La pornografia nella terapia di coppia. Un caso clinico
Internet ha modificato la vita sessuale della coppia?
Si. Internet ha aumentato la varietà delle esperienze sessuali all’interno della coppia, a causa del maggiore consumo di pornografia.
L’uso di pornografia condivisa migliora la soddisfazione di coppia?
Si. Uno studio sulla sessualità di entrambi i partner impegnati in relazioni eterosessuali ha rivelato la presenza, nella coppia, di una migliore comunicazione, maggiore sperimentazione, maggiore conoscenza, maggiore vicinanza ed eccitazione.
La pornografia può avere anche un impatto negativo?
Si, la ricerca in questo settore evidenzia anche l’impatto negativo dell’uso della pornografia nelle coppie. In uno studio condotto su 20.000 persone sposate, gli uomini che avevano guardato un film porno nell’ultimo anno avevano il 60% di probabilità in più di divorziare, l’80% di probabilità in più di avere una relazione extraconiugale, il 15% di probabilità in meno di essere felici nel matrimonio e il 20% di probabilità in meno di essere felici nella vita in generale. Nel caso delle donne, la probabilità per ciascuno degli scenari di cui sopra era inferiore, tranne per il 90% in più di probabilità di essere coinvolte in una relazione extraconiugale.
Perché la pornografia sta diventando un problema?
Tradizionalmente, la maggior parte dei sessuologi concordava sul fatto che l’uso della pornografia fosse un’attività innocua o addirittura benefica per la sessualità coniugale. Tuttavia, con l’avvento della pornografia online, i modelli di utilizzo si sono rivelati sempre più compulsivi e si è avuta evidenza della difficoltà di controllo nell’utilizzo di questi materiali, tanto da portare le persone a una vera e propria dipendenza. Tutto ciò può portare a un deterioramento del funzionamento della coppia.
L’uso segreto della pornografia è più pericoloso dell’uso condiviso?
Si. L’uso solitario e segreto della pornografia provoca una mancanza di interesse per l’intimità fisica, rende l’altro partner insicuro riguardo alla relazione, contribuisce alla freddezza emotiva e alla diminuzione dell’intimità sessuale.
Cosa accade quando uno dei due partner viene a sapere che l’altro/a utilizza la pornografia?
Il caso più frequente è che sia l’uomo a visitare segretamente siti pornografici. Una volta che la partner viene a conoscenza dell’uso della pornografia da parte del proprio partner, può credere di non essere più sessualmente desiderabile, può sentirsi poco attraente e sperimentare una visione negativa di se stessa.
Caso clinico
Una giovane coppia, sposata da un anno, ha richiesto un consulto presso la clinica SHUT per l’aumento dell’uso di pornografia da parte del partner maschile. Ciò aveva prodotto un aumento delle difficoltà coniugali negli ultimi sei mesi. Il marito aveva fatto uso di materiale pornografico negli ultimi tre anni.
L’uso della pornografia per lui era iniziato come modalità per rilassarsi, oltre che per gestire la solitudine e la noia. Accedeva a siti di pornografia disponibili gratuitamente e talvolta anche a siti a pagamento. Si dedicava all’uso della pornografia quasi tutti i giorni della settimana.
La moglie ha sottolineato che ciò non aveva causato disfunzioni visibili nelle attività quotidiane o nel lavoro. Tuttavia, la moglie ha riferito di aver iniziato a perdere interesse per l’intimità fisica, a causa del tipo di attività sessuali che il marito aveva iniziato a richiedere e che lui ammetteva di aver visto su Internet.
La moglie lo trovava spesso intento a simulare le attività osservate online, piuttosto che essere coinvolto nel momento presente, mentre facevano sesso. Lui era anche meno interessato a impegnarsi nei preliminari ed era più concentrato sul raggiungimento di prestazioni sessuali irrealistiche, sia da se stesso, sia da lei. Tutti questi comportamenti le facevano avere un interesse minimo per il sesso e per la condivisione di momenti fisicamente intimi con lui.
Pian piano, la sua incapacità di soddisfare le richieste sessuali irrealistiche del marito, aveva fatto insorgere difficoltà coniugali e interpersonali, che avvenivano ormai a livello quotidiano.
