akbay E, Bozlu M, Acar D, 2005- Wallner LP, Sarma AV, Kim C, 2010 -Nowosielski K, Drosdzol A, Sipiński A, Kowalczyk R, Skrzypulec V., 2010).
Inoltre, negli studi di cui sopra, i valori di HbA1c non sono stati pubblicati e le fasce di età delle donne analizzate non erano simili (21-60 anni in Doruk et al; 30-79 anni in Wallner et al; 18-55 anni in Nowosielski et al. e così anche nelle donne in postmenopausa). Wallner et al non hanno segnalato differenze nella disfunzione sessuale nelle donne con DM rispetto ai controlli, né hanno segnalato da quanto tempo queste donne erano malate di DM. Inoltre, Doruk et al. e Nowosielski et al. hanno riportato una significativa prevalenza della disfunzione sessuale femminile nel DM di tipo 1 e di tipo 2, ma non hanno considerato il BMI o l’HbA1c.
Un recente lavoro di un team di ricercatori italiani, pubblicato nel 2015 (Mazzilli R, Imbrogno N, Elia J, et al., 2015) ha cercato di valutare l’impatto del diabete sulla sessualità femminile evidenziando eventuali differenze fra DM di tipo 1 e 2. Le partecipanti allo studio erano 49 donne con DM di tipo 1 e 24 donne con DM di tipo 2, oltre a 45 donne del gruppo di controllo, che non avevano malattie. Ogni partecipante ha risposto al questionario di 9 domande Female Sexual Function Index questionnaire (FSFI). Il loro profilo metabolico è stato valutato tramite l’indice di massa corporea (BMI) e è stata calcolata l’emoglobina glicosilata (HbA1c ).
Conclusioni: nelle donne con DM di tipo 1, è stata riscontrata una significativa riduzione del punteggio totale sulla FSFI, il che significa presenza di una disfunzione sessuale, nella maggior parte delle fasi della risposta sessuale (desiderio, eccitazione, lubrificazione, e orgasmo) rispetto al gruppo di controllo. Questa riduzione potrebbe essere dovuta a fattori metabolici e neurovascolari responsabili dello sviluppo di complicanze nel DM.
Inoltre, è stato ipotizzato che l’iperglicemia, riducendo l’idratazione del tessuto vaginale, comporti una scarsa lubrificazione vaginale e porti alla dispareunia. (Bargiota A, Dimitropoulos K, Tzortzis V, Koukoulis GN, 2011). Inoltre, un ruolo nella dispareunia potrebbero averlo anche le infiammazioni vaginali clinicamente silenti, che sono molto frequenti nelle donne diabetiche ( Erol B, Tefekli A, Ozbey I, et al., 2002)
Inaspettatamente, la soddisfazione sessuale non è si è mostrata ridotta nel confronto con il gruppo di controllo. Ciò può essere spiegato dal fatto che, nonostante le difficoltà riguardanti alcuni elementi sessuali, la possibilità di avere un rapporto sessuale può determinare comunque una soddisfazione simile a quella delle donne sane.
Per quanto riguarda le donne con diabete di tipo 2 sono state riscontrate variazioni significative sia nel punteggio totale sia nei singoli elementi considerati sulla FSFI rispetto ai controlli, tranne che per il desiderio. La ragione di questa notevole discrepanza potrebbe essere la durata della malattia, piuttosto che una diversa patogenesi genetica. Infatti, nello studio citato la durata del DM era significativamente più lunga nelle donne con DM di tipo 1 che in quelle con diabete di tipo 2.
Il punteggio basso del desiderio, presente anche nelle donne con diabete di tipo 2, suggerisce che questo può essere dovuto ad uno stato di depressione e/o mancata accettazione della malattia, e lo sviluppo di un atteggiamento negativo nei confronti della sessualità e del corpo, probabilmente perché il DM è una malattia cronica progressiva.
Dai dati di questo studio si è visto come il diabete mellito di tipo 1 sia associato a disfunzione sessuale. Ciò può essere dovuto alle complicazioni neurovascolari classiche del DM, nonché all’impatto negativo della malattia su alcuni fattori psicosociali.
Confrontando questi nuovi risultati con quelli di altri ricercatori che hanno studiato le donne con DM di tipo 1 e di tipo 2, i risultati sono in alcuni casi simili ed in altri discrepanti; ciò è dovuto al fatto che è difficile trovare correlazioni quando gli studi presentano diversi criteri di inclusione, non citano la durata della malattia, i livelli di BMI e di HbA1c.
Dr. Walter La Gatta
Fonti:
Wikipedia, diabete mellito
Mazzilli R, Imbrogno N, Elia J, et al. Sexual dysfunction in diabetic women: prevalence and differences in type 1 and type 2 diabetes mellitus. Diabetes, Metabolic Syndrome and Obesity: Targets and Therapy. 2015;8:97-101. doi:10.2147/DMSO.S71376.
Immagine:
Wikipedia
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