Coppie che vivono in case separate: i LAT’s

Coppie che vivono separate

Coppie che vivono in case separate: i LAT’s

Dr.ssa Giuliana Proietti
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
Tel. 347 0375949

 

 

Come hanno vissuto, nei secoli, le coppie?

Per molti secoli, le coppie sono state inserite all’interno di una comunità molto allargata, che comprendeva non solo i discendenti della coppia, ma anche molti altri parenti affini. Nella famiglia patriarcale c’era dunque il “patriarca”, i suoi discendenti ed i diversi nuclei familiari ad esso legati, che convivevano all’interno della stessa casa.

Queste famiglie, perlopiù di origine contadina, erano molto numerose (anche trenta o quaranta persone), visto che la ricchezza e la sopravvivenza stessa dei membri erano affidate al numero di braccia che potevano lavorare nei campi, o che potevano occuparsi della cura degli animali da allevamento.

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Era così anche negli altri ceti sociali?

Assolutamente no: i nobili e i borghesi, grazie ai notevoli privilegi economici, erano in grado di trovarsi degli spazi per vivere separati dal partner, pur all’interno di una casa condivisa. Nella Reggia di Versailles, ad esempio,  gli appartamenti della Regina furono progettati per affacciarsi sui giardini, mentre gli appartamenti del re si trovavano, con una disposizione identica, nel lato nord della reggia. Sebbene il re e la regina condividessero tecnicamente la residenza reale e il re cenasse spesso negli appartamenti della regina e dormisse nella sua camera da letto, questa disposizione lussuosa consentiva anche un’ampia separazione quando era necessario.

Questo è stato vero anche per le classi più agiate, fino a non molto tempo fa. Fino a che la coppia non è stata considerata frutto di una libera scelta dei due partner, ma una strategia politica, economica o sociale dei vari clan familiari, era necessario che l’unione potesse sembrare stabile e imperturbabile ad occhi estranei, e quindi era necessario che i due partners potessero vivere tranquillamente due vite parallele.

Quando i due partners hanno cominciato a vivere da soli nella stessa casa, condividendo gli spazi?

Questo è avvenuto con la famiglia “nucleare”, in cui tutti i componenti della famiglia vivevano nella stessa casa, ma si trattava di una comunità molto piccola, formata solamente dalla coppia genitoriale e dai figli. I figli, divenuti grandi, si allontanavano dalla famiglia e davano vita ad un’altra famiglia nucleare.

Questa è stata la forma più recente e più comune di famiglia, quella che ha caratterizzato il secolo scorso: dopo la rivoluzione sessuale, l’emancipazione della donna, l’introduzione del divorzio, ecc. l’argomento si è fatto sempre più complesso, in quanto la “famiglia” di oggi ha perso la sua caratteristica fondamentale: quella di essere una piccola unità sociale in cui avviene la riproduzione biologica.

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Oggi la famiglia può essere, infatti, molte cose: ci sono famiglie composte da coppie conosciutesi in tarda età e che dunque non hanno avuto modo di procreare, coppie che hanno scelto di non procreare, coppie omosessuali, famiglie con un solo genitore, famiglie divorziate, famiglie ricomposte (dove figli, genitori e nonni non solo vivono in case separate, ma appartengono a ceppi familiari distinti, a seguito dei vari matrimoni e divorzi).

Cosa significa LAT?

In inglese le coppie che vivono distanti sono state chiamate LAT, cioè coloro che vivono insieme, ma separati, o che “live apart together”, il cui acronimo è LAT, LATs al plurale.

LAT: si tratta di un nuovo tipo di famiglia?

Secondo alcuni ricercatori la convivenza separata potrebbe essere considerata una forma di famiglia storicamente nuova, in cui viene preservata l’intimità tipica della coppia, ma allo stesso tempo l’autonomia personale. Vi sono tuttavia casi in cui non si tratta di questo: il LAT potrebbe essere solo una “fase” di un percorso che poi porta a convivenza e matrimonio. A volte potrebbe essere semplicemente un fidanzamento “stabile” che dura molto a lungo nel tempo.

La ricerca su queste coppie suggerisce di guardare alle coppie LAT come a una categoria sociale eterogenea, che ha motivazioni molto diverse per vivere in case separate.

Cosa porta le persone a scegliere di vivere in case separate, pur potendo vivere nella stessa casa?

Le persone che compiono questa scelta sono delle persone abituate a vivere da sole e che, pur desiderando avere una relazione esclusiva con una persona, non vogliono perdere le loro vecchie abitudini ed i loro rituali domestici, o almeno una persona nella coppia non lo vuole.

In alcuni casi si può arrivare a questa decisione dopo aver sperimentato una forte crisi di coppia, dove si sono palesati anzitutto i limiti e le frustrazioni provocate dalla forzata coabitazione.

Ci sono poi le famiglie ricomposte, quelle dei divorziati che, per motivi di opportunità, come ad esempio tenere separati i rispettivi figli, non imporre la presenza di un nuovo partner, evitare gelosie e incomprensioni, ecc.,  decidono per un certo periodo o per sempre, di mantenere in piedi due abitazioni distinte.

Anche le persone che hanno trascorso molti anni da sole, possono trovare difficile rinunciare alla loro indipendenza. Si tratta di singles che cercano un rapporto stabile di coppia, pur volendo continuare la propria vita come sempre.

Clinica della Coppia Ritrovarsi dopo la crisi

Quante sono le coppie LATs?