La moglie aveva saputo della abitudine all’uso della pornografia da parte del marito quando l’aveva trovato a masturbarsi di notte, davanti al computer. Di fronte a questo, il marito aveva dovuto ammettere la sua abitudine a guardare la pornografia online. Questa situazione lo aveva immediatamente portato ad astenersi completamente dalla pornografia, ma poi aveva avuto una ricaduta e, gradualmente, aveva ricominciato a guardare la pornografia quasi tutti i giorni della settimana.
Lui ha ammesso di non riuscire a resistere alla tentazione di vedere se c’erano delle novità nelle attività sessuali proposte online ed anche che questo lo aiutava a distrarsi dai fattori di stress della vita quotidiana e dai disaccordi con sua moglie.
La moglie insisteva perché il marito smettesse di usare la pornografia. Voleva anche che cessassero quelle sue aspettative irrealistiche in relazione alle prestazioni e al piacere, durante i rapporti sessuali. Ciò aveva portato alla mancanza di comunicazione, all’aumento dei disaccordi, all’evitamento dell’intimità fisica e all’angoscia nella vita coniugale.
La coppia si è dunque rivolta alla clinica per iniziare la terapia.
L’intervista clinica del marito ha rivelato la presenza di dipendenza, perdita di controllo, compulsione nell’uso della pornografia e scarsa relazione interpersonale con la moglie, a causa di questo problema. La moglie è risultata essere ansiosa, introversa e di natura religiosa. L’incapacità del marito di mantenere l’astinenza dal consumo di pornografia la portava spesso a litigi con lui ed anche a malesseri personali.
La donna, infatti, riportava un calo di interesse nell’impegnarsi in attività all’aria aperta, si sentiva facilmente stanca per le faccende domestiche, sperimentava una diminuzione dell’appetito e, a volte, disturbi del sonno. La coppia ha anche ammesso di aver avuto problemi di concentrazione sul posto di lavoro.
Gestione Scientifica
Dr. Giuliana Proietti e Dr. Walter La Gatta
Esperienza pluridecennale con
singoli & coppie
Conclusione
L’uso segreto e solitario della pornografia all’interno della coppia è associato a una minore soddisfazione sessuale, a un calo del desiderio sessuale e a una comunicazione minore. Tuttavia, l’uso della pornografia da parte di entrambi i partner è stato associato a una maggiore soddisfazione sessuale, segnalata per entrambi i partner, anche se non ha portato ad alcun miglioramento negli indicatori di benessere.
Il caso presentato mette in luce la necessità di migliorare la comprensione dell’uso della pornografia nei partner, le sue conseguenze e il suo impatto sulla qualità della relazione e sulla soddisfazione di coppia.
Ciò ha anche implicazioni per lo sviluppo di modalità di trattamento terapeutico, in cui si può utilizzare la pornografia al fine di migliorare la soddisfazione coniugale, gestire la diminuzione del desiderio sessuale, il disagio e l’insoddisfazione nella coppia.
Dr. Giuliana Proietti
Fonte principale:
Case-Based Evidence for Screening Pornography in Marital Therapy
Manoj Kumar Sharma https://orcid.org/0000-0002-1129-1814 shutclinic@gmail.com, Nitin Anand, […], and Keshava D. Murthy+12View all authors and affiliations
Volume 3, Issue 3
https://doi.org/10.1177/26318318211027516
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Foto di Michal Balog su Unsplash
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Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa (attività libero-professionale in Ancona, Roma, Civitanova Marche e Fabriano)
● Responsabile scientifico del sito www.psicolinea.it
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● Collaborazioni professionali ed elaborazione di test per quotidiani e periodici a diffusione nazionale
● Conduzione seminari di sviluppo personale
● Attività di formazione ed alta formazione presso Enti privati e pubblici
● Co-fondatrice dei Siti www.psicolinea.it, www.clinicadellacoppia.it, www.clinicadellatimidezza.it e delle attività loro collegate, sul trattamento dell’ansia, della timidezza e delle fobie sociali e del loro legame con la sessualità.
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