All’inizio degli anni 2000, le coppie LAT rappresentavano circa il 10% degli adulti in Gran Bretagna. Dati simili si sono registrati anche in altri paesi del nord Europa, tra cui Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia. (Levin I (2004). “Living Apart Together: A New Family Form”. Current Sociology. 52 (2): 223–240. doi:10.1177/0011392104041809; Haskey J (2005). “Living arrangements in contemporary Britain: Having a partner who usually lives elsewhere and Living Apart Together (LAT)”. Population Trends. 122: 35–45.)

La ricerca ha scoperto tassi simili o addirittura superiori nell’Europa meridionale, sebbene qui le coppie LAT rimangano spesso nelle famiglie dei genitori. (Duncan S, Phillips M (2010). “People who live apart together (LATs) – how different are they?”. The Sociological Review. 58 (1): 112–134. doi:10.1111/j.1467-954x.2009.01874.x. hdl:10454/4485)

In Australia, Canada e Stati Uniti, sondaggi su campioni rappresentativi della popolazione indicano che tra il 6% e il 9% degli adulti non sposati abbiano un partner che vive altrove. (Reimondos, A., Evans, A. and Gray, E. (2011) Living-apart-together (LAT) Relationships in Australia, Family Matters, Vol. 87: 43-55; Strohm C, Selzer JA, Cochran SD, Mays V (2010). “Living apart together” relationships in the United States”. Demographic Research. 21 (7): 177- 214. doi:10.4054/demres.2009.21.7. PMC 3091814. PMID 21566723)

In Cina si chiamano ” matrimoni ambulanti ”  in cui gli uomini vivono altrove e fanno visite notturne alla partner (Gargan, Edward A. (19 March 2001). “China’s New Brides Put Freedom First/All perks, no work in ‘walking marriages'”. Newsday. p. A.04.) Un accordo simile c’è anche in Arabia Saudita: si chiama matrimonio misyar riguarda marito e moglie che vivono separatamente ma si incontrano regolarmente. (Karam, Souhail (21 July 2006). “Misyar offers marriage-lite in strict Saudi society”. The Boston Globe. Reuters. Archived from the original on 18 February 2009.

 

Quali sono i vantaggi di questo stile di vita?

I vantaggi obiettivi di questa scelta sono quelli di poter tenere la relazione a riparo da possibili tensioni e incomprensioni e questo allontana la possibilità di un divorzio, rendendo la relazione sotto certi aspetti più stabile, più serena, meno esposta alle emozioni ed ai malumori della tradizionale vita di coppia. Sempre che, nel frattempo, non intervenga un terzo esterno che faccia cambiare idea ad uno dei due partners…

Quali sono gli svantaggi di questa scelta?

Gli svantaggi di questa scelta riguardano l’aumento della frammentazione sociale; non si sa ancora se, nel lungo termine, questa tendenza possa rivelarsi un bene o un male per il benessere dell’individuo, anche se i sempre più frequenti stati depressivi delle persone, in una società in cui si vive sempre più isolati, farebbero pensare che probabilmente la convivenza e la vicinanza, seppure faticose e stressanti, restino comunque un importante fattore di protezione e di rassicurazione rispetto alle necessità dell’individuo. (Non a caso molte ricerche ci dicono che gli sposati sono più sani e più longevi dei singles!)

Last but not least: è una scelta di vita molto costosa e dunque sarà pure per molti, ma è difficile che diventi davvero per tutti.

Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI-  TERAPIE DI COPPIA

Dr. Giuliana Proietti

Tel. 347 0375949  email info@giulianaproietti.it
www.giulianaproietti.it


n. 8407 – Ordine degli psicologi del Lazio

Quali sono le coppie che hanno scelto di vivere separate?

Negli anni ’40 dell’Ottocento, il famoso compositore Frédéric Chopin e la scrittrice George Sand ebbero una relazione “insolita” che al giorno d’oggi sarebbe chiamata LAT. Fu una relazione LAT anche quella tra il filosofo Jean-Paul Sartre (1905–1980) e la scrittrice femminista Simone de Beauvoir (1908–1986).

Coppie famose che hanno fatto questa scelta sono stati Woody Allen e Mia Farrow (che allora vivevano su entrambi i lati di Central Park, a New York City ), Margaret Drabble e Michael Holroyd (sposati da 36 anni sempre in case separate), Helena Bonham Carter e Tim Burton e i loro due figli (due case una accanto all’altra a Hampstead , Londra ).

Cosa fare per preservare il rapporto in questa coppia così anticonvenzionale?

Se ci sono insicurezze nella relazione, se uno o entrambi i partner si sentono ignorati o si preoccupano sulle uscite e le frequentazioni del partner, ovviamente può entrare in gioco la gelosia, un sentimento molto doloroso che non permette di essere sereni.

È dunque utile fare spesso un check-up della relazione, attraverso periodi in cui ci si possa trovare insieme, come ad esempio in vacanza.

Tenere a mente, inoltre, che una relazione stabile in case separate può effettivamente funzionare se ci si sente veramente molto legati e al riparo da tentazioni esterne.

Dr. Giuliana Proietti

“Non si progredisce migliorando ciò che è già stato,
bensì cercando di realizzare ciò che ancora non esiste”.
(Khalil Gibran)
Clinica della Coppia Online Therapy

Ultimo aggiornamento eseguito: Mar 1, 2022 @ 9:13

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